"Dire oggi quanti usciranno con possibili atti di clemenza è impossibile perché bisogna vedere cosa uscirà dal Parlamento, quali reati saranno esclusi e quale arco temporale coprirà l'indulto – erano 3 anni in quello del 2006 -. In Liguria abbiamo anche 441 persone affidate in prova ai servizi sociali, 29 detenuti in semilibertà, 243 in detenzione domiciliare e 247 impiegati in lavori di pubblica utilità, 244 dei quali per violazione di norme del Codice della strada. Questi emblematici dati dovrebbero far comprendere una volta di più anche ai non addetti ai lavori ma soprattutto a mondo politico e parlamentare come i livelli di sicurezza dei nostri penitenziari siano assai limitati e in quali drammatiche e difficili condizioni lavorino con professionalità e senso del dovere le donne e gli uomini della Polizia Penitenziaria in Liguria, carenti in organico di ben 400 unità in meno. Ma amnistia e indulto da soli non bastano: bisogna riformare strutturalmente l'esecuzione della pena in Italia ed in Liguria. Pensare di risolvere i problemi del sovraffollamento delle carceri con una legge che, di fatto, darà la possibilità a chi si è reso responsabile di un reato di non entrare in carcere, è sbagliato, profondamente sbagliato ed ingiusto. Le soluzioni potevano e possono essere diverse: nuovi interventi strutturali sull'edilizia penitenziaria, l'aumento di personale e di risorse, anche modifiche normative sulle disposizioni penale, riservando il carcere ai casi che lo meritano davvero. Ma intaccare la certezza della pena per coprire le inefficienze e le inadempienze dello Stato è sbagliato. Certo, il dato oggettivo è che il carcere, così come è strutturato e concepito oggi, non funziona. Ma certezza della pena vuol dire anche espellere i detenuti stranieri per fare scontare loro la detenzione nei Paesi di provenienza, far scontare ai tossicodipendenti la pena nelle Comunità di recupero e non in carcere, impiegare i detenuti che non sono pericolosi ed hanno pene brevi da scontare in misure alternative al carcere, impiegandoli davvero e concretamente in lavori di pubblica utilità a favore del territorio".