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"Per un progetto che cambia il volto di Lerici ci vorrebbe trasparenza e coinvolgimento" In evidenza

L'opinione dei consiglieri del gruppo di minoranza "Siamo il Golfo dei Poeti" sul progetto di "riqualificazione del lungomare Vassallo".

Venerdì 13, in Consiglio Comunale, si discuterà e andrà in votazione il primo lotto del “Progetto definitivo di riqualificazione del Lungomare Vassallo”. Un progetto che cambierebbe in maniera sostanziale Lerici.
E’ evidente che il Lungomare e la parte finale della Passeggiata necessitino di migliorie, di una risistemazione e di continue manutenzioni periodiche, ma, come sempre avviene da parte dell’Amministrazione lericina, anche questa volta senza mai coinvolgere la cittadinanza in questi “mega progetti”, mai condividendoli e mai ascoltando eventuali indicazioni. Non facendo altresì partecipi le Minoranze consiliari e i Comitati di Frazione. E sempre con la scusante che “fa parte del
Programma” quando sul programma invece, questo come altri, è limitato a poche righe generiche.Sempre poca trasparenza.

Il Gruppo Consiliare “Siamo il Golfo dei Poeti” ha dovuto aspettare due mesi per avere il progetto da parte dei LLPP, nonostante richieste ufficiali, solleciti, telefonate, segnalazioni ad Enti di controllo, quando è diritto di qualsiasi cittadino avere risposta in un tempo limitato, maggiormente per unConsiglierecomunale (solo per i tempi più ristretti di risposta) che ha anche il dovere di vigilare.
Risposta pervenuta il 31 Dicembre e solo successivamente al post, con qualche disegno su Facebook, da parte del Sindaco.Parliamo di un progetto costoso, che ha visto alternarsi incarichi a più professionisti che hanno prospettato diverse soluzioni, ovviamente (avendo lavorato) sempre pagati. Decine di migliaia di soldi pubblici ad architetti, agronomi, ingegneri, incaricati con determine ufficiali, poi cambiati in corsa: Architetto Alberto Ruggia a cui è stato tolto l’incarico, poi sostituito dal Responsabile dei LLPP, e così è avvenuto per il Dott. Lo Bosco per la perizia sugli alberi e sui viali, con una nuova perizia al Dott. Martinelli, come è avvenuto per la maggioranza dei mega progetti, mai chiesti da nessuno, con continui incarichi affidati e poi cambiati in corsa. Soldi pubblici.

Un progetto fumoso su cui la stessa Soprintendenza ha chiesto sostanziali integrazioni facendo emergere “perplessità”, costringendo l’Amministrazione a “sospendere” la valutazione del progetto nel suo complesso limitandosi al primo Lotto (da Piazzetta Tarabotto al Pontile). Stiamo parlando del Lungomare lericino, la vetrina del paese, che in questi anni è stato abbandonato senza manutenzioni, ed è per questo che una “riqualificazione” del genere, in realtà un totale cambiamento, andrebbe discussa con la popolazione.

Vi sono vistose approssimazioni a partire dalla parte storica (periodi sbagliati nelle foto) sino ad arrivare a valutazioni poco capibili come i “sopraluoghi” di verifica sul transito delle persone sulla passeggiata, sui vialetti, su Via Roma. Inutili in quanto non si conoscono i termini di tale verifica, chi l’ha fatta, per quanto tempo e in quali stagioni. Ovvio che i vialetti interni siano luogo di frescura e tranquillità nei mesi più caldi e meno fruiti nella stagione invernale.
Viene detto che “il progetto prevede il mantenimento dell’atmosfera e delle caratteristiche preesistenti reinterpretando in chiave contemporanea il linguaggio caratterizzante il contesto”. In che modo dato che il progetto complessivo non è disponibile visto che stata “sospesa” la valutazione nel suo insieme? Difficile un “mantenimento” se anche il resto dei Giardini sarà “contemporaneizzato”, e, se anche i vialetti dovessero essere modificati, il contesto paesaggistico muterebbe in maniera sostanziale. Anche l’indicazione di “revisione nel disegno dei Giardini” smentirebbe il “mantenimento”: tra l’altro i Giardini, che hanno oltre 80 anni, devono mantenere la loro conformazione storica. Così come la variazione della pavimentazione in pietra lavica, l’utilizzo dello stesso asfalto “natura” di Piazza Battisti per alcune zone, l’utilizzo di pietra “dolomia” (pietra sempre conosciuta, non scoperta da nessuno) per i muretti, porteranno, di fatto, ad uncambiamento rilevante dell’intera passeggiata. Che potrebbe anche essere migliore, ma sicuramente diversa.

Stesso discorso per la gestione della vegetazione, poco chiara, anche se la nuova perizia del Dott. Martinelli si limiterebbe, nell’immediato, al taglio di due alberi, mancando il Regolamento del Verde comunale. Come si intendono stabilizzare le radici dei pini in essere? Cosa si intende per piante “autoctone”, quando i giardini liguri sono famosi anche per le piante “esotiche”?

Poco capibile la “normativa urbanistica” della relazione, mancando precise indicazioni progettuali e di attuazione delle migliorie prospettate:
- Nuovi parcheggi a margine dell’abitato in sostituzione a quelli esistenti (dove e quali valutazioni)
- Eliminazione del traffico di attraversamento esterno dalle aree del centro abitato (dove? Mancano le indicazioni del piano del traffico e come sarebbe attuato)
- Miglioramento del traffico a mare (in che modo, quando addirittura, in un altro progetto invasivo si prospetta l’eliminazione di uno dei due pontili passeggeri)
- In che modo si sistemerebbe la Rotonda a “nuova piazza sul mare” visto che manca il progetto complessivo?
- Quali e come sarebbero realizzati “i punti di interesse” indicati tra il Lido, l’Erbetta e la Rotonda?
- I parcheggi per ciclomotori diminuiranno da 43 a 17. Come è stato valutato il nuovo impatto?
- Come saranno ricollocati gli spazi del Bar Costa visto il prospettato spostamento della fermata Bus?
- Quanti posti auto andranno cancellati?
- Ecc.

Come si evince quindi è tutto molto vago, senza una visione d’insieme (almeno per la documentazione fornita) e senza un progetto complessivo.
Non si vuole essere per i NO a prescindere, ma per progetti così importanti, che cambierebbero in maniera sostanziale e definitiva la conformazione e il paesaggio del Borgo, ci deve essere chiarezza, necessariamente si deve coinvolgere la popolazione, si devono presentare ipotesi prima, si devono
concertare le scelte con i cittadini per evitare irreversibili trasformazioni.


Bernardo Ratti ed 
Emanuele Nebbia Colomba
Siamo il Golfo dei Poeti

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