A sinistra Yuri Michelucci oggi tuona contro la grande distribuzione e "bisogna salvaguardare le piccole realtà del commercio" che riconosce oggi come presidio di sicurezza e servizio nel territorio, ma allora perché non è intervenuto quando in provincia hanno aperto l'ex Leclerc Conad e Le Terrazze, lo Shopinn di Brugnato e altre medie realtà anche nel comune capoluogo? Il tutto con l'assenso della allora Giunta di destra (Biasotti ass. Gatti) prima di passare la mano a quella di Burlando. E poi il grande piano strategico dell'allora assessore Pagano, poi diventato Sindaco, per terminare l'eliminazione di massa dei commercianti della città con l'apertura delle Terrazze, che anche lui diceva "foriera di nuove opportunità"?
Per non parlare della piazza del mercato che è già da rottamare, fatta senza parcheggi, che di fatto ha perso il suo ruolo baricentrico al centro storico ed al commercio in generale.
Anche l'attuale sindaco Federici ha voluto lasciare il segno con Piazza Verdi... Ma che male abbiamo fatto noi Spezzini?perché questo accanimento tafazziano contro la nostra città?
A destra il consigliere regionale Costa dice che la Regione togliendo i vincoli crea nuove "opportunità" sul territorio anche per il piccolo commercio: gradirei sapere da questi scienziati della programmazione che ci spiegassero come e quali opportunità possano aiutare gli agonizzanti commercianti al dettaglio.
La calmierazione dei prezzi: tanto per informarlo, la nostra città capoluogo ha i prezzi più bassi della regione anche per via della guerra che Esselunga ha dichiarato alle Coop, ma in questa guerra la prima vittima è stata proprio il commercio al dettaglio e i suoi dipendenti, in secondo luogo i proprietari dei fondi sfitti che oggi tutti coloro che girano in città possono vedere in vie anche molto centrali con la desolante scritta: "Affittasi". Si, ma a chi?
Poi ha ragione il sindacalista Talamone quando dice che bisognerebbe cominciare a controllare che tutti i costi delle aperture prolungate e offerte sottocosto non vengano poi scaricate sui dipendenti che oggi non osano protestare per condizioni ed orari per paura di ritorsioni o di perdere il posto di lavoro. Sindacati che dopo avere avuto nel passato un potere quasi assoluto e spesso strabico si ritrovano oggi a non avere più possibilità di trattare, pena la perdita di posti di lavoro dei loro assistiti.
I consumatori sappiano che la grande distribuzione non ha come "mission" il loro risparmio ma bensì il proprio profitto e che il Fatebenefratelli è un ospedale e non fa parte della G.D.O.., che quando entrano in un supermercato o centro commerciale in orari di apertura serali/notturni/domenicali sarà più comodo per loro (ma non strettamente necessario), ma che chi li serve è una persona come loro con una famiglia che spesso deve trascurare per curare l'interesse dei grandi gruppi e potentati economici.
Rilflettano perché la storia insegna che la ruota prima o poi gira per tutti.