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LSCT fa il punto sugli investimenti per il rilancio del terminal In evidenza

di Anna Mori – Un processo di trasformazione profonda che riguarderà l’ammodernamento del terminal, delle attrezzature e la formazione del personale.

Il 31 ottobre, in occasione del Press Day, la Stampa locale ha avuto l’opportunità di incontrare i vertici di LSCT (La Spezia Container Terminal). Presenti all’incontro: Matthieu Gasselin (CEO Contship Italia Group), Cristiano Pieragnolo (CCO Contship Italia Group), Alessandro Pellegri (Chief Operating Officer di LSCT), Renato Dessì (CIO Contship Italia Group), Luca Trevisan (Chief Human Resources Officer), Walter Cardaci (Project Development, QHSSE & ESG Director).

Al centro dell’incontro, il processo di trasformazione che LSCT sta mettendo in atto per rendere sempre più competitivo il terminal. Il Porto della Spezia è apprezzato dai clienti, ma non sempre considerato un “top of mind”. Inoltre, il panorama economico attuale ha visto la diminuzione dei traffici a livello globale. “In questi ultimi mesi abbiamo lavorato non tanto sul terminal stesso ma piuttosto sul ‘Sistema Spezia’ – ha spiegato Matthieu Gasselin - mettendo al centro quanto ha sempre garantito il successo del nostro Porto, un gruppo di imprese che lavorano insieme per il bene comune delle attività portuali. Per affrontare la crisi dei traffici marittimi, è necessario avere un sistema coeso – ha aggiunto - in passato non lo è stato e questo ci ha penalizzato nei confronti della potenzialità del Porto”.

Il processo di cambiamento toccherà tutti gli aspetti organizzativi dell’azienda: dagli investimenti per il nuovo molo Ravano e l’efficientamento del molo Fornelli e molo Garibaldi, agli investimenti per il revamping dei mezzi esistenti e l’acquisto di nuove gru, alle risorse umane, il tutto coordinato da un sistema informatico efficiente.

Le tempistiche dei lavori per la riqualificazione dei terminal Ravano, Fornelli e Garibaldi.

Per quanto riguarda il nuovo terminal Ravano, si tratta di uno dei progetti più avanzati a livello di porti italiani con un investimento di 232 milioni di euro – ha evidenziato Matthieu Gasselin - Ravano arriva otto anni dopo Vado, quindi quando le tecnologie per l’automazione sono ancora più avanzate e i sistemi più evoluti. Il nuovo terminal, che sarà pronto nel 2026, si integrerà con il Fornelli e il Garibaldi. Nel frattempo porteremo il Fornelli ad un livello che sia in linea con i servizi che fornirà il Ravano, in modo da avere due terminal di alto livello. Riprenderemo tutti i mezzi operativi che abbiamo oggi portandoli agli elevati livelli di produttività e affidabilità che si aspettano i clienti”.

Il Molo Garibaldi sarà interessato da una terza fase di ammodernamento e utilizzato per il trattamento di navi più piccole ed, eventualmente, per lanciare anche il servizio di “transhipment”, su cui LSCT sta puntando molto, anche per portare traffici e movimenti al Porto della Spezia.

Sulla tempistica della gara per l’assegnazione dei lavori del nuovo terminal Ravano, Walter Cardaci ha spiegato che il bando verrà lanciato a fine anno e che si pensa all’inizio lavori per luglio 2024, il 2026 è il target dell’azienda per il completamento. “Prima di lanciare il bando dobbiamo concludere alcune azioni preliminari e poi essere sicuri che sia tutto a posto per evitare ritardi futuri, stiamo cercando di eliminare i rischi in modo che si parta in maniera decisa e si arrivi all’obiettivo il più rapidamente possibile. Una volta avviati i lavori – ha proseguito Cardaci - sarà necessario portare avanti diverse attività sinergicamente. E’ un progetto ambizioso per le tecnologie che abbiamo messo e ogni millimetro di errore può causare mesi di ritardo, vorremmo evitarlo”.

Walter Cardaci ha spiegato che anche il dragaggio sarà fondamentale: ora il terminal è penalizzato perché le navi non arrivano alla Spezia con il massimo possibile di carico. Per il nuovo terminal l’obiettivo è quello di avere le gru che possano lavorare anche sulle navi più grandi.

Man mano che procederanno i lavori del nuovo terminal, verranno rilasciati gradualmente alla città anche gli spazi di Calata Paita, si pensa al completamento dell’operazione tra il 2024 e il 2025.

LSCT punta sull’automazione, l’Intelligenza Artificiale e la Block Chain

Sul fronte automazione il terminal LSCT è stato un precursore nell’utilizzo di sistemi di automazione quali i TOS (Terminal Operating System), utilizzato da tempo nel terminal spezzino. Il processo di cambiamento legato all’automazione, ha spiegato Renato Dessì, si svilupperà essenzialmente in tre direzioni, ovvero sulle applicazioni, le infrastrutture e i dati: “Dal punto di vista delle Applicazioni stiamo evolvendo verso un modello collaborativo di filiera che permetterà una condivisione dei dati con tutti gli operatori per una maggiore efficienza e produttività. Stiamo infatti cambiando il “Terminal Operating System” e dotandoci anche di sistemi per la parte logistica legata ai treni e camion con un “Transportation management system” tipo social, e lavorando sulla digitalizzazione dei sistemi interni. Sul fronte infrastrutture – ha aggiunto Dessì - stiamo intervenendo sulla modernizzazione del server e sui componenti. Il prossimo anno ci doteremo della certificazione ISO 27001, per posizionare l’azienda sul mercato in termini ancora più distintivi”.

Questi sistemi saranno la base per un ulteriore salto in avanti, con l’applicazione alle attività del terminal anche dell’Intelligenza Artificiale e della Blockchain per la gestione delle operazioni: “L’aspetto più avveniristico è la nostra ridefinizione della ‘data strategy’ – ha aggiunto Matthieu Gasselin - anche in ottica di Intelligenza Artificiale e Blockchain, per costruire servizi avanzati che ci permetteranno un migliore posizionamento. L’Intelligenza Artificiale e la Blockchain sono strategie importanti in cui crediamo molto. Abbiamo la fortuna di essere all’inizio di queste tecnologie e accedervi ci permetterà di avere vantaggi sui competitor, sviluppando sistemi ad hoc per il nostro terminal, senza dover adattare quanto già sviluppato da altri”.

In questa fase di cambiamento sarà fondamentale l’armonizzazione tra le operazioni di piazzale e i lavori di ammodernamento e ampliamento, come ha sottolineato Alessandro Pellegri. “Durante il periodo di realizzazione del nuovo molo Ravano, il tema principale sarà quello di aggiornare nel frattempo il vecchio terminal Fornelli. Ci stiamo occupando in modo sostanziale dell’adattamento del processo manutentivo alle nuove esigenze, non solo sui mezzi, ma stiamo lavorando anche sul personale, per arrivare ad avere ad un processo di manutenzione automatizzato anche con l’Intelligenza Artificiale”.

Le persone al centro del cambiamento

Il responsabile Risorse Umane Luca Trevisan ha spiegato che le fasi di forte cambiamento funzionano se si coinvolge tutto il personale nella trasformazione, facendone capire l’importanza in termini di miglioramento delle condizioni lavorative e di stile di vita. Inoltre Trevisan ha evidenziato l’importanza del ricambio generazionale in azienda, processo che va accompagnato mettendo al centro le persone, affidando ad esempio a chi ha più esperienza un ruolo di coaching verso chi ne ha meno. Anche l’ascolto è importante: l’azienda metterà anche in campo un progetto per Under 30 in cui verrà chiesto ai dipendenti come percepiscono l’azienda, avendo la possibilità anche di proporre idee e progetti.

Verrà attuato un piano formativo per l’aggiornamento del personale e, sulla base dei volumi, anche una strategia di inserimento di nuove risorse. “Abbiamo un impegno di fronte all’investimento e all’accordo di concessione di portare persone sul terminal – ha proseguito Trevisan - La vera domanda è quale tipo di professionalità? Quando avremo le gru automatiche, serviranno competenze che oggi non sono presenti alla Spezia. Il personale verrà aggiornato per adeguarsi al mercato, non solo a livello di operativi, ma anche di management”.

La sostenibilità tra i temi fondamentali

Grande attenzione anche alla sostenibilità in linea con l’Agenda Europa 2030. Walter Cardaci, nuova funzione ASG dell’azienda, ha spiegato che il progetto che LSCT sta portando avanti prevede investimenti anche per passare il terminal all’elettrico puro. La sostenibilità non riguarda solo il terminal, ma anche tutte le attività a monte e a valle. L’azienda ha messo in campo azioni che riguardano il “plastic free”, la gestione dei rifiuti e il trasferimento all’interno dell’azienda di una cultura “green, indicazioni che verranno formalizzate in linee guida per dipendenti e stakeholder.

La nuova strategia commerciale

Cambiamenti anche nella strategia commerciale, come ha spiegato Cristiano Pieragnolo: “I cambi di scenari economici ci hanno insegnato che la velocità di reazione è la chiave per poter fare la differenza nei prossimi anni. Questo cambiamento dovrà portarci ad essere proattivi anticipando i cambiamenti. Due le direzioni che stiamo seguendo: integrare servizi e fare leva su di essi a 360° e aumentare la presenza verso i clienti, perché per poter anticipare ed essere pronti abbiamo bisogno di avere informazioni ed è possibile solo avendo una relazione solida con il cliente basata sull’idea del vantaggio condiviso”. L’azienda su questo fronte ha ripreso una relazione più che buona con MSC firmando ad agosto un contratto fino a fine 2024. “La relazione con il primo cliente del terminal è buona e aperta, abbiamo continue interazioni ed è previsto un incontro con il management entro fine anno, stiamo aprendo diversi tavoli di confronto” ha evidenziato Matthieu Gasselin.

Nei prossimi mesi e futuro cosa ci dobbiamo aspettare?

Mathieu Gasselin su questo punto ha spiegato che “dovremo recuperare il terreno che abbiamo perso, quest’ultimo mese ci dà un segnale di trend positivo sui 57.000 – 60.000 teus. Per l’anno prossimo abbiamo stimato di fare circa 630.000 movimenti. Notiamo una ripresa sugli Stati Uniti già da agosto, mentre c’è ancora un ritardo sull’import dalla parte asiatica, ma anche su questo fronte siamo passati da un indicatore di pessimismo ad uno moderatamente positivo. Vogliamo tornare all’obiettivo di 850.000 movimenti e 1.6 – 1.7 milioni di teus, che sono i volumi che questo porto può e deve avere”.

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