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I comitati: "Alberi pericolosi? Colpa del Comune" In evidenza

l Comitati per "Piazza Verdi", "Cernaia" e "Montepertico" intervengono con un comunicato congiunto sulla vicenda del platano caduto in Viale Garibaldi. A scrivere, sono Massimo Baldino, Paolo Bracco, Monica Ferrari, Irene Giacché.

"Molti platani, in città, presentano problemi, dovuti a malattie dubbia stabilità, quando tronchi e branche sono fortemente cariate. Danni originati principalmente dall'errata o inesistente manutenzione, scorretti interventi di potatura, e danneggiamenti alle radici e al colletto dovuti a compattazione del suolo, scavi vicino alle radici, danni meccanici. In pratica quegli alberi che diventano pericolosi lo devono al modo in cui il Comune li ha gestiti negli anni. E' noto infatti che la salute di ogni albero dipende direttamente dalla sua cura e manutenzione. Fare un censimento del verde urbano è opportuno e deve essere fatto all'interno di un piano di gestione razionale e non sotto la spinta di fatti sensazionalistici. Succede infatti che non si tagliano per anni le piante pericolose, non si sostituiscono, non si fanno i controlli o non si seguono le prescrizioni. Poi, quando si verifica "il danno" si rimedia male e spesso con drastici tagli indiscriminati. Una gestione ponderata con un programma ragionato di interventi di sostituzione permetterebbe a tutti di capire che l'amministrazione lavora nel rispetto del verde e dei cittadini e cerca di razionalizzare l'uso di una risorsa fondamentale. Per questo concordiamo con l'abbattimento e conseguente ripiantumazione, degli alberi malati, se è provato da analisi specifiche rese pubbliche che essi siano effettivamente malati e non sia questa una "scusa" per tagliare magari alberi "scomodi" perché posizionati in zone particolari della città. La ripiantumazione dovrà avvenire con piante della stessa specie poiché anche nella scelta degli esemplari i nostri avi non avevano agito a caso e dunque è bene tenere conto anche di questo. Gli alberi sono un patrimonio storico che va difeso! I cittadini vanno ascoltati quando segnalano (come nel caso di viale Garibaldi) una pericolosità evidente persino ad occhio nudo, così come vanno ascoltati quando difendono gli alberi! L'uso strumentale del taglio degli alberi è inaccettabile. È vergognoso che vengano tagliati alberi sani o curabili unicamente per agevolare lavori di posa in opera di sottoservizi, per far spazio a parcheggi, ecc. Noi proponiamo di individuare un perito al di sopra delle parti, le cui considerazioni possano essere condivise da Amministrazione e cittadini (come si è verificato su Scalinata Cernaia ) estendendo questo modello anche alle altre zone. Proponiamo di aprire un tavolo tecnico partecipato possibilmente con l'assessorato all'Ambiente a cui dovrebbe essere affidato anche il verde pubblico (attualmente posto sotto i LLPP) per monitorare il verde e illustrare in assoluta trasparenza ai cittadini le situazioni di criticità ove è necessario intervenire attraverso l'abbattimento di alberi. Ogni albero rappresenta un bene insostituibile, la chioma di un piccolo albero di 25 mq di superficie fogliare produce la quantità di ossigeno di cui un uomo ha bisogno ogni giorno, oltre ad essere parte integrante dell'ambiente sono parte della bellezza della città e del paesaggio: nel caso di Spezia gli alberi furono previsti come elemento di arredo urbano già nei piani regolatori a partire da quello del 1871. 

 

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