NON ci preoccupa tanto il restauro del caseggiato ed il riordino della zona circostante ( purché fatti con i dovuti criteri di legge), quanto la costruzione di piscine e del ventilato molo di attracco/natanti (destinato specie ai clienti del resort).
Queste opere sono da evitare in modo drastico in quanto minacciano direttamente la confinante prateria di Posidonia che, non a caso, è difesa da vari divieti tra cui quello di calarvi l’ancora (con pesante sanzioni).
Sappiamo che per ovvi motivi sanitari una piscina deve esser costantemente sanificata e pulita: le sostanze così impiegate e periodicamente il ricambio stesso dell’acqua dolce (peraltro rara sull’isola) andrebbero inevitabilmente a scaricarsi nel vicino mare, ancor oggi ritenuto uno dei più puliti e desiderabili dell’intera provincia!!
Anche il molo è incongruo e da evitarsi, sia perché ve ne sono altri, sia per non alterare il profilo della scogliera. Sarebbe poi assurdo incoraggiare un ancor più fitto traffico di natanti da e per Porto Venere (quando è già ora fin troppo intenso), mentre appare utile incrementare il trasporto pubblico, magari prediligendo i motori elettrici. Questo anche ai fini di una sicura balnazione e di ridurre lo stress per il fondale, molto basso nella zona.
E' la stessa Europa a dettare norme severe per la protezione della bio-diversità (Posidonia significa anche flora che ospita e incrementa fauna marina) da un declino irreversibile, se alterassimo con scarichi continui, traffico continuo ed altro, i delicati equilibri che ancora miracolosamente sussistono in questo braccio di mare che presenta, per ora, caratteri di eccellenza ecologica, testimoniati dalla rara prateria in oggetto,
Conveniamo quindi con la importantissima proposta recentemente avanzata, di fare dell’isola una Riserva Naturale Statale, perché ottenga in tal modo una tutela veramente sicura e stabile: al presente non possiamo che rincorrere gli esiti di minacce che periodicamente si ripresentano.
Serena Spinato
Vicepresidente ITALIA NOSTRA Spezia
