"Il Premier ha individuato negli apparati della sicurezza (Forze dell'Ordine e conseguenti uffici burocratici operativi n.d.r.) l'albero malato che deve essere potato alla radice. Negli articoli in questione, si mette in luce e si evince quali e quanti sarebbero i tagli e i dovuti miglioramenti che questi "accorpamenti" produrrebbero per i cittadini. Noi dell'Italia dei Valori però ci interroghiamo su questo: come si possono applicare delle riduzioni significative delle Forze dell'Ordine, e pensare che la sicurezza dei cittadini sia maggiore e più capillarmente tutelata sui territori? Credo che in tutto questo il ragionamento abbia qualcosa di fuori luogo. A nostro avviso, il dispiegamento sul territorio delle Forze dell'Ordine e il decentramento amministrativo degli Enti Territoriali dello Stato, sono fonti di maggiore sicurezza e accessibilità ai servizi pubblici di tutela: ridurre gli agenti di Polizia e i Carabinieri nei paesi e nelle città, significa andare in controtendenza con quello che stanno attuando, invece, alcuni Paesi europei a noi limitrofi, la Francia su tutti. Il voler creare -ha continuato Parrillo- come prevede il piano del secondo step a firma del Sottosegretario al Ministero dell'Interno Bocci, delle macro-Prefetture e Questure nei capoluoghi di regione, depotenzia le attuali Questure presenti nei capoluoghi di Provincia, declassandole a semplici commissariati: ci chiediamo, così, dove si voglia arrivare. Noi dell'IdV lanciamo un allarme, perché questo non può e non deve essere passivamente accettato". L'IdV chiede, dunque, maggiore attenzione su queste tematiche sentite dagli italiani come prioritarie.