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I candidati di PD e alleati: cucù, la rottamazione non c’è più In evidenza

di Gabriele Cocchi – Presentate ieri sera al Centro Allende le candidature del centrosinistra. Pecunia a Toti: “Non ti illudere, stavolta siamo uniti”.

 

Lo stesso giorno, alla stessa ora, a qualche centinaio di metri di distanza. Neanche a farlo apposta (o forse sì), ieri alle 18.00 il centrodestra (all’Nh Hotel) e il centrosinistra (al Centro Allende) hanno presentato i rispettivi candidati alle elezioni politiche del 4 marzo, non risparmiandosi attacchi e punzecchiature reciproche.

SALA PIENA. MANCAVA SOLO LA ROTTAMAZIONE…

Tra le file del centrosinistra al centro Allende, a dire il vero, i volti nuovi erano pochi: con il senatore uscente Massimo Caleo candidato all’uninominale della Camera in un testa a testa con la vicesindaco Manuela Gagliardi, il consigliere regionale Juri Michelucci all’uninominale del Senato contro la leghista Stefania Pucciarelli e Raffaella Paita capolista nel collegio proporzionale di levante per la Camera, il Partito Democratico ha riposto in un cassetto la rottamazione, schierando nell’agone elettorale esponenti di sicura fede renziana, con alle spalle una lunga e nota carriera politica. Nessun ricambio fisiologico, quindi, nella classe dirigente locale in seguito alla batosta del giugno scorso, con Spezia consegnata alla destra dopo più di quarant’anni. Sarà una strategia tafazziana?

Oltre ai tre pesi da novanta del PD (e al sindaco di Arcola Emiliana Orlandi, candidata al proporzionale per il Senato) sono stati presentanti anche i candidati delle liste collegate, con pochissime possibilità di elezione: per “+Europa” di Emma Bonino Antonello Barbieri (capolista al Senato), Marta Cambiaggi (proporzionale Senato) e Alessandro Chelo (proporzionale Camera); per la lista “Insieme” Barbara Moretti (proporzionale Camera), Enrica De Cecco (proporzionale Senato) e Elisa Gambardella (proporzionale Camera).

Fra la platea del Centro Allende, ieri sera, spiccavano anche l’ex sindaco Massimo Federici, seduto in prima fila per tutto l’incontro, ma anche Luigi Merlo, marito della consigliera regionale Raffaella Paita, e Renato Goretta, amministratore unico di Atc Esercizio Spa.

“CENTRODESTRA SEMPRE PIÙ A TRAZIONE LEGHISTA”

“La destra e il Movimento 5 Stelle io li metto insieme – ha esordito ieri la segretaria provinciale del PD Federica Pecunia – Hanno in comune l’istigazione all’odio e alla paura. Noi non vogliamo farci avvelenare, non è questo il Paese che cerchiamo”. 

È tutto giocato in questa chiave il messaggio elettorale del centrosinistra: il centrodestra sfrutta i sentimenti di pancia per racimolare voti, noi proponiamo soluzioni concrete. 

“È evidente che questo centrodestra è sempre più a trazione leghista – ha aggiunto Pecunia – La Lega dà le carte e l’agenda, anche in Liguria, anche qui alla Spezia. Portano in tutti i consigli comunali mozioni sui crocifissi, mentre nello stesso tempo lanciano strali contro l’integrazione e la solidarietà. Nel prossimo consiglio comunale saremo fortunati: dopo otto mesi avremo l’occasione di sentir la voce della vicesindaco Manuela Gagliardi”.

Poi un attacco ai 5 Stelle e al loro candidato premier Lugi Di Maio: “Chi dice di non stare né con la destra né con la sinistra in realtà sta con la destra. Noi del centrosinistra siamo antifascisti, europeisti e democratici: staremo sempre dalla parte opposta di chi è intollerante, razzista e xenofobo. Questi per noi sono i nemici – ha proseguito Pecunia, con un chiaro messaggio a ‘Liberi e Uguali’ – non gli altri”.

“Da questa platea vorrei che arrivasse un messaggio forte – ha concluso la segretaria provinciale, gettando il guanto di sfida al presidente della Regione Giovanni Toti – Il Pd è rappresentato da tutte le anime che lo formano: non ti illudere Toti, questa volta siamo tutti uniti, forse sarà la volta giusta”.

CONGRESSI MORDI E FUGGI E IL FANTASMA DELLO SPREAD

“Chi vota Gagliardi, Costa e Pucciarelli dà un voto agli estremismi”: ecco lo slogan utilizzato ieri sera da Juri Michelucci.

Ma duri attacchi al centrodestra non li hanno risparmiati nemmeno Caleo e Paita.

“Oggi ho avuto un assaggio di come saranno i miei avversari – ha detto ieri sera il senatore sarzanese – Oggi (ieri per chi legge, ndr) siamo andati al congresso della Uilm, uno spaccato sociale ed economico molto importante della nostra provincia, quello dei metalmeccanici. Il rappresentante del presidente Toti è arrivato e si è fermato solo un minuto! C’era anche una tua assessora Massimo (Patrizia Saccone; rivolto all’ex sindaco Massimo Federici, seduto in prima fila, ndr): ha detto che aveva da fare. Credo che questo comportamento sia un fatto sintomatico”.

Paita, invece, ha fatto un salto indietro di qualche anno, ai famigerati anni dello spread e del governo tecnico di Mario Monti: “La rimozione storica è uno dei grandi mali che affliggono il nostro tempo. Non solo quando parliamo di valori come l’antifascismo, ma anche quando parliamo di una memoria più recente. Quando questa legislatura era iniziata il Paese era sull’orlo del baratro: lo spread era a 575 punti, il debito cresceva e i posti di lavori diminuivano. Oggi noi dobbiamo ricordare chi era alla guida di questo Paese quando lo spread era a 575: Berlusconi e Salvini!”.

(TITOLO) I candidati di PD e alleati: cucù, la rottamazione non c’è più

di Gabriele Cocchi – Presentate ieri sera al Centro Allende le candidature del centrosinistra. Pecunia a Toti: “Non ti illudere, stavolta siamo uniti”.

Lo stesso giorno, alla stessa ora, a qualche centinaio di metri di distanza. Neanche a farlo apposta (o forse sì), ieri alle 18.00 il centrodestra (all’Nh Hotel) e il centrosinistra (al Centro Allende) hanno presentato i rispettivi candidati alle elezioni politiche del 4 marzo, non risparmiandosi attacchi e punzecchiature reciproche.

(titolo paragrafo) SALA PIENA. MANCAVA SOLO LA ROTTAMAZIONE…

Tra le file del centrosinistra al centro Allende, a dire il vero, i volti nuovi erano pochi: con il senatore uscente Massimo Caleo candidato all’uninominale della Camera in un testa a testa con la leghista Stefania Pucciarelli, il consigliere regionale Juri Michelucci all’uninominale del Senato contro la vicesindaco della Spezia Manuela Gagliardi e Raffaella Paita capolista nel collegio proporzionale di levante per la Camera, il Partito Democratico ha riposto in un cassetto la rottamazione, schierando nell’agone elettorale esponenti di sicura fede renziana, con alle spalle una lunga e nota carriera politica. Nessun ricambio fisiologico, quindi, nella classe dirigente locale in seguito alla batosta del giugno scorso, con Spezia consegnata alla destra dopo più di quarant’anni. Sarà una strategia tafazziana (l’ennesima)?

Oltre ai tre pesi da novanta del PD (e al sindaco di Arcola Emiliana Orlandi, candidata al proporzionale per il Senato) sono stati presentanti anche i candidati delle liste collegate, con pochissime possibilità di elezione: per “+Europa” di Emma Bonino Antonello Barbieri (capolista al Senato), Marta Cambiaggi (proporzionale Senato) e Alessandro Chelo (proporzionale Camera); per la lista “Insieme” Barbara Moretti (proporzionale Camera), Enrica De Cecco (proporzionale Senato) e Elisa Gambardella (proporzionale Camera).

Fra la platea del Centro Allende, ieri sera, spiccavano anche l’ex sindaco Massimo Federici, seduto in prima fila per tutto l’incontro, ma anche Luigi Merlo, marito della consigliera regionale Raffaella Paita, e Renato Goretta, amministratore unico di Atc Esercizio Spa.

(titolo paragrafo) “CENTRODESTRA SEMPRE PIÙ A TRAZIONE LEGHISTA”

“La destra e il Movimento 5 Stelle io li metto insieme – ha esordito ieri la segretaria provinciale del PD Federica Pecunia – Hanno in comune l’istigazione all’odio e alla paura. Noi non vogliamo farci avvelenare, non è questo il Paese che cerchiamo”.

È tutto giocato in questa chiave il messaggio elettorale del centrosinistra: il centrodestra sfrutta i sentimenti di pancia per racimolare voti, noi proponiamo soluzioni concrete. Uno schema riproposto ciclicamente negli ultimi anni.

“È evidente che questo centrodestra è sempre più a trazione leghista – ha aggiunto Pecunia – La Lega dà le carte e l’agenda, anche in Liguria, anche qui alla Spezia. Portano in tutti i consigli comunali mozioni sui crocifissi, mentre nello stesso tempo lanciano strali contro l’integrazione e la solidarietà. Nel prossimo consiglio comunale saremo fortunati: dopo otto mesi avremo l’occasione di sentir la voce della vicesindaco Manuela Gagliardi”.

Poi un attacco ai 5 Stelle e al loro candidato premier Lugi Di Maio: “Chi dice di non stare né con la destra né con la sinistra in realtà sta con la destra. Noi del centrosinistra siamo antifascisti, europeisti e democratici: staremo sempre dalla parte opposta di chi è intollerante, razzista e xenofobo. Questi per noi sono i nemici – ha proseguito Pecunia, con un chiaro messaggio a ‘Liberi e Uguali’ – non gli altri”.

“Da questa platea vorrei che arrivasse un messaggio forte – ha concluso la segretaria provinciale, gettando il guanto di sfida a Giovanni Toti – Il Pd è rappresentato da tutte le anime che lo formano: non ti illudere Toti, questa volta siamo tutti uniti, forse sarà la volta giusta”.

(titolo paragrafo) CONGRESSI MORDI E FUGGI E IL FANTASMA DELLO SPREAD

“Chi vota Gagliardi, Costa e Pucciarelli dà un voto agli estremismi”: ecco lo slogan utilizzato ieri sera da Juri Michelucci.

Ma duri attacchi al centrodestra non li hanno risparmiati nemmeno Caleo e Paita.

“Oggi ho avuto un assaggio di come saranno i miei avversari – ha detto ieri sera il senatore sarzanese – Oggi (ieri per chi legge, ndr) siamo andati al congresso della Uilm, uno spaccato sociale ed economico molto importante della nostra provincia. Il rappresentante del presidente Toti è arrivato e si è fermato solo un minuto! C’era anche una tua assessora Massimo (Patrizia Saccone; rivolto all’ex sindaco Massimo Federici, seduto in prima fila, ndr): ha detto che aveva da fare. Credo che questo comportamento sia un fatto sintomatico”.

Paita, invece, ha fatto un salto indietro di qualche anno, ai famigerati anni dello spread e del governo tecnico di Mario Monti: “La rimozione storica è uno dei grandi mali che affliggono il nostro tempo. Non solo quando parliamo di valori come l’antifascismo, ma anche quando parliamo di una memoria più recente. Quando questa legislatura era iniziata il Paese era sull’orlo del baratro: lo spread era a 575 punti, il debito cresceva e i posti di lavori diminuivano. Oggi noi dobbiamo ricordare chi era alla guida di questo Paese quando lo spread era a 575: Berlusconi e Salvini!”.

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