Una cosa è certa si continuano a produrre costi da parte delle amministrazioni in un momento in cui il "diktat" proprio da parte loro è: risparmio e restrizione su tutti i fronti. De Luca nel suo intervento ha citato la posizione del vicepresidente nazionale dell'Unione giuristi cattolici Giancarlo Cerelli che spiega che «L'istituzione in vari Comuni italiani del registro dei testamenti biologici è un atto simbolico e ideologico ma del tutto inutile», «Tali registri, come anche i registri sulle unioni civili, sono privi di efficacia giuridica, poiché manca una legge dello Stato che li istituisca: nessuna norma di legge, infatti, abilita il Comune a gestire il servizio relativo alle dichiarazioni anticipate di trattamento». La competenza esclusiva dello Stato è motivata dal fatto che aspetti del bene comune quali la salute e la famiglia sono così rilevanti per il tessuto sociale che non possono essere lasciati all'arbitrio delle singole amministrazioni comunali come peraltro stabilito dalla Costituzione: la determinazione dei principi fondamentali è riservata alla legislazione dello Stato. E' vero che già altri Comuni hanno già approvato il registro di testamenti biologici. Ma, ad esempio, il collegio dei garanti di Milano ne ha bocciato l'istituzione (7 giugno 2012) per difetto di competenza del Comune su materia riservata esclusivamente al legislatore nazionale, in base alla circolare interministeriale del 19 novembre 2010.