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Inizia la campagna di Unione Popolare: "Pace, lavoro, sanità e scuola contro il partito unico di Draghi" In evidenza

I candidati spezzini sono Lombardi, Fedi e Castellani.

"Unione Popolare è un progetto politico che parte dal basso, il nostro scopo è quello di portare alla ribalta i temi che riguardano le fasce della popolazione più deboli che subiscono i saltimbanchi della politica con figure che sono complici delle enormi difficoltà in cui si trova il paese oggi".

Apre così Massimo Lombardi, consigliere comunale e provinciale a Spezia candidato in tutta la Liguria come capolista al collegio plurinominale alla Camera, la conferenza stampa di presentazione tenutasi alla Spezia in via Picco, presso la sede dell'Acam. "Una sede simbolica, per ricordare le enormi sofferenze economiche che i cittadini patiscono in questi mesi a causa della crisi bellica ed economica globale", ha ricordato il segretario provinciale spezzino di Rifondazione Luca Marchi, vicesindaco di Castelnuovo Magra.

"Hanno definito il nostro programma Agenda Robin Hood" - prosegue Lombardi - "nulla che possa renderci più fieri: levare ai ricchi per redistribuire ai più poveri. Siamo l'unica forza che si batte per la difesa del lavoro dignitoso, completamente smantellato da riforme targate Partito Democratico come il Jobs Act e gli unici che pretendono l'inserimento di un salario minimo a 10 euro; siamo gli unici che parlano di sanità pubblica e accessibile per tutti e tutte; l'unica forza realmente ambientalista per una vera non transizione, ma rivoluzione ecologista in questo paese, ma soprattutto pacifista. Abbiamo ampiamente dimostrato le nostre capacità e come ci sia bisogno di una forza come la nostra in questo paese, siamo stati in grado di raccogliere un quantitativo maggiore di firme rispetto a quello richiesto in 10 giorni, nelle settimana a cavallo di Ferragosto. Questa mattina abbiamo fatto un volantinaggio davanti ad Eni, Iren e Acam, aziende che in questo periodo post covid, ma soprattutto a seguito della guerra che sta colpendo la popolazione ucraina, hanno visto aumentare vertiginosamente gli extraprofitti, come Eni che ha fatturato ben 8 miliardi di euro di extraprofitti, circa un quinto della finanziaria italiana. Per noi questi profitti sulla pelle delle piccole aziende, delle famiglie e dei lavoratori vanno tassati al 90% e re-distribuiti equamente".

"L'attenzione alla guerra e al tema del pacifismo è uno dei temi principali del nostro programma" - prosegue Verusckha Fedi, già segretaria provinciale di Rifondazione Comunista, candidata in tutta la Liguria al collegio plurinominale del Senato - "Non possiamo continuare ad essere complici di ciò che sta accadendo in Ucraina e dell'attacco da parte della Russia di Putin. In questa guerra che è l'ennesimo conflitto voluto dagli Stati Uniti, dobbiamo dire stop all'invio di armi e alla spesa bellica italiana, un no secco e deciso e reinvestire queste risorse nella sanità pubblica sempre più privatizzata e inefficiente, alla quale l'accesso è garantito solo alle persone economicamente agiate. Pensiamo alla situazione in cui versa l'Ospedale Sant'Andrea: la spesa militare è di 25 miliardi di euro, l'equivalente di 50 ospedali che costino come il Felettino. Un'assurdità per un paese civile. L'Italia deve rendersi promotrice di pace, in Europa e nel mondo, non possiamo che condannare anche le dichiarazioni del Ministero degli Esteri italiano che esprime solidarietà ad un paese come Israele che dal 1948 tiene sotto scacco i territori palestinesi. L'autodeterminazione dello stato di Palestina è uno degli obiettivi principali della nostra politica estera. C'è bisogno di pace e solidarietà, non di aumentare le tensioni e sostenere con le armi i conflitti che creano morte e distruzione".

"Il nostro paese ha completamente tralasciato in questi anni l'attenzione al mondo della scuola - chiude Catia Castellani, insegnante candidata al collegio uninominale alla Camera dei Deputati - "l'abbiamo visto con l'escalation di riforme dalla Legge Moratti, passando per la Gelmini e arrivando all'ultimo tentativo di distruzione del sistema scolastico targato, anche questo, Partito Democratico della cosiddetta Buona Scuola, ci troviamo infatti oggi soprattutto di fronte alla fase post pandemica ad una situazione disastrosa per la scuola pubblica, dove regna la disuguaglianza, il precariato degli insegnanti e il continuo definanziamento degli istituti scolastici e delle loro strutture servono assunzioni a tempo indeterminato e investimenti importanti sulle strutture scolastiche italiane, più della metà delle scuole italiane non ha i certificati antisismici, non è accettabile in un paese come il nostro. Noi ci poniamo in questa direzione, perché dalla scuola si costruisce il futuro e la stabilità del nostro paese".

 

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