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Occhio per Mille, lo UAAR incalza la cosa pubblica anche alla Spezia In evidenza

Anche quest'anno il circolo UAAR (Unione degli atei e degli agnostici razionalisti) della provincia della Spezia, con una lettera inviata venerdì 5 giugno, ha rivolto al sindaco del capoluogo e a tutti i sindaci della provincia un invito a presentare domanda per l'8 per mille statale, indicando come progetto da finanziare un intervento di edilizia scolastica oppure un intervento per far fronte a calamità naturali.

L'iniziativa è inglobata nella campagna denominata "Occhiopermille", avviata dall'UAAR nel 2007 con lo scopo di informare i contribuenti sull'effettiva distribuzione dell'8 per mille ed in particolare delle quote inespresse che, per i meccanismi di suddivisione esistenti, vengono ripartite in proporzione alle quote raggiunte dagli enti aventi diritto.
È in questo modo che la Chiesa Cattolica, con il 37 % delle firme a suo favore, si aggiudica, di fatto, più dell'80% dei fondi, per un gettito in entrata di oltre un miliardo di euro, dei quali solo un terzo è però destinato ad attività umanitarie, del tipo di quelle meticolosamente pubblicizzate con spot televisivi costosissimi, pubblicità che lo Stato, invece, nonostante le proprie potenzialità, si è sempre ben guardato dal fare, trincerandosi in un silenzio complice.
Questa inerzia, o mala gestione, risale a tempi lontani, basti ricordare il fallito tentativo di rompere questo silenzio, fatto nel 1996 dall'allora ministro per la Solidarietà Livia Turco, che propose di destinare la quota statale dell'otto per mille a progetti per "l'infanzia povera", scatenando la reazione del "cassiere" pontificio, monsignor Attilio Nicora, che rispose che "lo Stato (con i propri soldi) non doveva fare concorrenza scorretta alla Chiesa".
Da quella sorta di "censura", la politica non ha più tentato seriamente di far concorrenza alla Chiesa cattolica, favorendola, anzi, con il pessimo uso dei fondi che oggi conosciamo.
Con un Paese da anni in crisi, diventa sempre più doveroso rompere quel silenzio e, finalmente, i segnali iniziano ad arrivare dagli stessi apparati dello Stato, come l'inchiesta della Corte dei Conti sull'Otto per Mille, a novembre dell'anno scorso, che bacchetta lo Stato proprio nella sua gestione carente, in un corposo ma interessante documento in cui evidenzia: il disinteresse da parte dello Stato per la quota di propria competenza, cosa che ha determinato la drastica riduzione dei contribuenti a suo favore. I magistrati dicono che a questa situazione ha contribuito: "la totale assenza - negli oltre 20 anni di vigenza dell'istituto - di promozione delle iniziative, risultando lo Stato l'unico competitore che non sensibilizza l'opinione pubblica sulle proprie attività"; non si è proceduto in tal senso nemmeno per il 2014, nonostante la novità consistente nella possibilità di destinare risorse per l'edilizia scolastica, tema molto sentito dai cittadini. Secondo la Corte, quindi, non c'è quasi nulla, nel meccanismo dell'Otto per Mille così come è applicato ora, che si possa salvare. E lo fa capire senza giri di parole.

Grazie alla novità introdotta l'anno scorso, che permette un utilizzo laico dell'8 per mille da parte dei sindaci a favore dell'edilizia scolastica ed alla capillare campagna di sensibilizzazione avviata dai circoli Uaar sul territorio nazionale, nel 2014 alcune tra le più solerti amministrazioni comunali: il Comune di Casalecchio di Reno (BO), di Livorno, di Pisa, di Formigine (MO), di Bari, di San Giuliano Terme (PI), hanno presentato domanda alla Presidenza del Consiglio dei Ministri per accedere ai fondi dell'8 per mille statale e sono in attesa dell'imminente ripartizione del gettito.
Anche la nostra provincia, che non è distante da altre in quanto a danni subiti da calamità naturali, ha un territorio che proprio nella scuola vede un settore sofferente e bisognoso di interventi. Ne è stato un inequivocabile esempio l'impegno preso pubblicamente l'anno scorso dal nostro Sindaco, in merito agli interventi per opere antisismiche agli istituti scolastici della Spezia, per un costo di 3 milioni e 740 mila euro.

Con l'invito rivolto ai sindaci, il circolo Uaar della Spezia auspica che i primi cittadini della nostra provincia, ovviamente laddove ve ne siano i presupposti ed ognuno per la propria competenza, seguano l'esempio di quei comuni virtuosi ed abbiano quell'attenzione e quel riguardo verso le esigenze della collettività, che ogni cittadino si aspetta dai propri rappresentanti istituzionali, a riscontro di una seria considerazione di quanto evidenziato dalla stessa Corte dei Conti, affinché non cada nel solito calderone di indifferenza.
Il circolo Uaar della Spezia ricorda, infine, che anche i singoli cittadini, infine, possono far pressione sulle amministrazioni comunali, utilizzando il prototipo di lettera da inviare al proprio sindaco, nelle versioni per la spedizione via email e per la consegna su carta, predisposto dall'Uaar. 

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