Lo sostiene Donato Capece, segretario generale del Sindacato Autonomo Polizia Penitenziaria SAPPE.
"La situazione nelle carceri italiane resta ad alta tensione, nonostante talune rassicuranti dichiarazioni che non sono conformi alla realtà. Ogni giorno, nelle celle dei penitenziari italiani, contiamo infatti almeno 18 atti di autolesionismo da parte dei detenuti, 3 tentati suicidi sventati dalla Polizia Penitenziaria, 10 colluttazioni e 3 ferimenti", aggiunge il leader del SAPPE, che segnala come "nel 2014 ci sono stati nelle carceri italiane 6.919 detenuti coinvolti in atti di autolesionismo, 933 hanno tentato il suicidio e sono stati salvati dai poliziotti penitenziari, 43 suicidi, 48 decessi per cause naturali, 966 ferimenti e 3.575 colluttazioni. Tutti episodi in aumento da quando c'è la vigilanza dinamica nelle carceri. Il dato oggettivo è che il carcere, così come è strutturato e concepito oggi, non funziona. Lo sanno bene i poliziotti che stanno nella prima linea delle sezioni detentive 24 ore al giorno".
Il SAPPE rende conto che "è la Toscana la regione d'Italia con il numero più alto di autolesionismo in carcere (1.047 episodi) e di tentati suicidio sventati (112), mentre per quanto riguarda le colluttazioni spicca la Campania (521 casi). L'Emilia Romagna la regione con più ferimenti in cella (150). Lombardia e Campania le realtà nelle quali ci sono stati più suicidi in carcere (6 casi)".
"Nelle carceri della Liguria, nel 2014, molti gli episodi critici", conclude Capece. "2 detenuti morti per cause naturali, 32 tentati suicidi sventati in tempo dai Baschi Azzurri della Polizia Penitenziaria, 303 episodi di autolesionismo, 3 ferimenti e 65 colluttazioni".