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Guerri e Caratozzolo ai ferri corti con la maggioranza: “Aula trasformata in barzelletta” (video) In evidenza

di Gabriele Cocchi – Bloccata la cementificazione a Costa di Murlo e a Valdellora. Ma Giulio Guerri e Massimo Baldino Caratozzolo si astengono sul Piano casa.

 

Non c’è due senza tre. Dopo due “no” pesanti dal punto di vista politico (all’aggregazione Acam-Iren e al piano di alienazioni del Comune), nel consiglio comunale di ieri sera è arrivata la terza rottura del presidente Giulio Guerri e del collega di gruppo Massimo Baldino Caratozzolo (“Per la nostra città”) con la maggioranza di centrodestra.

I due, ormai ai ferri corti con la coalizione che sostiene il sindaco Pierluigi Peracchini, si sono astenuti sulla delibera che con i voti compatti del resto del centrodestra ha dato il via libera alla piena attuazione del Piano casa sul territorio comunale (qui i dettagli del provvedimento).

Non abbiamo sottoscritto nessun accordo con il centrodestra, quando ci siamo apparentati al ballottaggio, che ci impegna a dire sì al Piano casa – ha scandito ieri sera Caratozzolo – Nelle stesse linee programmatiche del sindaco non c'è nulla che parli di questo provvedimento. Riteniamo sbagliato che il Piano casa debba esser esteso a tutti le parti del territorio comunale: è un errore politico e concettuale, quindi ci asterremo”.

Non solo: un emendamento di Caratozzolo che prevedeva alcune limitazioni all’applicazione della legge introdotta nel 2009 è stato giudicato inammissibile. In più un ordine del giorno presentato dal consigliere (per tutelare alcuni borghi della città, come i Buggi, dal rischio cementificazione) è stato bocciato dai colleghi di maggioranza. E inopinatamente dallo stesso Caratozzolo, che ha votato contro il suo documento in segno di protesta, “contro un modo di far politica precostituito e pretestuoso che trasforma sempre più le aule consigliari e parlamentari in una squallida ‘barzelletta istituzionale’, dove le voci critiche così come pure le minoranze non vengono minimamente né ascoltate né rispettate”, come tiene a precisare.

Visibile l’insofferenza del sindaco e del resto della maggioranza, che ormai vivono come un corpo estraneo la presenza dei due all’interno della coalizione.

“In questi mesi abbiamo assistito a un’opposizione che ci ha attaccato in modo smodato, che ci ha rimproverato cose che ha già fatto nelle amministrazioni dei decenni passati – ha replicato duramente Fabio Cenerini, capogruppo della lista Toti-Forza Italia – Sentiamo che vogliamo cementificare le colline quando sono già state cementificate! Ora pare veramente surreale che il leader dell’opposizione sieda tra i banchi della maggioranza. Probabilmente quando avete firmato quell’accordo dovevate starci un paio di mesi e scrivere un almanacco. Quando si sta in maggioranza si sta con lealtà e responsabilità. A me è pesato tantissimo votare l’accordo Acam-Iren, ma per un senso di responsabilità l’ho votato. Qualcuno dovrebbe prendere atto delle sue scelte e lasciare posti di privilegio che sono venuti fuori da accordi (riferito alla poltrona di presidente del consiglio comunale occupata da Guerri, ndr)”.

Chiaro l’invito a uscire una volta per tutte dalla coalizione di Andrea Costa, capogruppo di “La Spezia Popolare – Noi con l’Italia”: “Al collega Caratozzolo dico che uno non è obbligato a stare in maggioranza, saranno tanti i provvedimenti che discuteremo che non facevano parte di un accordo. Invito il collega e Guerri a una riflessione, siete liberi a fare le vostre scelte, ma non condivido una maggioranza a correnti alternate”.

Le opposizioni, invece, hanno subito colto la palla al balzo: “Le faccio un invito, consigliere Caratozzolo – ha detto Marco Raffaelli del Partito Democratico – un giorno non può prendere una decisione e il giorno dopo risvegliarsi verginello, venga di qua che forse si troverà meglio".

“Penso che per coerenza nei confronti delle proprie idee a un certo punto una persona deve valutare dove sta: noi dell’opposizione siamo 12, di certo l’eventuale arrivo di una persona non potrà cambiare le cose”, ha aggiunto Guido Melley, capogruppo di LeAli a Spezia.

Ora testa bassa e avanti con la campagna elettorale: la resa dei conti è rinviata a dopo il 4 marzo.

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