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"Furia iconoclasta contro gli alberi di Bocca di Magra" In evidenza

 Secondo Italia Nostra c'è stata mancanza di rispetto per l'ambiente e per l'identità del territorio.

Alberi tagliati a Bocca di Magra Alberi tagliati a Bocca di Magra

 

Nel cantiere per il progetto di riambientalizzazione dei giardini di Bocca di Magra, dopo il presunto accordo tra amministrazione amegliese e cittadini, oggi è stato effettuato il taglio degli alberi residui: una nuova quanto brutta storia, sconfessando quanto promesso a quei cittadini che abitano, preservano e soprattutto amano davvero Bocca di Magra.

La cecità di chi ha progettato, finanziato, approvato (Parco compreso!) e dato luogo ai lavori, non può oggi non essere rimarcata.

La furia iconoclasta (perchè quegli alberi sono immagine sostanziale di “quei” luoghi) non conosce né rispetto e né conoscenza per quei valori ambientali che abbiamo la fortuna di godere tra fiume, mare e cielo e la cui sopravvivenza in questo caso viene attentata. Dopo l’abbattimento esagerato dei pini marittimi di Fiumaretta ora si rinnova un’altra sciagurata impresa.

Tagliare alberi autoctoni di essenze pregiate, per ripiantarne altri che impiegheranno anni per dare un senso, in questo caso non compiuto all’ambiente, oggi è un’insulsa affermazione di potere da parte di chi governa.

Piantare nuovi alberi seguendo l’idea di una simmetria ordinata si pone in modo inopportuno e contraddittorio sulla regia casuale ma fantastica della natura attraverso gli anni.

Troppo spesso ha più valore il buonsenso dei cittadini che le fredde interpretazioni di distratte archistar.


GianFranco Damiano
Italia Nostra

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