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Orlando (PD): “Martedì da Patuanelli per la centrale Enel” In evidenza

Il vice-segretario del Partito Democratico alla festa provinciale de l’unità.

Ieri l’ex Ministro della Giustizia Andrea Orlando ha fatto tappa alla Spezia in occasione della tre giorni per la festa provinciale del PD, ad attenderlo anche il giornalista di cittadellaspezia.it Thomas De Luca che lo ha intervistato di fronte ad un folto pubblico.

Come “antipasto” per l’intervista, il vice-segretario del PD Andrea Orlando si è confrontato su Facebook con il sindaco Pierluigi Peracchini, giusto quello che serviva per scaldare un po’ la serata.

Come non commentare il nuovo Governo giallo-rosso dal quale, qualche giorno fa con un post Facebook, lo stesso deputato spezzino si era defilato da un possibile ruolo attivo nell’esecutivo: “Si sono incontrate due forze politiche che se l’erano date di santa ragione negli ultimi 14 mesi e nella legislatura precedente. È stato un lavoro faticoso, ma penso che alla fine abbiamo ottenuto un buon risultato, un Governo con una base programmatica significativa, con due punti di convergenza, ovvero lotta alle diseguaglianze sociali e della sostenibilità ambientale”.

L’ex Ministro della Giustizia però ha sottolineato anche le distanze: “Sulle questioni migratorie e sulla sicurezza e la giustizia, tema del quale mi sono occupato da Ministro. Vale comunque la pena e ci sono le condizioni di tentare, anche per determinare quel processo di evoluzione dell’interlocutore politico. Sbaglieremo se pensassimo che è solo un problema degli altri, è una grande occasione per il PD di cambiare se stesso”.

È lo stesso Orlando ad ironizzare sulla sua decisione di non entrare a far parte dell’esecutivo: “Ho avuto più messaggi di congratulazioni quando ho rinunciato a fare il Ministro che quando lo sono diventato”, una scelta, quella di non entrare nel Governo Conte Bis, dovuta alla necessità di una radicale innovazione, altrimenti non si sarebbe consegnata al paese l’idea di una nuova fase.

“Questo Governo durerà se il PD saprà stare nella società italiana, la vera sfida è anche legata. Quello che faremo noi nel ricostruire il PD”.

Un’alleanza, quella del PD con il M5S, che fa discutere e farà discutere. È anche vero che ad alleanze discutibili il partito di Orlando non è nuovo: “Ho sentito utilizzare l’argomento che un’alleanza con il M5S è impossibile visto che ci hanno offeso fino a ieri. Ma noi abbiamo fatto un’alleanza con il centrodestra che era il nostro avversario storico e nessuno ha pensato che quello era un elemento insormontabile, si trattava di alibi perché si riteneva più confortante una posizione di spettatori della dinamica politica, oggi il PD è protagonista della vita politica del paese. Comunisti e democristiani se le sono date di santa ragione, eppure hanno scritto la Costituzione e costruito la Repubblica. Dobbiamo vedere se cambiando noi cambiamo anche gli altri”.

Fondamentale sarà la lotta al populismo e all’autoritarismo, con le sue mille sfaccettature che hanno riguardato anche il Partito Democratico: “Il populismo è un male che ha conquistato anche noi: quando abbiamo utilizzato le parole dell’antipolitica o della semplificazione estrema del messaggio o della delega al capo supremo noi siamo diventati simili a loro. Cerchiamo di far diventare loro simili a noi, imporre quella che Gramsci chiamava un’egemonia politica in questo paese”.

“Renzi ha fatto un’operazione per cui va ringraziato - ha proseguito - ma ha sbagliato i tempi, dovevamo far consumare prima la crisi politica, ci avrebbe dato una forza contrattuale più significativa”.

Il giornalista Thomas De Luca si è soffermato sul nuovo Ministro dello Sviluppo Economico Stefano Patuanelli del M5S: “L’ho conosciuto in questi giorni - ha risposto il deputato spezzino - Penso sia una persona ragionevole. Martedì andrò a parlarci per capire se riusciamo a cambiare l’orientamento che riguarda la centrale Enel della Spezia”.

Rimanendo sempre sul territorio spezzino, si è parlato anche dell’Arsenale: “Bisogna dare nuove funzioni alla base navale, quel tip di base così organizzata non serve più. Bisogna capire come inserire in un nuovo modello di difesa”.

Si è ritornati poi parlare di politica nel senso stretto, in particolar modo di quelli che l’ex Ministro Orlando definisce gli sconfitti di questa fase: “Toti è un Salvini minore, mentre si consumava il parziale suicidio politico di Salvini se ne consumava un altro. Giovanni Toti aveva scommesso tutto sulla vittoria del leader leghista e sulla base di questo ha sacrificato l’unità del suo partito ed ha prodotto un satellite della Lega. Tutto questo significa che la Liguria è tornata contendibile, se non facciamo delle “belinate” anche sta volta questa volta le elezioni le possiamo vincere”.

Tutto questo aprendo un pertugio per un’alleanza anche regionale con il M5S: “È possibile che si apra un percorso che consente di costruire un’alleanza politica o anche no. Di volta in volta valuteremo”.

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