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L'eroica insubordinazione dei protagonisti di “Qualcuno dice no!” In evidenza

Il libro di Roberto Cappuccio sarà presentato sabato 10 febbraio, alle ore 16, nella sede ANMIG della Spezia. Qualche anticipazione, nell'intervista all'autore.

 

Sarà lo stesso autore Roberto Cappuccio ad illustrare il libro che parla di “disobbedienza”, intesa come unica capacità per l'uomo di decidere e scegliere.
La prima parte del libro è un'antologia di vicende biografiche relative a personaggi che, a rischio della vita, hanno disobbedito a ordini criminosi ricevuti dalle autorità istituzionali per seguire il proprio codice etico. Si tratta per lo più di "eroi" noti ai soli addetti ai lavori (Silas Soule, Anton Schmid, Hugh Thompson, Irena Sendler e Giorgio Perlasca, assieme ad altri). L'indagine storica spazia dalla guerra d'indipendenza americana all'Olocausto e alla guerra del Vietnam.
La seconda parte è volta alla ricerca dei fattori che condizionano il comportamento di obbedienza cieca e quello di eroica insubordinazione all'autorità, muovendo dalle prime osservazioni di Stanley Milgram e dalla teoria di Hannah Arendt sulla banalità del male. Vengono così passati in rassegna i contributi forniti da diverse discipline (psicologia sociale, psichiatria, neuropsicologia, teologia, filosofia) alla comprensione del "bene" e del "male" quali caratteri del comportamento umano.

Come è nata l'idea di questo libro?
Il libro scaturisce in primo luogo dall'ammirazione per alcuni personaggi storici che, a rischio della vita, hanno saputo dire "no" a chi intendeva costringerli a compiere azioni contrarie ai loro principi morali. Essi hanno mantenuto indipendenza di giudizio e di condotta, dimostrando un eccezionale coraggio civile per difendere i deboli e i perseguitati e così facendo hanno scritto storie commoventi, che meritano di essere raccontate. Interessante è anche la ricerca delle motivazioni e della psicologia di questi personaggi e del loro operato.

Tra i personaggi citati nel libro quale lo ha colpito di più e perché?
Devo assegnare un pari merito a diversi di loro, perché sono accomunati dall'eccezionalità delle loro storie: Irena Sendler, la cattolica polacca che sottrasse 2500 bambini ebrei dal ghetto di Varsavia, Silas Soule, il capitano ribelle del massacro del Sand Creek di cui parla Fabrizio De Andrè in una sua canzone, Anton Schmid il soldato della Wehrmacht che aiutava i confinati nel ghetto di Vilnius, i tre elicotteristi americani che puntarono le armi pesanti del loro mezzo contro i marines del proprio reparto per fermare il massacri di My Lai in Vietnam, Peter Bonzelet, la SS che fece fuggire alcuni civili durante l'eccidio di Sant'Anna di Stazzema.

Scrivendo questo libro, che idea si è fatto lei del Bene e del Male?
Il Bene e il Male sono due facce della natura umana, non così distanti fra loro. Sintetizzando, il Bene si realizza quando c'è il rispetto delle leggi divine/morali, a seconda della religiosità/laicità di chi opera, ma la trattazione di questo argomento occupa molte pagine del libro, perché sono molte le componenti che condizionano il comportamento umano.

Che cos'è la “regola aurea” citata nel libro?
La regola aurea è una costante che attraversa il tempo e le distanze, ispirando le azioni solidali, è condivisa da tutte le religioni e, nella versione predicata da Gesù Cristo recita: “Tutto quanto volete che gli uomini facciano a voi, anche voi fatelo a loro”.
E' il principio della reciprocità, cui fa riferimento il progetto avviato dal teologo cattolico Hans Küng per costruire un’etica mondiale. Nella mia interpretazione, tale reperto non sta a indicare ipso facto la presenza di un fondo di bontà universalmente condiviso dagli uomini, ma suona come un’esortazione a perseguire il bene e assume un carattere normativo, oltre che pedagogico: analogamente ad altre leggi, la regola aurea si propone di disciplinare il comportamento umano, affinché si mantenga in un ambito socialmente accettabile.


Roberto Cappuccio è nato a Roma. Laurea in Medicina e Chirurgia e specializzazione in psichiatria presso l'Università di Pisa, training psicoanalitico. Ex dirigente sanitario per la disciplina di Psichiatria nel SSN, ex emerodromo. Ha pubblicato opere di saggistica, fra le quali “Dalla dissidenza politica alla malattia mentale, percorsi esistenziali all'interno delle carceri” e “Teorie scientifiche e fenomeni sociali nell'Italia di fine secolo”, su Rivista storica dell'Anarchismo; “Considerazioni circa le prime teorie psicoanalitiche sui disturbi dell'umore”, su Psicoterapia e Scienze umane. Per la narrativa: L'Avviatore dagli occhi d'oro, ETS 1998; Mi facete vedere? Una bambina alla scoperta del mondo, ilmiolibro, 2013.

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