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Enel tira dritto: “Gas, fotovoltaici e container”. I consiglieri: “Ve ne fregate della città” In evidenza

I responsabili dell’azienda in commissione comunale: “Disponibili al confronto e a valutare eventuali progetti della città per una parte dell’area”.

Circa 10 ettari dell’area Enel dedicati al nuovo impianto a turbogas, 4 ai depositi doganali, 11 ai bacini e il resto a impianti fotovoltaici e batterie, oltre a un’area destinata ad eventuali progetti presentati dalla città.

Questo è in sintesi il piano che i responsabili di Enel hanno ribadito oggi in commissione comunale, tra il fuoco di fila di accuse dei consiglieri, sia di maggioranza che di opposizione, e della vicesindaco Genziana Giacomelli. Nonostante la netta posizione di contrarietà al progetto espressa all’unanimità dal consiglio comunale, Enel tira dritto ma apre la porta ad eventuali progetti provenienti dalla città, dall’amministrazione e dall’imprenditoria locale per una parte dell’area oggi occupata dalla centrale.

Oltre al contestato progetto di riconversione a gas del gruppo a carbone, negli ultimi giorni si è aggiunta l’intenzione di Enel Logistics di utilizzare parte dell’area per creare un deposito doganale.

“Stiamo parlando non solo di container, ma anche di lavorazione e trasformazione delle merci che portano occupazione, anche specialistica, e un indotto – ha spiegato durante la commissione Maria Luigia Partipilo, responsabile affari istituzionali area Nord di Enel – Con un occhio all’impatto ambientale: all’interno del sito la movimentazione avverrà con veicoli elettrici. Il core business sarà lo stoccaggio e il trasporto delle merci e la gestione di servizi a valore aggiunto. Vogliamo intercettare flussi di container che transitano nel Mediterraneo verso il Nord Europa. Non vogliamo in nessun modo diventare terminalisti, quindi non vogliamo fare concorrenza a chi fa questo mestiere – ha precisato Partipilo – ma vogliamo creare una piattaforma logistica integrata che secondo noi darebbe al nostro paese la possibilità di intercettare parte di quelle merci che oggi vengono lavorate in altri paesi dell’Unione Europea”.

Una novità bocciata sonoramente dai consiglieri comunali, che hanno anche espresso dubbi sull’effettiva capacità di occupazione del progetto, quantificata dall’azienda attorno a un centinaio di lavoratori.

“Abbiamo individuato delle modalità di scelta delle aziende che ci aiuteranno a realizzare questo progetto, privilegiando l’aspetto territoriale”, ha aggiunto Partipilo.

In merito alle critiche dei consiglieri comunali sulla mancanza di un confronto con la città, Prestipilo ha precisato “che siamo e siamo stati assolutamente disponibili a un confronto con l’amministrazione, lo faremo già nei prossimi giorni. Sono anche previsti spazi dedicati a progetti che la cittadinanza, l’amministrazione e l’imprenditoriale locale vorranno concordare con noi, e che finora non ci sono arrivati. Stiamo parlando di progetti, non di idee: siamo aperti a rispondere alle esigenze del territorio, in termini di occupazione, impatto ambientale e dialogo con un’area a vocazione industriale”.

Precisazioni che non hanno scalfito la posizione dei consiglieri comunali, che all’unisono hanno fatto notare ai rappresentanti di Enel come la disponibilità al confronto arrivi ormai troppo tardi, visto che l’azienda ha già presentato il progetto di riconversione a gas e quello relativo al deposito doganale senza però prima coinvolgere la città e, in seguito, tener conto della posizione di netta contrarietà espressa più volte da amministrazione e consiglio comunale.

“Vi dovrete confrontare con noi, la vostra disponibilità è doverosa perché siamo noi che definiamo cosa si potrà fare in quell’area – ha concluso duramente la vicesindaco Giacomelli – E mi aspetto che arriverete al confronto con progetti integrati validi e stimolanti, non con idee come quella del deposito doganale e del gas che non sono assolutamente adeguate al nostro territorio”.

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