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#Recidiva, al Museo della Resistenza il ritorno di Mara Redeghieri In evidenza

Dopo la malattia.

Sabato 16 marzo presso il Museo Audiovisivo della Resistenza di Fosdinovo (MS), cena-concerto di Mara Redeghieri, quarto appuntamento della "Rassegna per chi non si rassegna/5". L’ex cantante degli Üstmamò ritorna alla musica dopo 15 anni di ritiro dalle scene e una grave malattia che per tre volte si presenta e per tre volte viene sconfitta, Mara Redeghieri porta al museo il suo primo album solista, dal titolo significativo: “Recidiva”. Noi vogliamo celebrare con lei il suo ritorno al palco della vita.
Il programma prevede un aperitivo musicale alle 19 con la cantautrice e alle 20 la cena-sociale (25 euro tutto compreso - 20 euro studenti e precar*). Alle 22 il concerto tratto dall'ultimo album "Recidiva".. Attenzione posti limitati. Info e prenotazioni al 3290099418

Per dirla con le parole di Mara Redeghieri:
«In #Recidiva cerco di spiegare il perché ed il percome del mio ritorno sulla scena musicale. Avevo quasi deciso che non sarei mai tornata sui miei passi. Ma avevo torto.
La vita è dura, e senza musica lo è ancora di più. Ho sentito dire che se comunque scopri di essere portato per qualcosa è meglio approfondire e non fare troppo gli schizzinosi.
Non sono disparate le nostre attitudini, meglio sondarle e farne tesoro e regola di percorso». Scopri l'abum.

Rassegna stampa

Index Music
A 15 anni dall’uscita dagli Üstmamò e dopo aver scritto anche per altri artisti (ha firmato, tra le altre, la bellissima Meravigliosa Creatura per Gianna Nannini), Mara Redeghieri esce con il suo primo album solista. Lo fa raccontando il “proprio adesso” del mondo liquido in cui siamo immersi, un qui e ora che somma prese di posizione politiche e privato, spiccioli di filosofia e voglia di riprendersi un’esistenza che sembra continuamente sfuggirci di mano.
"Non sono mai riuscita a pensare e comporre un concept album, ed un po’ me ne dolgo. Per me da quando ho iniziato a scrivere testi, ogni canzone rappresenta un piccolo ritratto finito di squarci, emozioni, sensazioni che la musica mi aiuta a costruire e determinare. Mi piacciono comunque i grandi singoli, alle canzoni chiedo trasporto di suoni ed immagini, leggerezza pure nel disastro, consolazione e misericordia". Con queste parole la vocalist ha sintetizzato il senso del suo debutto solista.

«la Repubblica» 08 febbraio 2018
[...]
La malattia ti mette alla prova, finché non la vinci. Può tornare, «ma nel bene e nel male ti dà coscienza della tua forza». Dopo quindici anni dall’addio, senza rimpianti, agli Ustmamò, Mara Redeghieri è tornata alla musica, esordendo da solista. Ma il suo è stato anche un ritorno alla vita, dopo avere sconfitto, ancora e ancora e ancora, la malattia. [...]
«Mi sono ammalata la prima volta quasi vent’anni fa, quando ne avevo 39, e allora parole come “cancro” o “tumore” non potevi nemmeno nominarle, il male non doveva avere un nome, e invece non deve essere una cosa da nascondere – spiega -. Guarire da una malattia grave è meraviglioso, io l’ho fatto due anni fa, l’avevo già fatto prima, e so che se mi riammalo posso lottare ancora: dovevo farlo sapere, portare una testimonianza positiva a chi sta vivendo questa situazione. E il modo migliore in cui posso farlo è cantando».
Del resto, punto fermo e ricorrente di questi anni per Redeghieri è sempre stata la musica, «che è come il respiro di un essere umano che vuole continuare ad esserci e lottare, ed è stata sempre al mio fianco. Ci sono state le cure in ospedale, ma accanto ad esse anche quelle della musica».

Dopo la guarigione la cantautrice è tornata a casa, nell’Appennino, in linea d’aria vicina al suo vecchio compagno di band Giovanni Lindo Ferretti. Ma meno isolata, lei insegna inglese alle scuole medie del piccolo paese di Busano («I miei alunni sanno che faccio musica, ma mi considerano fuori di testa, se mi ascoltano dicono “ma che stai cantando?”»). Il suo habitat naturale s’è sempre diviso tra la montagna e il palco.
[...]

«LINKiesta»
La scena indie è morta, per fortuna è tornata la 'Recidiva' Mara Redeghieri” (Linkiesta di Michele Monina) “Sentite, poi, perché si parla di canzoni, mica solo di parole, l'uso moderno, contemporaneo e al tempo stesso futuribile,
dell'elettronica, roba da armare le braccia dei più volenterosi di Napalm, rivolti contro quell'eletropop orribile con cui ci stanno devastando orecchie e palle negli ultimi anni. Sentite come gli strumenti si fondono con le macchine, come su tutte svetti la voce. Sentite, in una parola, un'artista vera, tornata in scena solo nel momento in cui ha sentito di avere di nuovo qualcosa da dire, a quattordici anni dal suo addio alle scene. Sentitelo e, se non la conoscevate, per ragioni di anagrafe o di ignoranza personale, innamoratevene come si deve fare di fronte alla pura bellezza.”
Leggi la recensione completa http://www.linkiesta.it/it/article/201
7/06/05/la-scena-indie-e-morta-per-fortuna-e-tornata-la-recidiva-mara-redeghie/34483/

9 Colonne
Donna poco allineata e ancor meno incline alla nostalgia, ecco Mara Redeghieri. Dopo essere uscita dagli Üstmamò e dopo aver scritto anche per altri (ha firmato, tra le altre, la bellissima “Meravigliosa Creatura” per Gianna Nannini), a sorpresa l’ex chanteuse della scena indie esce con il suo primo album solista. Lo fa raccontando il “proprio adesso” del mondo liquido in cui siamo immersi, un qui e ora che somma prese di posizione politiche e privato, spiccioli di filosofia e voglia di riprendersi un’esistenza che sembra continuamente sfuggirci di mano.
Mara torna in tour con la band e per spazi più raccolti ed intimi in Trio elettroacustico con Nicola Bonacini al contrabbasso e Lorenzo Valdesalici alla chitarra. Poesia, arrangiamenti minimali e suoni rarefatti in 60 minuti di concerto.
[...]

La personalità di Mara - Le 11 canzoni che compongono questo “corpus” di umanità dolente, di sensibilità femminile, di fermezza e di ideali, sembrano il frutto di un lungo sedimentare di sentimenti e di riflessioni. Per anni l’interprete emiliana ha coltivato il sogno di lasciare tutto, scoprendo quanto possa essere dura la vita senza musica e senza la propria voce. “Recidiva” è la resa alla Mara che ha ancora voglia di raccontare al mondo i suoi pensieri, canzoni che svelano la sua personalità da “primadonna” della scena musicale nazionale. “Recidiva” sarà presentato in anteprima dal vivo da Mara Redeghieri con la sua nuova formazione, oggi, 10 maggio, a Parma, il 17 a Milano e il 19 a Torino.

Bio

Cantante nel Gruppo Ustmamo’ dal 1990 al 2001. Il gruppo viene prodotto dai due leader fondatori dei CCCP, Giovanni Lindo Ferretti, e Massimo Zamboni che con l’etichetta “Dischi del mulo”, per tutto l’arco dei novanta produce gran parte della musica italiana cosiddetta ‘alternativa’. Cinque album eclettici di gusto “etno pop”, nei quali inizia e prende piede la ricerca sul dialetto e la letteratura locale appenninica. Il gruppo ottiene diversi consensi arrivando a fare da “spalla” nel 1995 a David Bowie nel suo tour italiano a Roma e Milano. Ha collaborato alla stesura dell’album “Dispetto” di Gianna Nannini, tra cui spicca il brano “Meravigliosa Creatura”, scritto a due mani con la famosa cantante (1994). Ha scritto e cantato il brano di chiusura del film “Denti” di Gabriele Salvatores in collaborazione col musicista compositore Theo Teardo (2000). Ha collaborato con lo scrittore Giuseppe Caliceti dando vita al progetto/performance “Fratelli Compagni Remix” in occasione della Festa della Liberazione (2008). Nel corso del 2008 ha ideato lo spettacolo “Crepacuore” con musiche del Concerto a fiato L’Usignolo (gruppo di musica popolare ballabile) cantando brani d’amore d’altri tempi. Nel 2010 scrive su commisione “Lodestar”, un testo ninna nanna per il
nuovo album “Proxima” di Anna Oxa. A partire dal 2009 intraprende un progetto di approfondimento su canti e poesie del crinale appenninico emiliano, accompagnata dal contrabbasso di Nicola Bonacini. Fonda il Coro di voci popolari Falistre e Fulminant, per recuperare il patrimonio ormai abbandonato di canzoni popolari cantate dagli avi appenninici. Nel 2010 con la registrazione dell’omonimo CD prende forma il progetto “Dio Valzer”, ideato e prodotto da Benedetto Valdesalici per il Circolo Culturale Enrico Zambonini, dedicato alla canzone anarchica. Nel settembre 2010 accompagna la presentazione pubblica del documentario sull’Appennino Reggiano “In tel fade”, diretto da Elisa Mereghetti e Marco Mensa, produzione ETHNOS. A dicembre 2011, il progetto di approfondimento sui canti popolari dell’Appennino Reggiano diventa il documentario “Al Cusna” (prodotto da ETHNOS con il contributo della Emilia Romagna Film Commission) e succcessivamente il concerto “Al Cusna – le Radici del Canto, la Memoria del Cuore” (proiezione del documentario + concerto). Nel 2011 Mara vince il premio “Imola in Musica”, finalizzato a valorizzare la contaminazione tra le tradizioni popolari emiliano - romagnole e le forme contemporanee di musica. Il premio è stato assegnato “AL CUSNA” con la seguente motivazione: “Vero omaggio alle tradizioni musicali e poetiche del crinale reggiano reso attraverso una rivisitazione e reinterpretazione sorprendentemente originale e moderna”. Nel 2015 con la nuova raccolta “Attanadarà” ( significa Te ne accorgerai, nel dialetto di Villa Minozzo e dintorni) si completa il progetto Dio Valzer con una selezione di brani che ripercorrono i capisaldi della gloriosa tradizione canora di lotta e di rivolta, contro le corrotte e assetate caste politiche e contro le estreme conseguenze in cui regimi scellerati gettano intere popolazioni. Nel 2017 esce il suo primo album da solista dal titolo “Recidiva” (Lullabit – Sonirik / Believe) con la produzione artistica di Stefano Melone, già musicista, arrangiatore e produttore di Ivano Fossati, Fabrizio e Cristiano De Andrè, Tosca, Noa, Fiorella Mannoia, Samuele Bersani e tanti altri
ancora.
Il disco non passa inosservato e arriva ad essere selezionato nella cinquina finale del Premio Tenco nella categoria “Miglior Opera Prima 2017”.
Nel 2018, la canzone "Anni Luce" viene inclusa nella colonna sonora del film "Zen sul ghiaccio sottile" opera prima della regista Margherita Ferri.
Il film è stato presentato nella sezione "Biennale College - Cinema" al "75 ° Festival del Cinema di Venezia"

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