Miriam e Antoine Besson si sono separati malamente. Davanti al giudice discutono l'affidamento di Julien, il figlio undicenne deciso a restare con la madre. Ma Antoine, aggressivo e complessato, vuole partecipare alla vita del ragazzo. Ad ogni costo. Il desiderio, accordato dal giudice, diventa fonte di ansia per Julien, costretto a passare i fine settimana col genitore. Genitore che contesta col silenzio e combatte con determinazione. Julien vorrebbe soltanto proteggere la madre dalla violenza fisica e psicologia che l'ex coniuge le infligge. Invano, perché l'ossessione di Antoine è più forte di tutto e volge in furia cieca.
L’esordio di Xavier Legrand è uno di quei film che scelgono di raccontare una storia impegnata, di affrontare un tema. E che trovano in questa scelta sia i loro limiti che gli spunti migliori.
C’è da dire che che questo giovane regista francese non si è dimenticato che impegno e tematiche non sono e non devono mai essere sostitutive della giusta attenzione alla lingua e alle esigenze del cinema. E va anche ammesso che, così facendo, “L’affido” riesce a essere sia dramma che thriller capace di lasciarti uno sgradevole senso di minaccia e di fastidio addosso.