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Lavoro, ambiente, legalità: la posizione di SEL sullo sviluppo del porto commerciale spezzino

Il trasporto via mare sta assumendo sempre maggiore importanza per i porti italiani e, in particolare, per quelli liguri e dell'alto Tirreno, che si trovano, da un lato, in una posizione privilegiata rispetto alle principali rotte del Mediterraneo e, dall'altro, distano poche centinaia di km dalle aree europee più ricche e industrializzate.

La concorrenza internazionale, la perdurante crisi economica e una sempre più diffusa sensibilità ambientale impongono agli organi decisionali modalità di scelta differenti rispetto al recente passato: è sempre più necessario contemperare l'efficiente utilizzo delle risorse economiche con le esigenze di miglioramento dei servizi portuali e di adeguamento delle infrastrutture per il trasporto razionale e veloce dei container, specialmente su rotaia, evitando disegni che portino a sovradimensionamenti delle banchine portuali, economicamente dispersivi e oltremodo pregiudizievoli per il patrimonio ambientale del golfo; il tema da affrontare dovrebbe essere quindi quello dell'ordinata pianificazione degli interventi, in un'ottica non più provincialistica ma di sistema, quale elemento di garanzia di un equilibrato sviluppo economico, duraturo nel tempo; il tutto, poi, in un ambito di tutela ambientale e di salvaguardia della qualità della vita delle popolazioni.

 

Per raggiungere questi obbiettivi, serve massima condivisione delle scelte, fra tutti i soggetti interessati, ed equilibrio e misura nella loro attuazione, per affrontare le questioni economiche, urbanistiche ed ambientali senza cadere nei paralizzanti ricatti incrociati tra le ragioni del lavoro e quelle della salute e dell'ambiente.

Nella nostra città non siamo all'anno zero: il Piano Regolatore Portuale vigente, infatti, coniuga le varie necessità fissando fasi di attuazione e prescrizioni ambientali, indicando come prioritari, nelle fasi esecutive, il coinvolgimento del "Tavolo permanente pubblico" ed il rispetto delle intese deliberate dai Consigli comunali di Lerici, Portovenere, La Spezia e del Consiglio Provinciale, recepite dalla Regione Liguria fin dal Dicembre 2006.

Il PRP è, nella sua interezza, una regola urbanistica vincolante per tutti; purtroppo, in questi ultimi anni nella sua attuazione si sono alternate spinte decisionistiche, assolutamente da respingere e di cui va verificata la legittimità, e incomprensibili ritardi totalmente da recuperare.

Il territorio del Levante urbano, soffocato nelle spire della caotica crescita portuale, industriale ed infrastrutturale, va riqualificato seguendo le prescrizioni del PRP, con un'operazione non sporadica di restauro ambientale globale.

La fascia costiera Porto-Città, la cosiddetta "Area di rispetto", va realizzata come ampia zona urbana non emarginata, in cui si possano sperimentare momenti di vita congiunta tra Città e Porto.

È indispensabile poi che il "Tavolo permanente pubblico" sia messo in condizione di svolgere il ruolo che gli compete, per realizzare quella condivisione delle scelte sopra richiamata.

Secondo questo spirito, si rende necessaria una revisione del progetto del fronte a mare (Waterfront); come previsto nel PRP, Calata Paita deve essere restituita alla città e diventare un'area urbana aperta sul golfo destinata a spazi pubblici, turismo e stazione marittima. L'annunciato arrivo delle navi da crociera richiede strutture dedicate permanenti ed impone un cambio di passo: una città accogliente, pulita, turisticamente dinamica e attrattiva, con servizi aperti e disponibili, è cosa auspicata da tutti, in ogni caso necessaria ma, oggi, non sufficiente.

Successivamente alla realizzazione della fascia di rispetto ed alla restituzione alla città di Calata Paita, potranno essere realizzate, quali compensazioni dello spazio oggi utilizzato dalle attività commerciali del Porto e nelle misure previste dal PRP, le nuove banchine portuali. Per quanto riguarda la concessione esclusiva ed insolitamente lunga (ben 53 anni) di gran parte del porto ad un unico privato, Sinistra Ecologia e Libertà ribadisce quanto affermato in più occasioni dall'agosto 2012 ad oggi: essa impedirà di fatto qualsiasi possibilità di una virtuosa concorrenza economica tra imprese. La richiesta del Comune della Spezia, alla base della sua mancata approvazione in sede di Comitato Portuale, di un supplemento di istruttoria per verificare la legittimità dell'atto, non ha ancora avuto una risposta, o almeno una risposta pubblica. Sinistra Ecologia e Libertà chiede al Sindaco di riferire urgentemente in Consiglio Comunale sulla materia: l'attuazione del PRP deve infatti basarsi anche sul pieno rispetto della legalità e della legittimità.

Sinistra Ecologia e Libertà richiama le istituzioni pubbliche a svolgere il ruolo che loro compete, individuando nella partecipazione e nella coesione sociale gli elementi strategici per uno sviluppo economico sostenibile, durevole ed efficiente; per questo le istituzioni locali, nel considerare la molteplicità delle situazioni, hanno il dovere di ascoltare, mobilitare, fare leva sulle energie e sulle capacità esprimibili dalla cittadinanza, esercitando un ruolo di promozione e di regolazione.

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