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Criminalità organizzata e beni confiscati: le domande di Legalité ai candidati sindaco di Sarzana

La scorsa settimana l'associazione L'égalité aveva reso pubblica la propria volontà di intervistare i candidati sindaco alle elezioni di Sarzana su tematiche riguardanti il radicamento della criminalità organizzata nel territorio e di pubblicare successivamente le loro risposte sul proprio sito web.

Tutti i candidanti hanno accettato di rispondere ai nostri quesiti mettendosi a disposizione entro i termini stabiliti per filmare le video-interviste.
Precedentemente agli incontri fissati in sedi separate con ogni candidato nei giorni 10 e 11 maggio, L'égalité si è preoccupata di comunicare agli intervistati i contesti dei tre quesiti e i tempi per le risposte (non oltre i 4 minuti per ogni domanda).
In questi giorni L'égalité ha preparato il video che conterrà in successione le risposte in ordine alfabetico di ciascuno dei tre candidati ad ogni domanda e verrà pubblicato, nel rispetto delle tempistiche previste, il giorno mercoledì 15 maggio sul sito dell'associazione nella sezione "Sarzana: elezioni comunali 2013" (http://www.legalite.net/elezionisarzana.html).
Le domande formulate erano strutturate nel seguente modo:
1)CONTESTO
Sarzana, la Valdimagra, tutta la Provincia della Spezia sono da tempo un territorio esposto al rischio dell'infiltrazione e del radicamento di organizzazioni criminali di stampo mafioso. Lo testimoniano i numerosi sequestri di immobili, aziende e altri beni – da ultimo il sequestro ai danni di due imprenditori spezzini accusati di fare riferimento a cosche palermitane di Cosa Nostra – i significativi procedimenti penali aperti in materia di traffico di stupefacenti, estorsione e usura, i richiami costanti della Direzione Investigativa Antimafia e della Direzione Nazionale Antimafia, che hanno indicato a più riprese in Sarzana un centro tradizionale di insediamento della 'ndrangheta, pericolosa organizzazione mafiosa calabrese.
È possibile, alla luce di queste e altre considerazioni, parlare per Sarzana di un contesto cittadino complessivamente fragile e storicamente vulnerabile alla colonizzazione criminale? Quali elementi si potrebbero addurre in favore o a discapito di queste valutazioni?
2)CONTRASTO
Le pubbliche amministrazioni – gli enti locali in modo particolare – svolgono un ruolo di primo piano nell'attività di contrasto e prevenzione del crimine mafioso, e più in generale dell'affermazione di contesti di illegalità diffusa. Monitoraggio della realtà economica locale, politiche del territorio, controllo dei lavori pubblici, misure per la trasparenza e programma anticorruzione: questi appaiono soltanto alcuni dei possibili ambiti di intervento.
Al di là di semplici dichiarazioni di principio, quali sono allo stato attuale gli strumenti più incisivi a disposizione della pubblica amministrazione e degli enti locali in materia di prevenzione e contrasto della criminalità? In che misura e con quale efficacia? Come possono essere migliorati o ampliati? Si possono operare riferimenti concreti a strumenti immediatamente valorizzabili?
3)RIUTILIZZO
I valori della legalità e della cittadinanza responsabile si affermano soprattutto con l'affermazione di una cultura attiva e partecipata: la lotta contro le mafie vive di buoni segni che confermano la possibilità di restituire alla collettività le ricchezze illecitamente sottratte dalle mafie, da cui è possibile ripartire per costruire legalità e cittadinanza. Ciò vale in particolar modo per i beni confiscati alla criminalità organizzata, di cui la legge 109 del 1996 ha introdotto il riutilizzo per finalità sociali e istituzionali. Nel territorio del Comune di Sarzana sono presenti alcuni immobili confiscati alla criminalità: per alcuni di questi beni il mondo dell'associazionismo e del volontariato sta preparando proposte concrete di riutilizzo. La Consulta comunale per la legalità ha proposta all'amministrazione comunale l'adozione di un regolamento per l'assegnazione di questi beni, regolamento che ha superato la fase dell'istruttoria tecnica e che attende ancora di essere deliberato.
Che politiche dovrebbe impostare l'amministrazione comunale per favorire il riutilizzo sociale di questi beni? Quali progetti possono essere valorizzati e incentivati? Come procederà l'amministrazione all'assegnazione di questi beni? In quali tempi e con quali obiettivi?

 


Presto le risposte...

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