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ACAM risponde a Guerri: “Guardi i documenti, non ascolti le chiacchiere” In evidenza

Il consigliere Guerri, nell'intervenire pubblicamente su presunte esternalizzazioni di servizi attualmente svolti da personale interno di Acam Acque, paventa situazioni semplicemente non vere ed in totale contrasto con le disposizioni operative ed organizzative che si possono agevolmente desumere dai documenti ufficiali dell'azienda, se solo si volessero approcciare le questioni Acam consultando preventivamente (in qualità di fonte non si dice esclusiva, ma perlomeno privilegiata) i documenti aziendali appunto, e non il chiacchiericcio di piazzale.

Il consigliere (qui) parla di due attività, in particolare: quella delle letture contatori e quella delle manutenzioni.

Partiamo da quest'ultima: Acam Acque precisa che in questo campo null'altro è stato affidato a terzi se non lavorazioni specialistiche per le quali non si dispone in azienda di quei mezzi particolari necessari per tali lavorazioni. Aggiungiamo che non ne dispone Acam Acque come, il più delle volte, non ne dispone qualsiasi altro gestore del servizio idrico integrato, anche più grande e strutturato di quello spezzino: tipici esempi sono la "catenaria" per scavi in roccia, gli escavatori di grande portata, le macchine per la stesura di asfalti a caldo, ecc..

In realtà, evidenziamo con comprensibile soddisfazione che l'impiego di personale di Acam Acque su lavori e su investimenti è andato costantemente aumentando negli ultimi anni, come desumibile agevolmente dai documenti di bilancio; e ciò pur a fronte di una diminuzione in valore assoluto del numero di addetti in forza alla società. Il valore delle capitalizzazione di personale interno su nuove opere e su investimenti è aumentato di circa mezzo milione di euro dal 2013 al 2014, con un'ulteriore previsione di incremento (almeno il 3%) prevista nel documento di budget 2015. Tale circostanza dà, semmai, la misura della particolare attenzione dell'azienda alla massimizzazione dell'impiego del personale interno sui lavori, con un ulteriore vantaggio di ordine qualitativo: ci riferiamo cioè al virtuoso sbilanciamento del lavoro su attività di investimento programmate piuttosto che sulle fasi emergenziali. Rinnovare le linee acquedottistiche e fognarie, dunque, al di là dei benefici effetti sul piano economico e finanziario, dovuti alla capitalizzazione del costo del lavoro, determina un immediato miglioramento del servizio all'utenza per la diminuzione dell'insorgenza di rotture e guasti; ciò, a sua volta, libera risorse da impiegare ad investimento, in un circolo virtuoso di efficientamento delle risorse.

Conseguentemente e coerentemente a tale programma di massimizzare le attività operative interne su nuove opere e risanamenti, si è provveduto nel 2014 ad una riorganizzazione oraria "storica" per Acam Acque: il superamento dell'orario a turno a favore dello "spezzato", più coerente proprio ad un'impostazione "cantieristica", e non di mero "pronto intervento perdite", che si è voluta imprimere all'organizzazione del lavoro. E si sono semmai intensificate le attività formative, sia per le esigenze di aggiornamento professionale che per i correlati aspetti di sicurezza: anche in questo, quindi, nessun "ripiegamento", figlio di una malcelata volontà esternalizzatrice, ma la consapevolezza che le attività di cantiere sono piuttosto un'occasione di soddisfazione e di crescita professionale neanche lontanamente paragonabile alla mera riparazione delle perdite.

Questa è dunque l'impostazione, e su questo andremo ulteriormente avanti: si esternalizzerà quello che non si è materialmente in grado di fare (per deficit di competenze ed in particolare di attrezzature tali da richiedere investimenti non sopportabili dall'azienda: si pensi ancora allo smaltimento dei fanghi residui della depurazione o agli stessi cantieri di realizzazione e potenziamento di impianti depurativi).

Riguardo al capitolo letture, la volontà di procedere con il personale interno è questione ancora più evidente della precedente (fra l'altro, già enunciata ed illustrata anche in sede di audizione da parte della competente commissione consiliare di fine anno scorso).

A fine 2014, Acam Acque ha addirittura assunto da altra società del Gruppo tre nuovi letturisti, al fine di implementare una squadra (quella che complessivamente si occupa di lettura e gestione dei contatori) in grado di affrontare il 2015 con i seguenti prioritari obiettivi: tornare al pieno rispetto della carta dei servizi, eseguendo almeno una lettura di tutti i circa 130mila contatori da noi gestiti; imprimere una accelerazione alle operazioni di lotta agli abusi ed all'illegalità, attraverso una più puntuale gestione delle operazioni di chiusura delle utenze morose.

Il programma è in corso di svolgimento e i risultati ci confortano sull'impostazione assunta; ne siamo tanto convinti che, in forza di sopravvenuti problemi fisici condizionanti, in maniera più o meno grave, l'idoneità allo svolgimento della mansione di due operatori del servizio letture, l'azienda intende procedere con due nuovi innesti a giugno ed un terzo a settembre (tutti da altri settori interni di Acque).

Quindi, anche in questo caso, nessuna direttiva verso esternalizzazioni, ma la volontà di migliorare le nostre prestazioni, nell'interesse "pubblico" della qualità del servizio offerto all'utenza e nell'interesse aziendale di migliorare i conti della società.

Tutto ciò, naturalmente, sempre con l'attenzione e la consapevolezza di dover necessariamente procedere ad ogni adeguamento futuro che ci dovesse essere imposto da eventuali mutamenti del quadro normativo e regolatorio di riferimento, anche rispetto agli standard qualitativi dei servizi alla clientela. (Acam Acque S.p.A.)

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