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Centrale e area Enel, le 4 richieste e le 4 proposte delle opposizioni In evidenza

di Elena Voltolini - "Un invito, non una sfida all'amministrazione".

LeAli a Spezia; Partito democratico; Avanti Insieme; Spezia bella, forte, unita; Movimento 5 Stelle; Partito socialista; Spezia bene comune e Massimo Baldino Caratozzolo di Per la nostra città con Giulio Guerri si sono presentati uniti in conferenza stampa per mettere un punto fermo sulla compattezza delle opposizioni nelle richieste avanzate all'amministrazione e nella visione sul futuro dei 70 ettari di Vallegrande.

“Vogliamo che si riaccendano subito i riflettori sulla questione Enel – ha affermato il Consigliere comunale di LeAli a Spezia Guido Melley – Non si può tergiversare. Riteniamo che ci sia già stata troppa trascuratezza da parte dell'amministrazione che, ad esempio, non ha tenuto attivo il tavolo interenti e riteniamo che si debba dare una accelerazione concreta. Noi chiediamo la completa cessazione degli impianti nel 2021, la garanzia per i posti di lavoro attuali, la completa bonifica dell'area e l’avvio di progetti di riconversione con investimenti prevalentemente di carattere industriale nel settore della green e della blue economy”.

Un NO senza se e senza ma, quindi, al progetto presentato da Enel per la realizzazione di una Centrale a tubogas e la ferma e comune volontà di immaginare e concretizzare un futuro diverso per il sito di Vallegrande.

Per andare in questa direzione e “svegliare dal torpore” l'amministrazione, i gruppi di opposizione hanno avanzato 4 proposte: “4 punti – ha tenuto a sottolineare Melley – che sono un invito, non una sfida a chi governa la città”

La prima di queste proposte, la variante al PUC, è già in itinere, come spiega il Consigliere di LeAli a Spezia: “Il 5 luglio abbiamo depositato una proposta di delibera di iniziativa consiliare per variare il vigente Puc e prevedere l’impossibilità di procedere sul territorio comunale a “interventi di manutenzione straordinaria su impianti di produzione di energia esistenti che prevedono produzione di energia da combustibili fossili”.
Nel nostro documento oggetto di delibera si dispone inoltre che “è quindi esclusa la realizzazione di impianti industriali insalubri di prima classe, compresa la produzione di energia da fossili”.

“La proposta – spiega Melley - è stata validata sul piano della regolarità tecnica, anche se è stata calendarizzata, riteniamo, con ritardo, e quindi sarà discussa in Commissione Urbanistica solo a fine settembre e speriamo che di lì a poco approdi in Consiglio comunale”.

“Se approvata – sottolinea Melley – sarebbe il primo atto amministrativo del Comune rispetto al progetto della centrale a turbogas. Costringerà Enel, Governo e Regione a prendere atto di una precisa volontà espressa dalla comunità spezzina”.

L'auspicio delle opposizioni è che vi sia la massima convergenza sulla proposta e che la città quindi possa davvero parlare con una voce sola. Una voce da fare sentire forte al Governo centrale, che si sta insediando proprio in questi giorni. Questa è la seconda delle quattro proposte delle opposizioni: una delegazione istituzionale che vada a Roma ad incontrare il Ministro dell'Ambiente Costa e quello dello Sviluppo Economico Patuanelli.
“Noi vorremo salire sul pullman – affermano le opposizioni – insieme ai rappresentanti del Comune di Arcola, che riteniamo debba essere attivamente coinvolto visto che circa il 30% delle aree Enel ricade in quel territorio, all'amministrazione spezzina, alla Provincia, alla Regione, ai parlamentari locali”.

Un percorso di confronto con il Governo, quindi, ma non solo: prima ancora, ed è il terzo dei 4 punti delle opposizioni, un confronto con la Regione Liguria per richiedere alla Giunta Toti ed al Consiglio Regionale di non acconsentire all’intesa con lo Stato: un’intesa necessaria per l’autorizzazione al progetto presentato da Enel.

L'ultimo dei quattro punti è l'avvio di una indagine sanitaria sugli effetti che la Centrale a carbone ha prodotto negli anni sul territorio e sulla salute dei cittadini e procedere anche ad una Valutazione di Impatto Sanitario (VIIS) connessa al nuovo progetto presentato da Enel.

“Se non avremo risposte in merito presenteremo una specifica proposta di variazione al bilancio comunale, per reperire le risorse finanziarie necessarie - afferma la pentastellata Jessica De Muro, che sottolinea - Servirà poi la bonifica dell'area e anche alla luce di tutte le valutazioni sullo stato della zona si dovrà pensare a come riconvertirla”.

Sull'importanza di una indagine epidemiologica e della Valutazione di Impatto Sanitario ha incentrato il proprio intervento il Consigliere Massimo Baldino Caratozzolo: “A Vado Ligure una indagine di questo tipo è stata fatta, affidata al CNR di Pisa, dovrebbe esere fatta anche qui, ovviamente sempre appoggiandosi ad un istituto terzo che garantisca competenze ed oggettività”.

Le opposizioni anticipano anche le possibili critiche riguardanti i livelli occupazionali. Non ha dubbi Lorenzo Forcieri di Avanti Insieme: “L'area Enel riconvertita, e penso ad esempio alla mobilità green sulla quale la stessa Enel è impegnata, o anche ad attività inerenti l'ambito turistico, può portare a livelli di occupazione molto maggiori di quelli attuali”.

"Serve un approccio culturale diverso - ha commentato Federica Pecunia, Partito Democratico, che guarda con ottimismo al nuovo Governo - speriamo in una proficua interlocuzione e speriamo di portare avanti questa lotta tutti insieme per il bene della città".

Le prime risposte, su questo, si avranno davvero a fine mese.

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