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Un incontro per conoscere meglio un importante poeta ligure.


Venerdì 27 Aprile, alle ore 16,30, nell sala biblioteca del Liceo Costa (in Piazza Verdi), si svolgerà una conversazione poetica dal titolo: Camillo Sbarbaro poesia e natura.

Commenterà questo autore, a 130 anni dalla nascita, la dott.ssa Maria Luisa Tozzi.
Lunigianese di nascita, la dottoressa Tozzi ha svolto la sua attività professionale (insegnante e preside di ruolo), con legami didattici con l’Università, a Parma. Specializzata in Archivistica, Diplomatica e Paleografia, attende alla ricerca con prevalente interesse per la diplomatica del Medio Evo e della prima Età Moderna. In campo letterario ha dato alle stampe studi sulla scrittura fonetica lunigianese (Studi Lunigianesi, vol. XXII-XXIX), ha curato il Dizionario Teatrale di Tito Livio Rossi; ha pubblicato La Geografia del sacro in Alta Lunigiana, con particolare attenzione ai reperti linguistici ed etnografici liguri e latini. Si è cimentata in una Grammatica Latina sugli etimi (non edita).Insegnante di dizione, ha curato la regia di spettacoli teatrali. Membro di giuria in Premi nazionali di Poesia, accompagnata dalla voce narrante della prof.ssa Anna Maria Barini fine dicitrice, poetessa, cantante lirica ed eclettica rappresentante del tessuto culturale spezzino e dal suono delizioso dell’arpa di una allieva del Conservatorio G. Puccini .

Camillo Sbarbaro è stato un poeta, scrittore e aforista italiano. La poetica di Sbarbaro, leopardiana ma dai toni crepuscolari, viene assimilata a quella di altri poeti liguri come Ceccardo Roccatagliata Ceccardi, Mario Novaro, Giovanni Boine ma, soprattutto, al Montale di Ossi di seppia (che a Sbarbaro dedicò una sezione di questa raccolta). Ugualmente Sbarbaro fu in grado di descrivere con leggere pennellate poetiche il paesaggio della sua terra, quella Liguria tanto amata dalla quale non volle mai staccarsi. Scrittore di controllatissima misura, scevro da ogni retorica ma capace di un'essenzialità e di una visionarietà poetica scarna quanto profondamente suggestiva, Sbarbaro fu anche traduttore di importanti classici, da Eschilo a Sofocle, da Euripide ad Erodoto e Pitagora, ma anche di Molière, Stendhal, Balzac, Maupassant, Flaubert, Zola, Joris-Karl Huysmans. Non c’è dubbio che sia stato lo scrittore più segreto e geloso di sé, quello che è passato indenne attraverso la vita , senza pagare scotti di alcun genere alla società letteraria , riuscendo a restare libero, incontaminato , padrone assoluto della propria dignità e della propria integrità.

 

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