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"Costruire il biodigestore a Boscalino significherebbe farlo all'interno delle aree Enel" In evidenza

Giuseppe Mori, a nome del PD arcolano, spiega le ragioni del NO.

Dopo un periodo di silenzio l’assessore Giampedrone torna a parlare di biogestore e della possibilità che venga installato a Boscalino. Lo fa come se niente fosse accaduto, come se non ci fosse stata una netta presa di posizione da parte della popolazione, sfociata in due affollatissime riunioni organizzate presso il Circolo Arci alle Pianazze ed il Circolo ARCI di Baccano. Come se non ci fosse stata una presa di posizione del consiglio comunale di Arcola dove si evidenziava la completa inadeguatezza del sito di Boscalino.

All’assessore Giampedrone vorrei fare alcune considerazioni riguardo la possibilità di realizzare un impianto di Biodigestore nel territorio di Arcola e più precisamente in località’ BOSCALINO.

Non mi soffermo sulle osservazioni fatte dagli uffici della Regione Liguria che hanno messo in risalto le problematiche inerenti sia la mancanza dello spazio, sia le problematiche ambientali.
Non voglio neppure riprendere le preoccupazioni delle zone collinari di Arcola espresse da più voci di cittadini residenti nelle vicinanze dell’insediamento, che si manifestano altamente preoccupate per l’impatto ambientale originato dall’impianto.
Vorrei invece soffermarmi su una problematica a mio avviso molto importante, relativa all’ubicazione del sito.

Boscalino, forse pochi lo sanno, è una località adiacente, o meglio intrinseca alle aree occupate dalla centrale ENEL.
È ormai noto a tutti che la centrale dovrà essere dismessa dal 2021 ponendo la politica spezzina dinnanzi ad un’occasione unica di sviluppo e lavoro, in relazione alla grande dimensione delle aree impegnate e dall’ubicazione a fil di costa servita dall’autostrada.

Detto questo mi domando, come si può pensare di costruire un biodigestore a Boscalino, sarebbe come farlo all’interno delle aree Enel.

Possibile non si capisca che con questa scelta sciagurata non solo si costruirebbe un impianto in un sito non idoneo, ma si metterebbe in pericolo anche il futuro sviluppo delle aree Enel stesse.

Come si può pensare di mettere un’ipoteca così grande (come quella di un impianto di trattamento rifiuti) su un’ area che quando sarà dismessa dovrà essere presentata agli investitori nazionali e internazionali, nel migliore dei modi, e senza vincolo alcuno.

Nel dibattito sulla costruzione del biogestore a Boscalino è assordante il silenzio da parte da parte del Comune della Spezia, con l’ipotesi di un insediamento che andrebbe a congestionare la viabilità su arterie già al limite di saturazione come viale San Bartolomeo, gli Stagnoni e l’Aurelia ?

Mi chiedo come mai tocca ancora alla provincia spezzina farsi carico del problema rifiuti di buona parte della Regione? È’ mai possibile che da Genova alla Spezia (Tigullio compreso) non esista un solo impianto di trattamento e la provincia Spezzina che già raccoglie giornalmente decine di tonnellate di rifiuti prodotti dalla provincia genovese, debba essere ancora chiamata a fare da supplenza a province inadempienti?

Mi auguro che la politica torni a essere tale, nel fornire risposte equilibrate ai problemi dei cittadini e dei territori. Credo sia giusto chiedere che si fermino i motori per tornare ad un tavolo di concertazione sul tema specifico di localizzazione dell’impianto con i Sindaci della provincia, in particolare con quelli della Spezia, di Vezzano Ligure, Santo Stefano di Magra ed Arcola e siano ammessi a valutazione comparativa siti ubicati in altre realtà locali più idonee dal punto di vista ambientale e logistico.


Giuseppe Mori
Partito Democratico Arcola

 

 

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