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“Peracchini, non ti perdoneremo quello che non abbiamo perdonato a Federici” In evidenza

di Gabriele Cocchi – Guerri e Caratozzolo votano contro il Documento unico di programmazione. I rapporti con la maggioranza si fanno sempre più tesi.

 

Un altro voto contrario, dopo quello sull’aggregazione Acam-Iren a dicembre. Questa notte, alla fine di un consiglio comunale fiume, il presidente dell’assemblea Giulio Guerri e il consigliere Massimo Baldino Caratozzolo (entrambi nella lista “Per la nostra città”, nella maggioranza) hanno premuto il pulsante rosso, votando contro il Documento unico di programmazione dell’amministrazione.

Caratozzolo nei giorni scorsi aveva rivendicato una linea di coerenza sulle battaglie contro le alienazioni: due anni fa, infatti, lui e Guerri erano in prima linea contro la ventilata vendita dell’asilo di via Firenze, su cui poi Massimo Federici fece marcia indietro, accogliendo le proteste di genitori e comuni cittadini.

Oggi curiosamente lo schema si ripete, anche se a parti invertite: Guerri e Caratozzolo siedono in maggioranza, ma non rinunciano a contestare il piano di alienazioni dell’amministrazione, su cui questa notte il sindaco Pierluigi Peracchini ha risposto duramente alle opposizioni (e anche ai due colleghi di maggioranza)..

“Su nove delle delibere del bilancio di previsione il nostro gruppo non ha nulla da dire – ha spiegato Caratozzolo – Su una invece abbiamo manifestato un parere negativo: la vendita del parco del Colombaio e della scuola di via Firenze. La prima non era presente nel programma elettorale del sindaco, mentre la seconda è la prosecuzione di una scelta disastrosa della giunta Federici. Riteniamo che sia un approccio sbagliato sul piano della politica economica e patrimoniale”.

“Federici si comportò allora in modo inqualificabile – ha proseguito il consigliere – Noi oggi speriamo che il sindaco Peracchini si comporti diversamente: gli vogliamo bene, ma sa che non gli perdoneremo quello che non abbiamo perdonato a Federici. I cittadini chiedono discontinuità: al prossimo giro cosa dovremo vendere? La Maggiolina, i giardini pubblici?”.

È un altro voto contrario che, agli occhi dei consiglieri di centrodestra, rende la presenza dei due in maggioranza quasi un corpo estraneo. Come confermavano i mormorii alle spalle di Caratozzolo: “Non si è mai vista una cosa del genere”.

“Se mi dite ancora una volta che le nostre proposte non si possono realizzare, come per Acam – ha concluso il consigliere – uscirò da qui convinto di essere il consigliere comunale più sfortunato del mondo. Mi rivolgerò a un esorcista, perché devo avere il malocchio”.

“No, non esco!”, ha risposto ieri sera Caratozzolo ai colleghi di maggioranza che lo invitavano ad accomodarsi nell’ala sinistra dell’assemblea, tra i banchi dell’opposizione. La convivenza, a questi punti, è quella di due separati in casa.

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