Secondo la Lega italiana per la lotta contro i tumori, il 35% delle donne che ricorrono a cure chemioterapiche e radioterapiche acquista una parrucca, che nel 95% dei casi è stata comprata a completo carico della famiglia. Sempre secondo i dati diffusi dalla Lilt, per il 47% delle donne lavoratrici affette da un tumore c'è una riduzione del reddito mediamente del 44%. Dalle molte testimonianze raccolte, le donne spesso ricorrono alla mutua assentandosi dal lavoro conseguenzialmente alla progressiva perdita dei capelli, vissuta come un momento di profonda crisi identitaria, di genere e causa di profondi stati depressivi. È evidente quindi che ricorrere alla parrucca per una donna non sia un vezzo estetico, ma sia indispensabile per affrontare la propria malattia e conservare la "normalità" dei propri rapporti sociali. Molte donne, infatti, alla caduta dei capelli, si rifiutano, anche comprensibilmente, di uscire di casa, di andare al lavoro. Questo comporta, oltre a un grave danno psicologico nelle pazienti, anche costi sociali molto pesanti: secondo la Lilt, addirittura il 7% delle donne rinuncia al proprio lavoro.
Siamo consapevoli che, a causa dei recenti tagli alla sanità ligure attuati da questo governo, le risorse a disposizione della Regione siano ridotte al lumicino. Tuttavia, in attesa che siano reperite forme di supporto economico, penso che un primo passo possa essere fatto individuando apposite convenzioni con centri estetici, di concerto con le associazioni di categoria, per l'acquisto di parrucche a favore di donne e bambine residenti in Liguria affette da alopecia a seguito di trattamento chemioterapico e radioterapico. Inoltre, dato che a oggi le informazioni su dove rivolgersi per l'acquisto di una parrucca viaggiano soprattutto attraverso il passaparola, chiederò che la Regione si attivi, fin da subito, di concerto con le associazioni di categoria e la Lilt, nella creazione di percorsi informativi rivolti alle pazienti oncologiche sui centri per il supporto psicologico e per l'eventuale acquisto di parrucche».