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Arcola, prosegue la battaglia del PD contro il biodigestore a Boscalino In evidenza

Alle Pianezza un'assemblea aperta alla cittadinanza.

 

Mentre la petizione contro l’impianto biodigestore dei rifiuti regionali a Boscalino ha già superato il traguardo delle mille firme, il fronte di battaglia acceso dal Pd di Arcola ha registrato un altro importante passo in avanti ieri sera, martedì 28 agosto, con l’assemblea delle Pianazze. Importante perché ha ribadito l’offensiva contro il progetto della Regione Liguria, ha chiamato in campo aperto a sostenere la causa tutte le altre forze politiche e ha messo sotto la lente ancora una volta le preoccupazioni della popolazione residente.

Carlo Canese, segretario dell’Unione comunale dei Democratici, dopo gli onori di casa da parte di Fabio Manfroni, ha aperto gli interventi e dato il via al dibattito. “Noi continueremo senza sosta - ha detto - la campagna per la salute e per la sicurezza del territorio arcolano, rifuggendo da ogni forma di demagogia e sempre dalla parte della nostra gente”.

Giuseppe Mori, membro della direzione del Pd, partendo dal passato, ha sottolineato "il degrado ambientale che ha tartassato la zona delle Pianazze colpa la centrale a carbone dell’Enel, il forno inceneritore chiuso nel 1987 e ora la destinazione di 60mila tonnellate di rifiuti organici, la maggior parte dei quali provenienti da Genova".
“Occorre dire no – ha attaccato – sia al progetto di Boscalino sia a quello di Saliceti evitando lotte fratricide con Vezzano e Santo Stefano”.

Giovanni Bocca, consigliere comunale democratico, ha puntato il dito sui "grossi problemi attuali" causati dalla viabilità delle Pianazze e di tutta la zona circostante, conseguenza del passaggio di decine e decine di camion al giorno. “Problemi che getterebbero il paese nel caos se fosse realizzato l’impianto rifiuti a Boscalino”, ha aggiunto, concludendo con la richiesta di un piano sicurezza proprio sul fronte viabilità.

Pieno di fervore l’intervento tra il pubblico di una cittadina che si è detta pronta alla battaglia ed ha invitato tutti a convogliare la protesta con precise iniziative.

Dall’ambientalista Vincenzo Ferrari è arrivata un’indicazione. “Da un lato – ha affermato – non diciamo no ad un impianto biodigestore in quanto chiuderebbe il ciclo dei rifiuti, dall’altro affermiamo con forza che questo progetto non può trovare sede a Boscalino”.

Salvatore Romeo, consigliere comunale, esponente della sinistra, ha voluto leggere i passaggi del Piano d’ambito regionale della gestione rifiuti laddove prevede l’avvio di un biodigestore a Boscalino. Sulla scia di questo ha lanciato l’appello a tutte le forze politiche, a partire da quelle presenti in consiglio regionale, chiamandole alla mobilitazione lasciando da parte il colore politico.

Un cittadino ha poi tagliato corto con questa frase: “Qualcuno in politica ha fatto carriera gridando ‘prima gli italiani’, noi possiamo dire ora ‘prima gli spezzini’”. Claudio Angelinelli ha invece chiesto un’informazione continua sulle vicende politico-amministrative.

Il dibattito ha registrato spunti polemici con l’intervento di Corrado Cucciniello dei comitati ambientalisti. Quest’ultimo ha ricordato la sua proposta, caduta nel vuoto, di utilizzare eventualmente le biocelle di Saliceti per trattare la frazione umida e ha poi attaccato la politica del centrosinistra portata avanti negli anni per quanto riguarda i rifiuti. Da Cucciniello l’invito anche ad affidarsi a giuristi ambientali per contrapporsi al progetto Boscalino.

Carlo Canese ha ripreso la parola, attaccando frontalmente Cucciniello e difendendo l’operato del Pd (“Abbiano commesso errori certo, ma ora il passo è diverso e guarda prima di tutto alle esigenze dei cittadini”). “Spaccando il fronte a sinistra - ha tuonato Canese - consentite alla destra di vincere a ogni elezione. La Regione di centrodestra in questi tre anni di governo ha mandato al tappeto la sanità e ora ci dispensa guai per quanto riguarda i rifiuti”. Canese, e poi altri esponenti del Pd, hanno difeso l’operato del partito Pd riguardo al passaggio della pratica di Boscalino in consiglio provinciale grazie ai voti del centrodestra e alla penalizzazione per la mancata sostituzione del dimissionario Davide Natale, frenata dall’amministrazione, e l’assenza di un rappresentante.

Stefano Sgorbini, membro dell’Unione comunale Pd, ha iniziato l’intervento rimarcando il fallimento delle politiche del centrodestra nella sanità. Ha messo poi l’accento sulle verifiche di Arpal che nel 2017 aveva bocciato il progetto di biodigestore a Boscalino dicendo che non avrebbe potuto ricevere le 20mila tonnellate di rifiuti organico spezzino. “Figuriamoci ora – ha sentenziato – che l’impianto dovrebbe accogliere anche la rumenta del Tigullio!”.

Hanno chiuso l’assemblea gli interventi dell’amministrazione comunale di Arcola. L’assessore all’ambiente Gianluca Tinfena ha citato “tre fatti incontrovertibili”. Il primo: l’approvazione all’unanimità del consiglio comunale di un documento che dice no su tutta la linea all’impianto di Boscalino. Il secondo: il centrodestra ha approvato il piano d’ambito rifiuti che penalizza Arcola. Il terzo: il territorio arcolano ha già dato parecchio in quanto a discariche e ambiente maltrattato. Ha chiuso mettendo di fronte il dato di Spezia provincia virtuosa con il 70 per cento di raccolta differenziata a quella di Genova che ha chiuso con solo il 45 per cento. Con una morale: no alla penalizzazione dei territori virtuosi.

Il sindaco Emiliana Orlandi ha risposto all’intervento di un cittadino di Boscalino. Quest’ultimo ha portato in assemblea le preoccupazioni personali e quelle di un intero quartiere legate al traffico e all’ambiente. Il capo della giunta ha promesso appoggio massimo alla sua causa e quella di tutti gli abitanti. “L’eventuale impianto voluto dalla Regione – ha annunciato Orlandi – passerà anche sotto la rigorosa attenzione del Comune sotto l’aspetto formale. Nessuno poi ancora deve essere penalizzato. Lo abbiamo già detto a chiare lettere”. Secco il no della Orlandi a Boscalino. Un no che va oltre alla decisione del 2015 di approvare un impianto destinato solo al fabbisogno spezzino di smaltimento dell’umido quando era in corso il salvataggio di Acam. “Non vogliano nessun impianto di nessuna dimensione” ha assicurato il sindaco.

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