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"Gli Stati Generali non per l'ambiente, ma per il futuro"

Lettera aperta di Italia Nostra al Presidente della Provincia della Spezia Pierluigi Peraccchini.

Gianfranco Damiano Gianfranco Damiano Foto da FB Gianfranco Damiano


Caro Presidente,
sempre più frequentemente assistiamo a scelte che modificano gli assetti urbanistici e l’approccio alla tutela del patrimonio storico e ambientale provinciale.
Ciò che preoccupa è la disinvoltura di alcune amministrazioni che, minimizzando gli effetti negativi degli interventi, si muovono secondo una presunta strategia di valorizzazione economica del territorio.

 

Cito ad esempio l’infausta “deregulation sarzanese” che nel passato ha portato, con varianti urbanistiche ad hoc, al proliferare dei supermercati nell’area extraurbana: l’effetto è stata la distruzione del tessuto commerciale del centro storico di Sarzana e la riduzione dell’appeal complessivo della città.

Negli anni la Marina Militare, fortunatamente, con i suoi vincoli ha congelato numerose aree; oggi possiamo affermare che questa forzosa imposizione ha preservato, con qualche distinguo, il golfo spezzino dalla voracità di una politica, troppe volte priva d’idee e di progettualità. Oggi abbiamo un serbatoio di risorse, tutte da valorizzare e sulle quali occorre misurarsi, Arsenale compreso.

Comprendiamo che esistono soglie oltre le quali non è più possibile derogare, per evitare che si impoveriscano le nostre risorse, anche umane, erodendo anche i fattori strategici per lo sviluppo futuro?
Le varianti “on demand” consentono di addomesticare la pianificazione ordinata del territorio a favore d’iniziative dove l’importante è fare e non come fare, dove si crea lavoro precario distruggendo quello da consolidare, costruire ex novo senza recuperare e troppo spesso svendendo e non valorizzando.

La mattanza in corso sui Parchi liguri, il masterplan della Palmaria, la vendita di una porzione della spianata di S.Pietro a Porto Venere, i condomini nel verde al Canaletto, il previsto biodigestore a Vezzano sulla falda acquifera, la realizzazione del primo supermercato sul viale XXV Aprile che porta da Sarzana al mare, l’incredibile eliminazione dell’unico rappresentante dell’ambiente nel “direttorio” del Parco di Montemarcello/Magra/Vara e di quello di Sarzana, centro del Parco, ... sono i segni oramai troppo evidenti della continuità tra la politica odierna con quella precedente; quest’ultima non possiamo certo definirla migliore, partendo dalla discarica di Pitelli al licenziato supermercato sul fiume Magra a Romito.

È necessario rispolverare il dialogo vero, sfruttare le competenze, le conoscenze, utilizzare un “pensiero lungo” che traguardi il futuro e non cerchi, attraverso il miraggio del lavoro, solo il consenso immediato e la convenienza di qualcuno: non esistono considerazioni o distinzioni ideologiche differenti per giustificare lo sfruttamento insensato del nostro territorio.

Le traiettorie oggi in corso sono in contrasto non solo con il piano Next Generation EU e con il Recovery Fund, ma in antagonismo con l’equilibrio ambientale e sociale del territorio che tu governi.

Può la nostra provincia, così bella e così unica quanto fragile, sopportare iniziative che danneggeranno, oltre all’ambiente, anche le stesse prospettive economiche future?
Tu Presidente, che impronta vuoi lasciare?


GianFranco Damiano
Italia Nostra

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