Stefano Paglini, segretario Forza Nuova Arcola, interviene sul consiglio comunale straordinario di venerdì dedicato al dissesto idrogeologico del territorio. Un evento al quale ha preso parte Raffaella Paita, spezzina, assessore regionale alle infrastrutture.
"La comparsata preelettorale è andata in scena. - così Paglini - Dal Sindaco Giorgi (PD) che ci racconta di cose che oramai tutti sanno, di soldi spesi (male per noi), di danni subiti ecc. Signor Sindaco, a parte che nei programmi futuri non abbiamo sentito la parola prevenzione, ma lei che è alla fine del suo secondo mandato (10 anni) di governo cosa consegna al suo successore, se l'ho è chiesto ? A quel consigliere sempre di maggioranza che parla delle molte opere della regione fatte ad Arcola : ristrutturazione di scuole, rotonda, pro loco ?!?, progetto parcheggi, ma scherziamo ? Qui siamo all'anno zero della sicurezza idrogeologica e ci raccontano di rotonde e pro loco. L'intervento della Paita, il più atteso. Anche lei ci dice che si è resa conto delle criticità (era ora), ma come al solito i soldi non bastano. La colpa è del governo che stanzia pochi finanziamenti, ma Letta è PD o Forza Nuova ? Ecco qui siamo al gioco delle parti fare maggioranza e opposizione a seconda delle situazioni. Poi la Paita va su frane e smottamenti , e qui scivola lei, ci dice che, tra le altre cause, sono provocate da cementificazione selvaggia ( scusi assessora, ma chi ha governato e governa da quasi 70 tutta la vallata del Magra, Arcola compresa, se non dall'ex PCI fino all'odierno PD? Ci dica nomi e cognomi di amministratori che hanno favorito la cementificazione selvaggia). Ma la perla dell'intervento della Paita su questo tema è che, anche le malattie delle piante provocano le frane e smottamenti (e la prevenzione?). Questa delle piante la possiamo aggiungere al post che gira sul web : gli argini cedono perché le nutrie fanno le gallerie, i terremoti li provocano le talpe, i soldi li rubano le gazze ladre e le puzzole inquinano. Gli altri consiglieri ? Scialbi gli interventi c'è ancora chi parla di studi e progettazioni dopo ben 13 anni dalla prima grande alluvione de tempi recenti (anno 2000). Siamo messi male".