Le Suore di San Francesco di Sales hanno fatto e stanno facendo la Storia di Ameglia. Da sempre sono state impegnate nel sociale e con l'asilo (Trento-Trieste) e la scuola elementare (Silvio Pellico) hanno formato, forgiato, intere generazioni di amegliesi e non. Dalla loro scuola sono usciti: professionisti, medici, ingegneri, laureati in ogni campo, dirigenti, comandanti militari e della marina mercantile, impiegati, operai, artigiani, contadini. Tutti accomunati nella matrice "ho fatto le scuole dalle suore". Quindi è sempre stata ed è una scuola di "eccellenza" per tutti, che non ha mai fatto distinzioni tra i meno dotati o più dotati (nello studio naturalmente), ma ha sempre mirato a mettere solide basi a uomini e donne del domani.
E vi pare che possiamo stare rassegnati a vedere scomparire un simile patrimonio del Comune di Ameglia? Assolutamente no. Sapevamo della notizia sulla chiusura, dovuta ufficialmente alla presenza di pochi bambini e quindi a ricavi che non coprono i costi e anche alla carenza di suore specificatamente educatrici per bambini di quella età e quindi dover ricorrere a personale laico (costi). Saputa la notizia volevamo tenere basso il profilo per non creare "allarmismo". Abbiamo però fatto un intervento informale presso il Sindaco di Ameglia il quale ha subito messo in cantiere un programma di giusti interventi istituzionali. Parimenti notizie sui social ci dicono della netta presa di posizione di Scelta Democratica che si è messa a disposizione per evitare la chiusura dell'asilo e della scuola. A conti fatti si è formato a difesa delle suore un fronte laico politico/amministrativo compatto, molto rappresentativo, compresi noi che siamo poco rappresentativi elettoralmente, ma molto "incazzati" su questo come sul resto.
Non è un problema di laicismo o confessionalità o aiuti alla scuola privata, è un problema che nel decadimento generale rimangano vive ad Ameglia, cultura, appartenenza, Storia, tradizione, senza contare il valore simbolico per molti cristiani. Naturalmente ora la "palla" passa alle "curie". E non ci vengano a raccontare: i numeri ci condannano, non ci sono soldi, non ci sono suore, non è nostra competenza, ci sono vicariati, madri generali ecc, con la solita conclusione: dobbiamo chiudere. La Chiesa vaticana e la sua controllata Suore di San Francesco di Sales non possono essere gestite come una spa, ma hanno ben altre responsabilità. Qualcuno ha detto "Una chiesa che cessa di evangelizzare è destinata a morte sicura". E Dio sa se l'Italia e l'Europa hanno bisogno di evangelizzazione. Tanto per mettersi dalla parte "del cristiano della strada": è sufficiente che nel rifare qualche attico per le loro Eminenze si risparmi un po' con le piastrelle dei bagni (ecco trovata qualche risorsa finanziaria) e per avere qualche suora in più, toglierle dalle curie, come mano d'opera a costo zero, e inviarle sul fronte del sociale degli asili delle scuole. Il tutto accompagnato, Parrocchia in testa, da una concreta informazione e diffusione della "scuola di eccellenza delle suore di Ameglia".
Se poi il demonio, prospettando il miraggio di caritas e coop o del fare comunque cassa (compra, baratta, vendita) si è già insinuato a tentare taluni ambienti ecclesiastici, ci troverà sulla sua strada.