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#Amministrative2017 - Lombardi e i ‘32 guerrieri’: “Basta al partito degli affari” In evidenza

di Gabriele Cocchi – Presentato il programma della lista Spezia Bene Comune: “Melley un rampollo di famiglia e Forcieri un pensionato della politica”.

 

Il ricordo di Aldo Lombardi da una parte, a fare da costante filo rosso a un percorso di battaglie “in direzione ostinata e contraria, col sudore sulla fronte”, e lo sguardo rivolto ad alcune città italiane controcorrente dall’altra, come il ciclone De Magistris a Napoli o la sorpresa Accorinti a Messina.

È un Centro Allende gremito di circa 200 persone e in cui l’entusiasmo è palpabile, quello che accoglie vecchi e nuovi militanti di Rifondazione Comunista (l’unico partito che ha promosso il progetto), oltre che novelli sostenitori della lista Spezia Bene Comune, che promuove la candidatura a sindaco di Massimo Lombardi.

5 ANNI DOPO “SONO CAMBIATE TANTE COSE”
“Siamo la vera sinistra”, tengono a precisare con una punta di orgoglio.
Sì perché il periodo in cui della maggioranza uscente faceva parte anche Rifondazione resta solo un vago ricordo, di certo non un rimpianto, perché da allora ne sono successe proprio di tutti i colori: faide interne al Partito Democratico, assessori usciti sbattendo la porta e assicurando che “non è una questione personale né di poltrone” e poi puntualmente rientrati in giunta come se nulla fosse, la questione della partecipazione dei cittadini, portata in palmo di mano in campagna elettorale e poi dimenticata in un cassetto impolverato, da riaprire a data da destinarsi.

“Si è polverizzato il fronte compatto di cinque anni fa – racconta oggi Massimo Lombardi – Dopo un anno circa in maggioranza ce ne siamo andati, perché si era disatteso il punto programmatico della partecipazione: non aveva più senso esprimere le proprie idee, c’erano pochi che decidevano e molti che dovevano chinare il capo. Non si valorizzava il dissenso. Oggi noi vogliamo fare proprio questo”:
“Basta alla cappa trasversale delle clientele, al partito degli affari - intima Lombardi - In questi anni c’è stato un braccio di ferro tra il palazzo e la cittadinanza. Al centro della nostra agenda politica invece c’è la partecipazione dei cittadini nelle scelte di governo: ecco perché la nostra è una lista di cittadinanza attiva, con un programma innovativo, costruito partendo dal basso”.

I 12 CANDIDATI SINDACO AI RAGGI X: “LOMBARDI È L’UNICO DI SINISTRA”
Il rimpianto, i sostenitori di Spezia Bene Comune, non ce l’hanno nemmeno nei confronti delle altre forze di sinistra (Possibile e Sinistra Italiana) che hanno finito per sostenere la candidatura di Guido Melley. “Beh che dire – nota sarcastico l’avvocato Roberto Lamma – hanno candidato un rampollo di una delle famiglie più potenti della città, sinceramente non riesco a capire”.

L’ironia sferzante colpisce anche l’ex presidente dell’Autorità Portuale Lorenzo Forcieri, “un beneficiato d’oro, un pensionato della politica – attacca Lamma - che si propone sulla scena sapete con quale slogan? “La forza di cambiare”! Sono in grado di darvi l’interpretazione vera di quello slogan, in realtà è un grido di aiuto: “datemi la forza di cambiare”! Quindi aiutiamolo ad andare in pensione”.

Ma Lamma ne ha proprio per tutti, perché “ci sono tutta una seria di situazioni di nascondimento. Il centrodestra ad esempio si nasconde candidando ancora una volta una persona di sinistra (Pierluigi Peracchini, ndr): una di destra evidentemente non la trovavano”.

Vietato però dimenticare il PD: “Quello che ha fatto il Partito Democratico – continua Lamma divertendo la platea – è la cosa più straordinaria: per nascondersi e sottrarsi al giudizio pubblico, non solo ha candidato una persona che non è del PD (Paolo Manfredini, ndr), ma ha candidato persino una persona che ha un lavoro, un lavoro normale. Prima invece candidavano o funzionari di partito o di associazioni collaterali. Intendiamoci, Manfredini è anche una persona seria e dignitosa, ma in questi anni non ha mai mosso un dito di fronte a certe scelte”.

All’estremo opposto le candidature di CasaPound e Forza Nuova non sono tollerate: “Per noi è doloroso sapere che alle elezioni della Spezia ci siano ancora due liste che si richiamano al fascismo, che non è un’idea ma un crimine contro l’umanità”.
Tirando le somme Lamma ne è convinto: “Di fronte a questo peggio e a questo ridicolo, bisogna votare l’unico candidato di sinistra in una città di sinistra: Massimo Lombardi”.

LA COSTITUZIONE, LA QUESTIONE MORALE E 4 PAROLE CHIAVE
Se per Spezia Bene Comune governare una città non significa dare una delega in bianco di cinque anni, al centro dell’azione amministrativa invece devono stare quattro parole chiave, “legate dal filo della cultura”: lavoro, ambiente, territorio e salute. Con un discrimine di fondo: “La Costituzione nata dalla Resistenza”.
Non vogliamo essere una minoranza testimoniale – precisa Lombardi – ma quella forza che con il potere della parola, e non dei soldi, convince la città del bisogno di un cambiamento radicale nel metodo di governo. Ecco quindi i 32 candidati, che io chiamo i 32 guerrieri per i diritti della nostra città”.

C’è spazio anche per la questione morale cara a Berlinguer, perché “troppe volte nella nostra città il potere è stato utilizzato per interessi personali”.
Particolare rilevanza anche al tema della cura del territorio, in un golfo che oltre a essere dei Poeti è anche dei veleni: “Siamo per il territorio da salvaguardare e non svendere – spiega ancora Lombardi – C’è bisogno di una nuova progettazione, che non deve arrivare da qualche padrone illuminato che ci vuole vendere la verità. Noi lo sappiamo cosa portavano le navi dei veleni alla Spezia, noi lo sappiamo che il capitano Natale De Grazia, che su questi argomenti stava indagando, è morto”.

Grandi opere? Sì, grazie: “Abbiamo in mente un’unica grande opera: la salvaguardia e la messa in sicurezza del nostro territorio. Siamo contro qualunque progetto che sia basato su cementificazione e mercificazione del suolo. Senza contare che una grande opera di progettazione contro il rischio di dissesto idrogeologico creerebbe molta occupazione”.

Una postilla al vetriolo su Acam non può mancare: “Qualcuno presenta i bilanci dicendo che è tutto bello, che va tutto bene (leggi qui) – conclude Lombardi – Allora se va tutto bene, perché non iniziamo a ridurre le bollette?”.

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