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“Nautica Italiana: la ripresa del settore e le opportunità per il territorio”, un'opportunità non ancora pienamente sfruttata In evidenza

Tutto esaurito ieri pomeriggio nella Sala d'Onore del Circolo per la Conferenza dell'Ing. Lorenzo Pollicardo, Segretario Generale di "Nautica Italiana", organizzata dalla Sezione della Spezia di ATENA - Associazione Italiana di Tecnica Navale. Fra il pubblico, ricco di titolati rappresentanti della cantieristica e dello yachting, significativa la presenza del Comandante Marittimo Nord, Amm. Div. Roberto Camerini.

Il breve filmato istituzionale di "Nautica Italiana", l'associazione che raccoglie molti dei più prestigiosi marchi italiani del comparto, ha introdotto, con suggestivo impatto visivo, il tema che sarà il cuore della relazione e della successiva tavola rotonda: "yachting" non significa solo cantieristica dedicata alle nuove costruzioni, bensì una filiera imprenditoriale e produttiva impegnata in tutte le fasi del ciclo di vita di queste imbarcazioni.
Nella sua relazione l'Ing. Pollicardo riporta per prima cosa gli inizi di una tendenza positiva del mercato registrata nel 2015; più consistente nel settore dei grandi yacht, ancora debole in quello delle piccole imbarcazioni.

L'Italia si conferma il più forte esportatore al mondo in questo mercato, con oltre 2 miliardi di dollari nel 2014.
Il portafoglio ordini di grandi yacht dell'industria cantieristica italiana vede un aumento del 42%, di gran lunga il maggiore al mondo e quasi totalmente destinato all'esportazione. Chiaro riconoscimento alla qualità espressa dal nostro paese.
La flotta mondiale dei grandi yacht conta oltre 5000 imbarcazioni, con trend in costante crescita.
Una flotta enorme che concentra i suoi periodi di crociera come quelli di sosta nel Mediterraneo.
Una flotta che richiede con continuità rifornimento, servizio, manutenzione e i cui passeggeri ed equipaggi rappresentano un'opportunità commerciale di altissimo valore e qualità per gli approdi che frequentano.

Qualche dato tratto dalla presentazione dell'Ing. Pollicardo fa meglio apprezzare una realtà spesso trascurata. Si valuta che uno yacht nella fascia da 30 a 60 metri spenda oltre 2 mln di € l'anno. E che, con un equipaggio dell'ordine delle 15 unità (occupazione diretta), impegni a terra circa 75 unità (occupazione indiretta).
Un enorme opportunità di lavoro e di reddito che al momento è solo parzialmente sfruttata dal nostro territorio come dal resto dell'Italia. Questo è vero in particolare per quanto riguarda le attività di "refit and repair" e di accoglienza "invernale" dei grandi yacht e dei loro equipaggi.

Alla successiva tavola rotonda hanno partecipato illustri ospiti: l'Assessore allo Sviluppo Economico del Comune, Dr. Alessandro Pollio; il Comandante del Porto, C.V. (CP) Francesco Tomas, il Presidente di Confidustria, D.sa Francesca Cozzani; il Presidente di CNA, D.sa Federica Maggiani; il Direttore dell'Area Tecnica dell'Autorità Portuale, Ing. Franco Pomo e il Sig. Carmine De Felice, dell'Agenzia De Felice di Viareggio, in rappresentanza del Presidente di Federagenti - Sezione Yacht, Dr. Giovanni Gasparini trattenuto all'Elba dal mare in burrasca.
Stimolati dalle domande del moderatore Contrammiraglio Claudio Boccalatte nella sua veste di Presidente della Sezione ATENA della Spezia, essi hanno affrontato quest'ultima tematica nei suoi vari aspetti. Ne sono state individuate le fondamentali esigenze: spazi; disponibilità (e quindi formazione) di tecnici, qualificati specificatamente per il "refit and repair"; crescita qualitativa delle imprese industriali e commerciali così da poter offrire i propri prodotti ad un pubblico internazionale molto esigente; strutture e servizi adatti ad accogliere a terra gli staff e gli equipaggi durante i periodi di sosta; quadro normativo e chiaro ed uniformemente applicato, sì da non scoraggiare il potenziale pubblico estero che, ricordiamo, detiene la quasi totalità di queste unità.

Per rispondere a questa sfida, nella competizione con Francia e Spagna ora leader in questo campo nel Mediterraneo, La Spezia ha chiari punti di forza e grandi potenzialità: la facoltà di Ingegneria Nautica al Polo Univercitario "Marconi"; il più importante insieme di cantieri dedicati alla nautica ed il loro qualificato indotto; spazi ancora disponibili per la collocazione di queste specifiche attività, anche se con necessarie razionalizzazioni nella loro distribuzione, e, in prospettiva, le opportunità che l'attivazione del Piano Brin potrebbe offrire al territorio.

 

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