In comunione con il pontefice, che presiedeva la grande veglia in Piazza San Pietro, sabato sera il vescovo Luigi Ernesto Palletti ha celebrato la Messa al santuario del Mirteto, nei pressi di Ortonovo. «Oggi festeggiamo la madre di Gesù, sorgente della pace» ha detto il vescovo. La vera pace non è solo assenza di guerra ma «pienezza di amore». La pace, quindi, ha «un contenuto ben radicato nel cuore umano». «La guerra non nasce sui tavoli dei potenti, ma nel cuore degli uomini». Il primo e necessario passo verso la pace, quindi, è il «guardarsi attorno e riconoscersi fratelli che appartengono alla stessa natura umana». Nella solidarietà, l'umanità sa costruire una convivenza pacifica. «Ma se perdiamo il senso della vita – il rispetto della vita dal suo sorgere nel grembo materno allo spegnersi naturale - non possiamo pensare di avere il senso della pace».
Una riconciliazione reciproca è sempre necessaria, perché «la pace, così some la guerra, si nutre di piccoli gesti. Si inizia da strappi personali, che se non curati diventano sociali, nazionali e infine mondiali». La pace si nutre di giustizia e presuppone la giustizia. «In una società dove ognuno è isolato e non si sa camminare insieme, non c'è pace».
«Ma tutto questo non basta - prosegue monsignor Palletti - perché la pace è sempre un dono di Dio». La pace ha bisogno di misericordia, perché senza misericordia e perdono c'è solo la vendetta. «Se vogliamo vedere la misericordia dobbiamo vedere Gesù, paziente, che attende il nostro ritorno non per colpirci, ma per accoglierci e rinnovarci. La pace, per noi credenti, ha un volto, quello del Signore Gesù». E' questo il dono della pace che «chiediamo scenda e fecondi il cuore di ogni uomo». «Desideriamo essere operatori di pace e goderne la beatitudine». Ma se è essenziale invocare la pace è anche essenziale viverla nel cuore, nei giudizi, nelle parole, nelle relazioni con gli altri. «I grandi della terra usano le armi, ma tutto parte da noi, dal nostro modo di parlare e di relazionarci».
La domenica, monsignor Palletti ha celebrato la Messa al santuario delle Grazie e, la sera, in quello di Roverano, in Val di Vara. Riprendendo le parole del Papa, il vescovo ha sottolineato che la radice della guerra sta nel peccato e ricordato l'importanza di continuare anche nei prossimi giorni la preghiera e il digiuno per la pace in Siria, nel mondo e, ancor più, nei nostri cuori.