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Replica Sisti a "Uniti per Cambiare" sul centro migranti In evidenza

La Sindaca Paola Sisti risponde alle critiche in merito alla questione CAS Migranti a S. Stefano. 

«Basta! È veramente impossibile rimanere in silenzio di fronte alle mistificazioni, alle bugie, alle ipocrisie, all’approssimazione, alla superficialità con cui la minoranza santostefanese dentro e fuori il consiglio approccia e affronta il tema del progetto migranti nell’edificio delle Figlie di Maria Ausiliatrice! Ma affrontiamo un tema alla volta. Prima di tutto la mancata condivisione con la minoranza. Nella relazione del sindaco, documento che si presenta e si vota all’interno del bilancio di previsione abbiamo detto con chiarezza che l’Amministrazione avrebbe lavorato per aprire un centro di accoglienza per migranti con la cooperativa KCS. L’atto dì programmazione è di competenza del consiglio, l’atto di attuazione è di competenza della giunta.

Su queste importanti definizioni dei vari poteri vigilano i dirigenti e l’apparato amministrativo. E su questo tema specifico questa giunta si è esposta, ha assunto la sua responsabilità, come si dice “ci ha messo la faccia”, sapendo che stava compiendo una scelta impopolare! Ma questa è la naturale conseguenza del candidarsi a governare una comunità. Il tema di oggi però pare non essere l’accoglienza, ma la scelta del luogo dove fare accoglienza. E qui si consumano le peggiori mistificazioni! Si parla di oratorio, di asilo. 

Il luogo dove si aprirà il centro sono le camerette, purtroppo ormai vuote, dove dormivano le suore, inadatte a qualunque tipo di funzione anche per le loro dimensioni. La casa delle suore è separata dall’asilo con un’entrata dedicata. La scuola materna rimane nel suo spazio e continuerà ad ospitare i nostri bambini in un luogo peraltro bellissimo, anche per i ricordi e la storia che quel luogo rappresenta. È molto faticoso capire il senso del dibattito che si è aperto. Un dibattito incomprensibile che nasconde un sentimento non degno della storia di accoglienza della comunità santostefanese che dura da decenni, dagli anni ‘60, con l’arrivo delle famiglie calabresi.

Dopo la chiusura della scuola materna delle Figlie di Maria Ausiliatrice, su cui non faccio nessun commento, per l’enorme rispetto che ho per le “nostre suore”, l’Amministrazione comunale ha fatto di tutto per mantenere aperta la scuola e si è impegnata ad acquistare tutto l’immobile proprio a salvaguardia di quel luogo e di quello che ha rappresentato. In queste ore l’arrivo dei migranti sta assumendo proporzioni gigantesche, le Prefetture sono chiamate a gestire questa emergenza ed è per questo che abbiamo dato la nostra disponibilità per accogliere donne e bambini nel luogo più adatto per caratteristiche di struttura e anche per ciò che rappresenta il lavoro della famiglia salesiana, a cui appartengono le Figlie di Maria Ausiliatrice, che da sempre si occupa dei reietti, degli ultimi del mondo. Dire che si è favorevoli all’accoglienza ma sempre in un “altrove”, in un luogo sempre “più adatto” purché lontano dai nostri occhi, non aiuta nessuno ad affrontare la complessità del tema che ci troviamo tutti ad affrontare, cittadini e Istituzioni!»

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