Così Lorenzo Pellerano, consigliere regionale della Lista Biasotti, che denuncia ancora una volta la "latitanza" dell'ente di via Fieschi in merito alle condizioni di salute dei detenuti liguri.
«Ricordo che – prosegue Pellerano – la competenza sui servizi sociosanitari all'interno delle carceri è dal 2008 è stata trasferita alle Regioni, a cui spetta la programmazione, la distribuzione delle risorse economiche ai vari istituti di pena e la gestione delle attività. Dal 2011 a oggi ho chiesto più volte spiegazioni all'assessore Montaldo su quale sia lo stato della sanità carceraria in Liguria che, da quanto ho appreso dagli operatori e durante alcuni sopralluoghi effettuati personalmente, sembra presentare molte criticità.
Su richiesta dell'assessore alla Salute ho anche proposto alcune modifiche migliorative della deliberazione regionale 364/2012. In particolare avevo proposto di migliorare la gestione delle cartelle cliniche dei detenuti, di aumentare la collaborazione con realtà di volontariato operanti nelle carceri e di prevedere una valutazione periodica dell'appropriatezza della spesa sanitaria e farmaceutica. Nessuna delle proposte di buon senso è stata accolta.
Fino a oggi, l'assessore Montaldo ha risposto solo parzialmente alle mie sollecitazioni: circa un anno fa mi aveva presentato il conto delle risorse stanziate in quattro delle Asl liguri, ma non aveva fornito i dati di quella genovese, la più importante se si considera che comprende le carceri di Marassi e Pontedecimo».
Per avere risposte precise, Pellerano ha presentato un'ulteriore interrogazione in consiglio regionale. «Chiederò – spiega – se è stata istituita la Commissione regionale per la salute in carcere e delle persone inserite nel circuito penale, così come è stabilito nella delibera di giunta 364/2012. Chiederò anche se ha avuto seguito l'ordine del giorno che il Consiglio regionale ha approvato all'unanimità il 6 dicembre 2011. Il documento impegnava la Giunta a disporre ispezioni, ogni sei mesi, nelle carceri per monitorare le condizioni sanitarie dei detenuti, la situazione igienico-sanitaria e la vivibilità delle celle, visto anche l'attuale sovraffollamento che in Liguria raggiunge il 176,8 di capienza, contro la media europea del 99,6%.
Sottolineo che a questa situazione di assoluta gravità rende esplosiva la presenza nelle carceri di una percentuale altissima di detenuti tossicodipendenti, circa uno ogni quattro, spesso con Aids (circa il 2% dei detenuti è sieropositivo), epatite C e disturbi mentali. Inoltre, da un rapporto sullo stato della sanità all'interno degli istituti penitenziari predisposto dalla Commissione Giustizia del Senato, emerge che appena il 20% dei detenuti risulta sano, mentre il 38% di essi si trova in condizione di salute mediocre, il 37% in condizioni scadenti e il 4% in condizioni gravi e con alto indice di co-morbosità».