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Variante Aurelia, tutto bloccato. E il ministro non risponde In evidenza

Alle porte un consiglio comunale straordinario. I sindacati: "Nessuna risposta dal ministro delle Infrastrutture Danilo Toninelli". 

Siamo alle solite. L’unica cosa certa di un’opera di cui già si parlava negli anni ’90 è l’ennesima data proiettata nel futuro. A maggio 2019, stando alle previsioni, il terzo lotto della Variante Aurelia dovrebbe essere nuovamente appaltato, dopo la rescissione del contratto da parte di Toto Costruzioni.

Ma che ne sarà degli 87 lavoratori, tra impiegati e operai, impegnati nel cantiere?

L’UNICA SPERANZA È LA CLAUSOLA SOCIALE

Lo scenario emerso dalla commissione lavori pubblici è desolante. Nessuna novità, nessun passo in avanti, nessuno schiarimento all’orizzonte. Il cantiere è fermo e l’unico appiglio a cui si aggrappano le speranze di lavoratori e sindacati è la “clausola sociale”, che salvo sorprese dovrebbe permettere un riassorbimento delle maestranze quando i lavori ripartiranno.

“Stanno arrivando le prime lettere di licenziamento, è una notizia di oggi pomeriggio – ha spiegato Gianni Carassale di Fillea Cgil – I lavoratori sono piuttosto arrabbiati con l’azienda. La clausola, sottoscritta da Anas a livello nazionale, rappresenta l’unica ancora di salvezza. Abbiamo chiesto a Gianni Armani (amministratore delegato e direttore generale di Anas, ndr) di fare il più presto possibile con il nuovo appalto”.

I lavori verranno divisi in tre “lotti funzionali” che procederanno separatamente: il primo tratto del terzo lotto dal Felettino a Buonviaggio, poi il collegamento tra la bretella autostradale e gli Stagnoni e infine il tratto vicino alla frana di Carozzo, il più complicato dal punto di vista idrogeologico, quello che ha fatto saltare il banco innescando il rimpallo di accuse tra Toto e Anas.

“Non c’è stato alcun accordo con l’azienda per il licenziamento collettivo – ha aggiunto in commissione Riccardo Badi di Feneal Uil – La preoccupazione è forte perché non abbiamo ancora avuto notizie della nuova gara d’appalto. La clausola sociale dovrebbe mettere al riparo i lavoratori ‘legandoli’ alla ripartenza del cantiere”.

IL REBUS DEL RIASSORBIMENTO DEI LAVORATORI

Parlare di previsioni, per un appalto che assomiglia a una storia infinita, ha il sapore della presa in giro. Ma la data da fissare in calendario è quella di maggio 2019, quando i lavori dovrebbero andare nuovamente a gara. Con un’incognita di non poco conto: se i tre lotti partiranno a distanza di mesi (se non di anni) l’uno dall’altro (è probabile che l’ultimo a rimettersi in moto, per le note problematiche, sarà quello di Carozzo), va da sé che gli 87 lavoratori non potranno ricominciare a lavorare tutti insieme. Al contrario, la maggior parte inizialmente resterà a casa.

È per questo che i sindacati chiederanno di fissare nero su bianco dei paletti precisi, che la nuova azienda dovrà rispettare nella scelta di quali lavoratori rimettere all’opera: dovrà avere priorità chi da una parte sopporta maggiori carichi famigliari e dall’altra è un lavoratore locale, iscritto alla cassa edile spezzina.

“Abbiamo anche un’altra difficoltà – ha ricordato Davide Grazia di Filca Cisl – Quella di metterci in contatto con tutti i lavoratori. Quelli spezzini sono una ventina, ma il resto è sparso in tutta Italia”.

La batosta, in più, ha colpito anche le imprese dell’indotto. In un settore, quello dell’edilizia, che a livello locale boccheggia attaccato alla flebo.

MINISTRO NON PERVENUTO

“A giugno è stato detto che si sarebbe tenuto un incontro col ministero”, ha ricordato la consigliera Patrizia Saccone. Incontro che però non c’è mai stato, come hanno confermato i sindacati. “Il ministro Danilo Toninelli è completamente assente. Gli hanno scritto tutti ma è non pervenuto”, ha detto Carassale.

Nel frattempo si definiscono i dettagli per chiudere il cantiere in sicurezza: “Una ventina di giorni fa il Comune ha incontrato il responsabile del cantiere di Toto per dettagliare le operazioni di sicurezza – ha spiegato l’assessore ai lavori pubblici Luca Piaggi – Il cantiere va messo in sicurezza in alcuni punti. Rimane anche il problema dei detriti abbancati all’interno, che durante le piogge colano dentro i canali, come il Dorgia, che poi dobbiamo ripulire a nostre spese”.

LE MOSSE DELLA POLITICA

La commissione lavori pubblici, presieduta da Maria Grazia Frijia (Fratelli d'Italia), ha deciso di non stare a guardare. Tre le mosse condivise all'unaniminità dai consiglieri comunali per cercare di far uscire il cantiere dal pantano al più presto possibile: oltre alla convocazione di Anas, entro fine ottobre con ogni probabilità verrà organizzato un consiglio comunale straordinario sul terzo lotto per riportare il tema al centro dell'attenzione mediatica; probabile anche il coinvolgimento dei parlamentari locali (Manuela Gagliardi, Stefania Pucciarelli, Lorenzo Viviani, Raffaella Paita, Andrea Orlando e un rappresentante ligure del Movimento 5 Stelle).

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