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Nuovo ospedale, Hospice, tempi di attesa: sanità spezzina nel mirino di Forza Italia

Una mozione urgente sullo stato della sanità spezzina. E' questa la nuova iniziativa del Gruppo di Forza Italia in Comune alla Spezia. A spiegarne i contenuti i consiglieri comunali Maria Grazia Frijia, Sauro Manucci e Giacomo Peserico che spiegano:

"I cittadini alla Spezia non ce la fanno più. Sono esasperati da una situazione sempre più negativa e che li costringe a rivolgersi fuori provincia e fuori regione per andare a farsi curare. Pare quasi che l'azienda sanitaria spezzina ci stia facendo allenare in vista di un futuro che sembra andare verso un costante peggioramento e impoverimento del sistema sanitario locale".

Secondo gli esponenti di FI sono molteplici le criticità: "La prima quella relativa al nuovo ospedale. Siamo ancora in alto mare e abbiamo forti dubbi sulla sua effettiva realizzazione visto com'è stata strutturata la gara di appalto che prevedere il recupero di 25 milioni dalla vendita del Sant'Andrea. Ma non solo questo a causa dei gravi ritardi di Asl, Comune e Regione oggi con gli standard emanati dal Ministero della Salute, mentre prima con un bacino di utenza di 250 mila persone potevamo avere un DEA di II Livello, oggi a malapena il nuovo ospedale, semmai dovesse sorgere, sarà un DEA di I livello con il rischio di perdere alcuni reparti fiore all'occhiello della nostra sanità: e ci riferiamo soprattutto alla Emodinamica legata alla Cardiologica e la Neuroradiologia, reparto anch'esso caratterizzato da una importante professionalità che abbiamo perso a causa di uno smantellamento della struttura. 

Una situazione anche quella relativa alla realizzazione dell'Hospice spezzino molto nebulosa con la conseguenza vera che alla Spezia, con la falsa promessa di un Hospice, sono stati eliminati 12 posti letto per i malati oncologici a fronte di un niente di fatto per quanto riguarda appunto la nuova struttura, che dovrebbe essere gestita dal Don Gnocchi che però non ha tra le sue mansioni la cura dei malati terminali e le cure palliative. Ma ancora una condizione tragica quella legata all'erogazione delle prestazioni sanitarie, oltre ai tempi di attesa lunghissimi, la nostra denuncia è anche relativa a tutte quelle prestazioni soprattutto radiografiche che non vengono fornite ed in primo luogo mammografie ed ecografie alla mammella relativamente alle quali spesso e volentieri le liste di prenotazioni sono addirittura chiuse. E poi la fuga dei pazienti dal nostro territorio: si parla di 25mila liguri che si fanno curare fuori dalla Regione. Uno dei dati maggiori è quello relativo alla provincia spezzina che con la vicina Toscana ha anche stretto una convenzione a dimostrazione del fatto che vi è una volontà chiara di non puntare sul potenziamento dei nostri reparti ma anzi ad un loro depotenziamento con tutto svantaggio per i pazienti spezzini".

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