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Piredda (IDV): “Parrucca supporto indispensabile per affrontare la malattia”

Maruska Piredda, consigliere regionale dell'Italia dei Valori e presidente della commissione VIII Pari opportunità, nella prossima seduta del consiglio regionale presenterà un ordine del giorno "sulle misure di supporto per l'acquisto di parrucche a favore di donne e bambine residenti in Liguria affette da alopecia a seguito di trattamento chemioterapico e radioterapico".

«Oggi nella nostra regione – spiega Piredda – non sono previsti né rimborsi né agevolazioni né contributi per l'acquisto di protesi tricologiche per malate oncologiche. In altre regioni, per esempio Piemonte e Toscana, le pazienti affette da tumori o da altre patologie che provocano la perdita dei capelli possono usufruire di un aiuto economico per l'acquisto di una parrucca. Secondo quanto riportato da recenti ricerche della Lilt e dalle numerose testimonianze che mi sono pervenute, indossare una parrucca nel momento della perdita dei propri capelli aiuta in modo efficace ad affrontare meglio la patologia, a reagire alle cure che, com'è noto, provocano effetti devastanti sia a livello psicologico sia fisico nelle pazienti. Purtroppo, vista la situazione attuale di profonda crisi economica, sempre meno pazienti hanno le possibilità di acquistare una parrucca, che costa in media 336 euro.

Secondo la Lega italiana per la lotta contro i tumori, il 35% delle donne che ricorrono a cure chemioterapiche e radioterapiche acquista una parrucca, che nel 95% dei casi è stata comprata a completo carico della famiglia. Sempre secondo i dati diffusi dalla Lilt, per il 47% delle donne lavoratrici affette da un tumore c'è una riduzione del reddito mediamente del 44%. Dalle molte testimonianze raccolte, le donne spesso ricorrono alla mutua assentandosi dal lavoro conseguenzialmente alla progressiva perdita dei capelli, vissuta come un momento di profonda crisi identitaria, di genere e causa di profondi stati depressivi. È evidente quindi che ricorrere alla parrucca per una donna non sia un vezzo estetico, ma sia indispensabile per affrontare la propria malattia e conservare la "normalità" dei propri rapporti sociali. Molte donne, infatti, alla caduta dei capelli, si rifiutano, anche comprensibilmente, di uscire di casa, di andare al lavoro. Questo comporta, oltre a un grave danno psicologico nelle pazienti, anche costi sociali molto pesanti: secondo la Lilt, addirittura il 7% delle donne rinuncia al proprio lavoro.

Siamo consapevoli che, a causa dei recenti tagli alla sanità ligure attuati da questo governo, le risorse a disposizione della Regione siano ridotte al lumicino. Tuttavia, in attesa che siano reperite forme di supporto economico, penso che un primo passo possa essere fatto individuando apposite convenzioni con centri estetici, di concerto con le associazioni di categoria, per l'acquisto di parrucche a favore di donne e bambine residenti in Liguria affette da alopecia a seguito di trattamento chemioterapico e radioterapico. Inoltre, dato che a oggi le informazioni su dove rivolgersi per l'acquisto di una parrucca viaggiano soprattutto attraverso il passaparola, chiederò che la Regione si attivi, fin da subito, di concerto con le associazioni di categoria e la Lilt, nella creazione di percorsi informativi rivolti alle pazienti oncologiche sui centri per il supporto psicologico e per l'eventuale acquisto di parrucche».

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