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La lettera inviata al Segretario Provinciale Federica Pecunia.

Cara Federica,
con la presente rassegno in modo irrevocabile le mie dimissioni dal partito e dalla direzione provinciale dello stesso. L'ultimo insulto di cui sono stato oggetto è stata la classica goccia che ha fatto traboccare un vaso, in verità, già colmo.
Mi spiace molto per l'aspetto umano che mi lega a Te, a Riki a Lella e a tanti altri ma la misura in senso politico, per come vedo io le cose, è colma... anzi siamo oltre.
Non capisco come gli errori del recente passato non abbiano insegnato alcunchè, come sia possibile che si perpetuino gli stessi schemi perdenti quasi si fosse afflitti da una sorta di alzheimer collettivo che non fa ricordare neppure la storia più recente.

Il caso Sarzana: a prescindere che non ho personalmente condiviso il trattamento umano riservato al collega Paolo Mione, devo affermare che nel merito della vicenda sono stati disegnati, con quel modo di agire, i tratti politici del candidato alternativo del PD di Sarzana che si contrapporrà con vigore e grandi motivazioni il prossimo anno alle elezioni amministrative.
Lo schema è sempre lo stesso: caccia e scaccia il nemico. Eppure,ieri, dalla Spezia è arrivato chiaro il messaggio che i cittadini, tutti presi dai problemi del quotidiano, detestano certe situazioni di conflittualità specie se intestine e del tutto fini a se stesse e senza una utile ricaduta sulla collettività.
Il PD non può andare da solo, deve allearsi per vincere...ma siccome questa cosa l'hanno capita anche i bambini mi domando il perchè del tenere lo stesso perdente schema.
Due le teorie: o è in atto una azione di autodistruzione del PD, situazione prevista nella moderna psicanalisi specie se conseguenziale a pigrizia nell'affrontare le problematiche della collettività, oppure questa classe dirigente, e mi ci metto dentro io per primo, ma proprio tutta e di tutte le aree di appartenenza, deve prendere atto della realtà e operare le conseguenziali scelte.

Queste mie irrevocabili dimissioni non si allineano ad alcuna strategia di PDexit ma sono la naturale conseguenza di un gesto che non avrei dovuto mai compiere. Quell'errore è solo mio: non avrei mai dovuto rientrare nel PD. Ne ero giustamente uscito da vice segretario provinciale quale ultimo segretario provinciale della Margherita perchè l'ambiente che avevo trovato non era confacente al mio modo di intendere le cose della politica. Nel 2012 sono stato eletto quale esponente della lista civica di Massimo Federici e, considerando che sono risultato il più votato della lista di Massimo Federici, sarei dovuto rimanere nel mio ruolo di civico perchè è lì che i cittadini mi avevano votato. Però i buoni rapporti con il caro amico Riccardo ed un clima diverso da quello che si è instaurato dopo il 4 dicembre 2016 mi rendevano ottimista circa una azione civica all'interno del PD.
Nel rientrare sapevo delle lacerazioni ma ritenevo che una azione civica avrebbe potuto fungere da collante per le diversità che animano il PD così come ogni grande partito. Un esempio su tutti; avevo sostenuto, insieme a pezzi della società civile, la candidatura a sindaco della Spezia di Maria Cristina Failla, spezzina, Presidente del Tribunale di Massa; candidatura che aveva il pregio di essere autorevole e di essere discontinua, rispetto al passato, anche nel genere. Questa candidatura doveva essere costruita prima del 4 dicembre ed a prescindere dal risultato di quel referendum molto mal gestito, a mio avviso, a livello nazionale. Invece si è preferito attendere il dopo 4 dicembre che ci aveva consegnato un partito ancor più diviso. Allora si è dovuto attendere che il clima si ammorbidisse un po' con la conseguenza che a poche settimane dal voto non c'era ancora un candidato a sindaco del centro sinistra. In extremis è stato individuato un rappresentante socialista (Maria Cristina Failla aveva ritirato la sua disponibilità già da tempo) che ha mantenuto solo apparentemente unito il partito e che le sue decisioni post elezioni circa la sua collocazione in consiglio comunale hanno solo scontentato i civici che lo hanno sostenuto.

Per non dire delle mie iniziative in sede di consiglio comunale dove ho cercato disperatamente ed a costo di rimane isolato, così come sono rimasto isolato, di indicare la strada giusta da seguire e cioè la soluzione dei problemi che stanno più a cuore ai cittadini. Ho presentato due mozioni, una in tema di gestione dei migranti e l'altra sullo smaltimento rifiuti con presa in considerazione, circa quest'ultima mozione, di raccolta differenziata mista cassonetti-punti riaccolta e questo perchè nonostante le smentite le strade erano ed ancora sono obiettivamente sporche. Raggiungere alte percentuali di smaltimento differenziato non è sinonimo di pulizia ed in questo bisogna dare atto ai lavoratori della Coop Maris che si impegnano veramente al massimo; il problema però rimane, allo stato, insoluto.

Per quanto concerne la mozione sul tema dei migranti, cercavo di trovare una soluzione al problema dei migranti stessi “ammassati” nei Bad & Breakfast in modo poco lusinghiero dal punto di vista umano e che, sul piano della sicurezza, risultano del tutto fuori controllo in una società di cui poco per non dire nulla conoscono. Bene queste mozioni proposte quando i temi della campagna elettorale non erano ancora partiti avrebbero aiutato a risolvere i problemi perchè avevamo la guida della pubblica amministrazione ma purtroppo le cose sono andate come sono andate. Una discussione democratica su queste tematiche avrebbe offerto la possibilità di una soluzione.

Pertanto per come Ti ho ora dimostrato, cara Fede, fu un errore rientrare nel PD, errore a cui oggi è bene che ponga rimedio. Sapevo, come molti, che non ci saremmo affermati in queste elezioni, la nave aveva grosse falle e il mare della politica spezzina eccessivamente agitato; però nonostante avessi chiara la situazione ed avessi compreso il mio errore non ho fatto come i topi, che sono i primi ad abbandonare la nave che affonda, sono rimasto con voi ad affondare, in senso politico ovviamente, per un senso di lealtà nei confronti di coloro con i quali ho anche ottenuto brillanti affermazioni congressuali.
Sono sinceramente dispiaciuto dal punto di vista umano per quanto sopra scritto ma nonostante una debacle del 12% ho avuto modo di constatare che molti dirigenti provinciali sono ilari, divertiti e sempre alla caccia di un nemico.
Bene questo clima non mi appaga e ritengo che la perpetuazione dei soliti schemi perdenti in salsa alzheimer non possa che far male al PD ma soprattutto a quel popolo della sinistra a cui in qualche modo si riconduceva e\o si riconduce.
Sono fermamente convinto che il popolo italiano e con lui lo spezzino, sia un popolo di moderati ma gli atteggiamenti belligeranti dei nostri dirigenti hanno inevitabilmente spostato il consenso verso altre scelte o, meglio ancora, hanno indotto l'elettore PD ad astenersi. Voglio concludere scrivendo a chiare lettere che per me è stato un onore ed una crescita umana confrontarmi e lavorare con Te, con Riki,con Lella e con tutti gli altri che non cito ma che sanno.

Un abbraccio sincero ed affettuoso.

 

Enrico Conti

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