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Il premio "Pax Dantis 2017" va al filosofo Quirino Principe In evidenza

di Dayla Villani - Per il suo profondo e costante contributo alla Pace Universale, quest'anno il premio assegnato dal Centro Lunigianese di Studi Danteschi (CLSD) va al grande filosofo della Musica.

Musicologo, germanista, poeta, Quirino Principe ha anche sviluppato, negli ultimi anni, una frequente attività teatrale, come drammaturgo, autore di testi per musica e attore.  Un traduttore raffinato che ama gli eccessi emotivi e lo sforzo di disciplinarli e di tradurre la sofferenza in pathos e il pathos in sottigliezza di sensazioni. E’ a lui che si deve, nell’ormai lontano 1970, la prima traduzione in italiano della Trilogia dell’Anello di John R. R. Tolkien. E


"Un eccellente lavoro interpretativo dell'opera di Wagner". E' questa la motivazione con la quale il CLSD  ha attribuito il premio all'illustre filosofo. Per lui è nel genio di Bayreuth che per la prima volta si sviluppa nella cultura occidentale il dibattito tra Avere ed Essere. Un tema che mette in risalto l'esistenza di un rapporto - ancora poco indagato - tra Wagner e Dante per esempio nell'esaltazione della figura della Donna e nell'avversione totale ad ogni forma di corporativismo.

E su questo legame che Principe terrà il suo discorso alla cerimonia di assegnazione prevista a Milano venerdì 19 maggio e considerato anche l' Evento di Maggio del Wagner La Spezia Festival (anniversario del musicista), altro format creato dal CLSD per la collaborazione dell'Associazione Culturale ‘Circolo La Sprugola’, di cui lo stesso Quirino Principe è testimonial d’eccezione fin dal 2013.

Il premio Pax Dantis, giunto alla sua decima edizione, è ormai diventato un premio ambito: lo hanno ritirato personalità di livello assoluto, come Magdi Cristiano Allam (valori non negoziabili, 2010), Vittorio Sgarbi (elogio della Bellezza e politically s-correct, 2012), Giovanni Reale (rivoluzione del Platonismo, 2014), Emanuele Severino (riaffermazione della Metafisica, 2016), tutti portatori di argomenti funzionali, nella filosofia del CLSD, all’affermazione di una concreta cultura di Pace. Ma il premio spezzino è andato anche a nomi meno conosciuti del panorama culturale, con i casi di Souad Sbai (denuncia dell’Islam misogino e violento, 2008), Claudio Bonvecchio (dicotomia Eroi e Mercanti, 2009), Hafez Haidar (il coraggio dell’Amore, 2011), Federico Sanguineti (Dante e la Donna, 2013) e Mario Andreoli (creatore del Presepe di Manarola, 2015).

Il premio consiste in un riconoscimento poco più che formale: una semplice medaglia d’oro e una pergamena con la motivazione a firma del presidente del CLSD, il dantista spezzino Mirco Manuguerra, e il direttore del Dante Lunigiana Festival, prof. Giuseppe Benelli.

L’evento del ‘Pax Dantis' si inserisce nelle attività di avvento del grande centenario dantesco del 2021 (Comitato Ufficiale “Lunigiana Dantesca 2021”) e come tale gode del patrocinio della Società Dantesca Italiana.

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