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Felettino, Peracchini: “O iniziano i lavori oppure risoluzione contrattuale e piano B con Regione Liguria” In evidenza

Il futuro dell’ospedale Felettino passa per un’infuocata commissione.

Probabilmente stiamo parlando della partita a cui tutti gli spezzini tengono maggiormente, quella del nuovo ospedale Felettino.

Dopo le recenti notizie che davano la ditta Pessina vicina al concordato per troppi debiti, c’è, da parte dei commissari, la voglia di far luce sul futuro del nuovo agognato ospedale e soprattuto avere risposta ad una semplice quanto cocente domanda: “Il nuovo ospedale si farà o no?”.

A cercare di rispondere a questo interrogativo è stato chiamato l’Ing. Andrea Lantini, direttore tecnico della Pessina da gennaio del 2019, in una commissione davvero infuocata dove il sindaco Pierluigi Peracchini ha illustrato le due strade possibili: la diffida a Pessina per iniziare i lavori, altrimenti la risoluzione del contratto con l’attivazione di un piano B in Regione Liguria.

Ad aprire le danze è stato il commissario Fabio Cenerini: A quanto letto viene detto che Pessina sarebbe arrivata a questo concordato ed una delle principali cause sarebbe l’ospedale della Spezia, per una mancanza di fatturato di 30/40 milioni l’anno. Parliamo di un appalto di 170 milioni, a questo punto dovevamo essere arrivati quasi a ultimazione dell’ospedale e invece sono stati fatti lavori per circa 6 milioni”

“Le carte a cui mi sono avvicinato appena entrato erano confuse - ha affermato l’Ing Andrea Lantini - penso che tra gennaio e maggio abbiamo messo in piedi una variante che sembra che, nei confronti della provincia della Spezia, con il Comune e con Conteco, ente validatore di Ire, questa perizia dal punto di vista tecnico abbia raggiunto un livello di maturità tale da poter essere approvata ed eseguita. Sul concordato in bianco faccio fatica a dare risposte, è un fulmine a ciel sereno, le imprese certamente vanno in difficoltà se i lavori non si fanno o vanno per le lunghe. Abbiamo tutte le intenzioni e le speranze di andare avanti”.

“L’amministrazione attuale ha bisogno di risposte sicure per poter elaborare per la cittadinanza un piano B - ha affermato il commissario Massimo Caratozzolo - Pessina dovrebbe essere in grado di portare in commissione qualcuno che possa dirci quando avremo realmente il nuovo ospedale, la gente chiede questo. Non credo che oggi avremo delle certezze”.

Il cronoprogramma dei lavori non ha modificato nessuna durata delle lavorazioni, ma solo traslato l’inizio, ma il tempo residuo è lo stesso del cronoprogramma iniziale - ha risposto l’Ing Lantini - In questo momento il partire dipende dalla stazione appaltante, noi riteniamo di aver consegnato tutto quello che ci è stato richiesto e superato, spero, tutti gli esami e report degli enti validatori”.

Subito dopo le parole dell’ingegnere è entrato nella discussione il sindaco Pierluigi Peracchini, eletto da poco presidente della provincia, che ha iniziato ad incalzare il primo con una serie di domande: “Lei conosce a che punto è l’appalto o no? Lei sa che Pessina, vincitore dell’appalto, deve presentare una fideiussione nell’acconto di 10 milioni che non è stata presentata negli anni precedenti e che la società che l’ha emessa non è più iscritta all’albo? Sa che Pessina ha avuto un acconto di otre 10 milioni di euro e ha lavorato per circa 5 milioni di euro e che l’Asl ha chiesto indietro 5 milioni di euro perché non sono state svolte lavorazioni? Lei non può dirmi che volete fare una cosa e poi l’azienda si comporta in modo non coerente con quello che dice. Non si capisce questo comportamento sfuggente con quanto voi avete sostenuto. O lei ci dice quando iniziate, oppure mi sento anche preso in giro. Mi sembra che lei sia un po’ disinformato”.

“Le opere relative alla parte non variata sono tutte in corso e quasi tutte finite” ha risposto al sindaco l’Ing Lentini.

La richiesta che è emersa da diversi commissari è quella di chiamare in audizione qualcuno che possa rispondere alle domande sulle tempistiche (si è fatto il nome dell’AD di Pessina Guido Stefanelli).

“Oggi non dovrebbe esserci qui l’ingegnere, ma la parte amministrativa e finanziaria di Pessina - ha sostenuto il commissario Roberto Centi - La questione non è più tecnica, in questa situazione la città aspetta invano a quanto capito fino ad ora. Vogliamo sapere se si farà l’ospedale o meno ed entro quando si farà”.

Dello stesso avviso è stato il commissario Fabio Cenerini: “A me sembra che Pessina stia prendendo in giro la città da 4 anni. La variante è nelle mani di Ire, se l’approva partite? Se Ire non l’approva partite con il progetto iniziale?”.

“Questa è la storia di un appalto iniziato male e che sta finendo ancora peggio - ha affermato la commissaria Jessica De Muro - Pessina manda delle persone qualificate ma che oggi non possono darci risposte. Stiamo tergiversando, parliamo di aspetti tecnici ma non abbiamo bisogno di quelle risposte. Qual’è il piano B, nel caso si stracciasse il contratto?”.

“Appena chiusa la perizia di variante nei prossimi giorni - ha affermato il sindaco della Spezia e presidente della Provincia Pierluigi Peracchini - Saranno richiamati ai propri doveri l’ATI a cui fa capo Pessina, altrimenti il destino è quello della risoluzione contrattuale per inadempimento, insomma o lo costruiscono o non lo costruiscono. Se si dovesse arrivare alla risoluzione contrattuale abbiamo chiesto un piano B a livello regionale. Loro saranno diffidati ad iniziare i lavori appena chiusa la perizia di variante”.

“Ho risposto tre volte di sì, l’intenzione è quella di fare l’ospedale - ha risposto l’Ing Lentini - Se poi si straccia il contratto con Pessina non so dirvi qual è il passaggio successivo”.

Insomma dovremmo essere vicini ad una risposta per la domanda “L’ospedale si farà?”, nel bene o nel male.

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