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"Una mamma con un figlio grande che vuole scappare da un uomo violento dobbiamo rimandarla a casa?" In evidenza

Nea Delucchi, cofondatrice del centro antiviolenza in Val di Magra, commenta il NO del Consiglio Comunale sarzanese ad una casa rifugio.

Ho sempre preferito mantenere ben distinti il mio ruolo all'interno di SarzanaPerSarzana e quello di ideatrice e cofondatrice del centro antiviolenza sul territorio della Val di Magra nonché del progetto codice rosa di cui mi sono occupata quasi a tempo pieno per tre anni. Lo ho fatto per evitare strumentalizzazioni politiche che alla fine avrebbero rischiato soltanto ripercussioni sull'utenza.

Ieri però in consiglio comunale ci siamo trovati davanti ad una situazione che mi impedisce di tacere: non lo posso fare per rispetto a tutte quelle donne che da volontarie mettono anima, cuore e professionalità in questi progetti ma soprattutto per tutte quelle donne che si sono rivolte a noi e a quelle che ci saranno in futuro.
Ebbene ieri si è discusso di un ordine del giorno presentato dalla consigliera Giorgi dove si chiedevano azioni sul territorio relative alla lotta contro la violenza di genere ma soprattutto si chiedeva all'amministrazione di dotarsi di una casa accoglienza temporanea di prima emergenza.
In parole povere un posto in cui una donna, quando letteralmente fugge, molto spesso assieme ai figli, da una violenza possa trovare immediatamente un rifugio sicuro in modo tale che nei giorni immediatamente successivi si possa attivare la rete di protezione necessaria al singolo caso.
Non offrire questo nell'immediato vuol dire far tornare a casa la donna con i figli con tutto quello che sappiamo possa succedere.

Solo il mio senso delle istituzioni mi impedisce di usare i termini quali vergogna e imbarazzo per descrivere quanto provato ieri nel sentire la discussione in comune da parte della giunta e della maggioranza.
E' stato esposto da tutti i membri della minoranza che a vario titolo si sono informati presso chi opera nel settore che ci sono oggettive esigenze per non sostituire, ma affiancare la struttura già esistente a livello provinciale.
Ad esempio i minori maschi con una età maggiore di 14 anni non vengono accettati in tale struttura e non vi è un servizio notturno di inserimento
Come ci si dovrebbe comportare se ad esempio a mezzanotte una mamma con un figlio maschio di 16 anni prendesse il coraggio di fuggire da una casa violenta per mettere in salvo se stessa e i suoi figli?
Ci siamo trovati davanti un assessore che in maniera irrispettosa e sarcastica ribatteva a tali problematiche cercando col cellulare su internet cosa venisse detto nelle varie brochure informative.
Ci siamo trovati davanti al capogruppo PD che visibilmente in imbarazzo dichiarava di non essere a conoscenza di questa situazione.
A prescindere dal fatto che la giunta è a conoscenza da anni di queste problematiche anche presenziando a riunioni che non hanno mai portato a nulla di concreto, a prescindere che con un ordine del giorno presentato a Novembre si avrebbe tutto il tempo di informarsi per capire quale fosse realmente la situazione, una volta venuti a conoscenza mi sarei aspettata una richiesta di un tavolo tematico di uno studio di fattibilità in modo da poter prendere in considerazioni le varie possibilità.

E invece NO. E' stato chiesto a di cancellare la richiesta della casa rifugio dall'ordine del giorno, unico modo da poterlo votare in maniera favorevole....Questo è stato lo spregio che risulta inacettabile!
Quindi per la maggioranza va bene la sensibilizzazione, vanno bene le scarpette rosse, le panchine e le targhe ma per cortesia non fate nulla che possa offrire un servizio completo di aiuto e sostegno a donne e minori in pericolo perchè l'amministrazione se ne lava completamente le mani.
Di certo non sono i membri di giunta e maggioranza che di notte si trovano o si sono trovati con donne in pigiama sporche di sangue, impaurite con figlioli al collo che chiedevano aiuto. Di certo non sono stati loro a dover fare il possibile e l'impossibile per poterglielo dare, utilizzando alberghi, bed&breakfast a spese nostre altrimenti non avrebbero avuto la sfacciataggine di dire che "non serve un qualcosa di appoggio alle strutture già esistenti"
Ecco se avessero chiesto a coloro che invece ci si sono trovate e più di una volta in questa situazione avrebbero risposto "SI serve un qualcosa e subito!"

Nea Delucchi - SarzanaPerSarzana

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