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MCL: "No alle unioni gay, mobilitiamoci per la famiglia"

Il Movimento Cristiano Lavoratori della Spezia, da sempre consapevole dell'importanza della famiglia per il progresso e la sussistenza della società, invita tutti i cittadini alla mobilitazione contro la legge sulle "unioni gay" (la definizione è del quotidiano governativo "l'Unità"), che il Presidente del Consiglio ha dichiarato di voler approvare a settembre.

Il progetto sulle "unioni civili" (o "Civil partnership"), infatti, è rivolto in particolare alle unioni di persone dello stesso sesso, che potranno godere di tutti i diritti delle coppie sposate ad eccezione dell'adozione. E' prevista però la possibilità di adottare il figlio o la figlia del partner dello stesso sesso. "Tutta questa disciplina – spiega il quotidiano fondato da Gramsci - riguarderà solo le coppie omosex e non le coppie etero che convivono e non si vogliono sposare. Poiché la filosofia è che mentre le coppie omosessuali non possono unirsi in matrimonio, le coppie etero possono sposarsi e quindi se non si sposano è perché non lo vogliono fare e quindi non possono essere estesi anche a loro i diritti e doveri che discendono dal matrimonio". La nuova legge creerà i "matrimoni" gay senza chiamarli con questo nome, per ipocrisia. Divorzio breve, fecondazione eterologa, depenalizzazione della droga, doppio cognome, propaganda di governo dell'ideologia del gender, sentenze della Consulta e della Cassazione ostili alla famiglia. Ora la civil partnership. Questo è il quadro che si è dipanato nella politica italiana in circa un anno. Queste sono le riforme che stanno venendo perseguite con metodologia sistematica. Non è più possibile ignorarne il filo conduttore ideologico e sottovalutarne il rischio disgregativo per tutta la società. Per fronteggiare tale rischio è necessario impegnarsi dal basso. La mobilitazione contro il disegno di legge Scalfarotto cosiddetto sull' "omofobia" ne ha portato alla luce il carattere liberticida. Il disegno di legge è ora fermo in Commissione giustizia al Senato e verrà scavalcato dal progetto di legge sulle "unioni civili". Occorre quindi ora mobilitarsi per la famiglia, cellula fondamentale della società.

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