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Presidio CGIL-UIL, Comiti: "Chiediamo maggiore sicurezza e l'abolizione di appalto e subappalto" In evidenza

di Francesco Busoni - Le parole del segretario generale CGIL spezzina.

Questa mattina a partire dalle 9.30 in Via Veneto alla Spezia davanti alla Prefettura, CGIL e UIL sono scese in piazza per manifestare in occasione dello sciopero generale indetto per oggi 11 aprile. Le associazioni hanno deciso di riunirsi per combattere contro il fenomeno dei tanti decessi sul luogo di lavoro e altri temi legati alla sicurezza. I sindacati con l'iniziativa 'Zero Morti sul Lavoro' vogliono invertire la rotta soprattutto dopo la recente tragedia di Bologna.

Al presidio è intervenuto il segretario generale della CGIL spezzina Luca Comiti:

"Oggi siamo qui in piazza per quattro ore di sciopero per la sicurezza sul lavoro in un momento particolarmente delicato che arriva pochi giorni dopo la tragedia di Bologna e di conseguenza ancora più attuale. Troppe volte la sicurezza sul lavoro non è stata rispettata per una logica di appalti e subappalti. Non possiamo dimenticare quanto accaduto a Firenze e quanto accade tutti i giorni con migliaia di infortuni. Tre morti quotidiani sul lavoro. Vogliamo assolutamente maggiore sicurezza e l'abolizione di appalto e subappalto, vogliamo solite regole per le ditte che operano con i committenti, contratti di lavoro, retribuzione e norme fondamentali per quanto avviene nei cantieri".

"Poi, la questione della patente a punti che non ci soddisfa, il governo sta mercificando con la vita dei lavoratori, non basta un semplice corso di formazione per essere riabilitati al lavoro. Chi subisce infortuni, chi non rispetta le regole deve essere fatto fuori dal mercato. Ci vuole un implementazione anche nel privato del controllo, mancano ispettori".

"Altro tema secondario non per importanza è il tema del fisco. Qui oggi ci sono lavoratori che pagano il 90% dell'Irpef e hanno i medesimi diritti di chi le tasse non le paga. Vogliamo una redistribuzione più equa del fisco, che vengano tassati gli extraprofitti, i grandi capitali non i piccoli proprietari. Politica di condoni che non fa giustizia a chi oggi scende in piazza".

"L'ultimo punto che ci porta a dire continuiamo a scendere in piazza ed è una prima vittoria, è nato dall'incontro tra le categorie, CGIL-UIL e il ministro Calderone dove si è ribadito che verranno applicati i contratti siglati dalle organizzazioni maggiormente rappresentative e non i contratti maggiormente applicati. La lotta paga. Bisogna mettere in atto politiche di integrazione e non disincentivare e disinvestire come stanno facendo governo e istituzioni locali".

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