Si è avuto ieri sera, durante un consiglio comunale lampo, l’ultimo effetto della querelle sulla modifica dei criteri di accesso agli asili nido e alle scuole d’infanzia. Un veloce e indolore scambio di battute, come potete vedere nel servizio video di Francesco Truscia, tra l’assessore ai servizi educativi in quota Lega Gianmarco Medusei e il consigliere di opposizione Guido Melley, del gruppo “LeAli a Spezia”, che insieme al collega Roberto Centi ha presentato una richiesta di question time sulla criticata delibera di giunta di due settimane fa.
L’amministrazione coordinata da Pierluigi Peracchini, infatti, ha deciso di eliminare l’Isee (l'Indicatore della situazione economica equivalente) tra i parametri di valutazione per l’assegnazione dei punteggi delle graduatorie di accesso (anche se la condizione socioeconomica verrà sempre presa in considerazione dai servizi sociali), assegnando invece fino a un massimo di 5 punti su 100 ai nuclei familiari residenti da almeno tre anni nel Comune della Spezia. Da lì il tourbillon di attacchi all’amministrazione, accompagnati da accuse di discriminazione nei confronti degli stranieri.
“Sono modifiche che non erano attese – ha esordito ieri sera Melley – In campagna elettorale il sindaco aveva annunciato degli interventi sulle tariffe, con l’obiettivo di azzerarle, anche se poi abbiamo visto che non ci è riuscito (l’amministrazione le ha ridotte del 18%, ndr): bisognerebbe stare più attenti e fare promesse che si possono effettivamente mantenere. Questa revisione dei criteri di accesso però non era neanche prevista negli indirizzi programmatici dell’amministrazione. Ci siamo fatti un’idea del perché di questa decisione – ha attaccato Melley – È una novità fortemente voluta da una parte della maggioranza. Il criterio della residenza da almeno tre anni nel Comune è un principio che discrimina famiglie che vengono da fuori Spezia e da altri paesi. È una svolta che non va nel senso di un’integrazione delle famiglie della nostra città, ma verso porte sempre più chiuse e sbarramenti. Vorremmo che la giunta ci ripensasse”.
Ironica la risposta di Medusei: “Grazie per questo assist, consigliere, che ci permette di dare ancora più risalto alla nostra manovra, la ringrazio. Nelle nostre scuole possono essere accolte anche le domande di accesso di bambini non residenti, ma queste vengono poste in subordine rispetto a quelle dei bambini residenti. A qualcuno forse è sfuggito che anche in passato i servizi erano rivolti prioritariamente ai residenti del Comune”.
Poi la spiegazione delle ragioni all’origine del provvedimento: “Abbiamo voluto valorizzare il senso di appartenenza alla nostra comunità – ha spiegato Medusei – L’incisività del valore Isee per l’attribuzione del punteggio, e non come criterio esclusivo di ammissione, era già stata diminuita nel corso degli anni passati, poiché venivano assegnati più punti alla condizione lavorativa del nucleo familiare. Infine dalla diminuzione del 18% delle tariffe delle mense scolastiche si evince la nostra volontà di restituire soldi ai cittadini residenti che contribuiscono al bilancio del nostro Comune”.
