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Pesca, Viviani presenta due interrogazioni alla Camera In evidenza

Il neo deputato della Lega: "Su fermo biologico e quote di tonno rosso è necessario l'intervento del Ministero".

: «Su fermo biologico e quote tonno rosso ho presentato due interrogazioni parlamentari per sollecitare il Ministero a risolvere i problemi dei pescatori». Lo dichiara Lorenzo Viviani, deputato della Lega alla Camera dei deputati, che annuncia la presentazione di due documenti, firmati dagli altri membri del gruppo parlamentare Lega – Salvini, per accendere i riflettori sulle difficoltà del comparto ittico.

«I fondi europei – spiega Viviani - destinati alle marinerie per sopperire ai mancati introiti causati dal fermo biologico negli anni 2016 e 2017 non sono ancora stati erogati, mentre i fondi del 2015 sono in fase di erogazione solamente in questo periodo. Questi ritardi del governo italiano non sono affatto tollerabili perché mettono in ginocchio un intero comparto senza alcun riguardo nei confronti del lavoro di chi, quotidianamente, deve fare fronte a spese improrogabili come il pagamento degli stipendi, le spese di manutenzione delle imbarcazioni e la propria sussistenza. Ho chiesto al Mipaaf di spiegare i ritardi del pagamento, e provvedere il prima possibile a risolvere il problema».

«Riguardo alle quote tonno rosso, invece, la situazione è ancora più complessa - prosegue - A seguito della gestione ministeriale delle quote assegnate all’Italia dalle normative sovranazionali, che prevedono la tutela del tonno rosso, nel nostro Paese si è creato un monopolio fatto di poche barche a circuizione che ne controllano la pesca. Infatti in Italia circa 15 imprese ittiche ne detengono l’80% delle quote nazionali di pesca, mentre il restante 20% è suddiviso con un’apertura, minima e controllata, a quelle realtà che storicamente ne hanno effettuato la pesca in modo per lo più ecosostenibile e si sono viste togliere l’accesso a tali risorse da norme che di fatto hanno danneggiato tanti piccoli pescatori artigianali. Inoltre, giacché il tonno rosso rientra spesso nelle catture accidentali, queste sono ammesse soltanto entro e non oltre un limite pari al 5% delle catture di questa specie, calcolato in base al peso e/o al numero, che viene generalmente superato impedendo lo sbarco del pescato. Da anni gli operatori e alcune associazioni di categoria chiedono che si proceda a un cambio di direzione, perché è giusto riconoscere a tutti la possibilità di usufruire di questa risorsa compatibilmente con la sua tutela. Dando voce alla richiesta di tante marinerie, ho sollecitato il Ministero augurandomi che si possa eliminare i limite del 5% sulle catture accidentali, e dedicare una quota delle catture di tonno rosso ai pescatori di pesce spada che utilizzano il sistema del “palangaro”, molto più ecosostenibile e meno invasivo del sistema a circuizione. Sono sicuro che con la Lega al governo, siano o meno necessarie altre elezioni per arrivarci, ai problemi del comparto ittico verrano date le risposte concrete che ho auspicato».

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