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200 persone in processione a Ceparana. Il vescovo: "Preghiamo per le vocazioni" In evidenza

Questa mattina il pellegrinaggio del primo sabato del mese tra le vie della cittadina della bassa val di Vara.

"State attenti a voi stessi! Così, oggi, risuona il Vangelo. È bello che il Signore ci chieda di stare attenti alla nostra vita. Siamo noi il vero pericolo, non il male che viene da fuori. Solo noi possiamo mettere in discussione la nostra salvezza, che ci è offerta. Il resto può tentarci, ma Dio ci dà la sempre forza per superare ogni tentazione", l’ha detto il vescovo Luigi Ernesto Palletti, questa mattina nella chiesa di Santissima Annunziata, a Ceparana.

Al pellegrinaggio del primo sabato del mese hanno partecipato oltre duecento persone, che hanno percorso in processione le vie della cittadina della bassa val di Vara.

"Nel corpo ci possono uccidere in tanti, ma nell’anima chi può ucciderci? Noi muoriamo realmente solo quando uccidiamo noi stessi. Nessuna proposta di male, nessuna iniquità ha successo su di noi, finchè non la accettiamo", ha commentato il vescovo.

"Gesù ci esorta anche ad adoperarci affinché i nostri cuori non si appesantiscano in dissipazioni. Il cuore è fatto per amare, ma si disperde in altre cose. E così il nostro proposito diventa fragile. Sono le ubriachezze e gli affanni a distruggere la nostra esistenza. Quotidianamente il mondo ce le propone, e noi le beviamo. Sono i luoghi comuni, le chiacchiere facili, come dice il Papa, che intorbidiscono la nostra mente e ci portano a giudicare male".

"Quanto peso portiamo dietro inutilmente! È come se in un viaggio bello mettessimo dentro la valigia tutto, mobili, elettrodomestici, etc. Pretendiamo di muoverci, pur essendo appesantiti in maniera paurosa. Il Vangelo ci invita a liberarci, perché quel giorno non ci piombi addosso all'improvviso".

"Immaginiamo Maria se avesse avuto il cuore ingolfato: 'Vedo che cosa dice Giuseppe, non vorrei che si arrabbiasse, poi sento in famiglia, poi faccio due conti per bene'. Il suo 'sì' non sarebbe mai arrivato. Noi facciamo così, e diciamo di essere evangelicamente prudenti. Ma questa non è prudenza. Dobbiamo invece essere più liberi, meno appesantiti e ingolfati. Dobbiamo diventare capaci di guardare alla nostra vita secondo la prospettiva di Gesù, che non entra per condannare ma per salvare. Abbiamo giustamente paura dell'inferno, ma, più ancora, dobbiamo avere la gioia di essere salvati".

"Con i vespri di oggi inizia l’Avvento. Preghiamo per le vocazioni, e siamo discepoli gioiosi, sempre pronti all’incontro col Signore. Lasciamoci mettere in discussione da questa pagina del Vangelo perché il Signore nulla toglie, ma tutto porta alla perfezione".

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