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A Sarzana due giovani scrittrici e le loro originali opere In evidenza

Tiziana Cecchinelli e Gabriella Emmanuele saranno nella sala consigliare del Comune di Sarzana il 16 e 17 settembre.

Il Comune di Sarzana e il Centro Provinciale di Istruzione per gli Adulti, in collaborazione e perfetta sintonia di intenti, inaugurano l’inizio dell’anno scolastico con un programma interessante di lavoro: due eventi culturali, i quali hanno come comune denominatore la presentazione di due originali opere narrative realizzate da due giovani scrittrici.
Il primo evento si svolge sabato 16 settembre alle ore 20:30 nella Sala del Consiglio del Comune di Sarzana sita in Piazza Matteotti; il secondo domenica 17, sempre allo stesso orario e nella stessa sede.
La Scuola e il Comune di Sarzana si fanno dunque in quest’occasione, sostenitori e divulgatori di opere letterarie di originale spessore artistico.

 

La scuola inoltre assiste quest’anno a un passaggio di consegne; dopo molti anni di esperienze accumulate e progetti in attivo la Dott.ssa Maria Rosaria Micheloni, Dirigente scolastica, cede il suo mandato al Dott. Roberto Stasi.
Cogliamo l’occasione dunque per dare il benvenuto al nuovo Dirigente e un affettuoso saluto alla precedente Dirigente che comunque continuerà a svolgere attività di sostegno e ricerca in tale settore.
Tutta l’equipe della scuola, compresi i promotori di questo progetto, e l’Amministrazione del Comune di Sarzana auspicano un inizio di agenda dei più favorevoli per la scuola, e si augurano la piena e fruttuosa gestione delle attività dell’Istituto, nuovo sul territorio, ma che ha alle spalle, come CTP (Centro Territoriale Permanente) anni di maturata esperienza nel settore dell’educazione permanente e dell’istruzione agli adulti.
Il C.P.I.A opera da tempo in collaborazione con enti di ricerca, di volontariato e di servizi sociali e assistenziali di vario genere.
Alle conferenze saranno presenti entrambe le autrici.
L’ingresso è libero.
Il primo romanzo si intitola “Io Giornalista sfigata detesto il foglio bianco e il frigo vuoto. Vuoto libera tutti”. Titolo molto frizzante e insolito, di Tiziana Cecchinelli, già affermata pedagogista ed educatrice della Cooperativa sociale “Percorsi”, molto versatile e attiva nel campo dei disturbi specifici di apprendimento e della disabilità. L’opera viene presentata con la Casa Editrice Erga.
Il secondo romanzo dal titolo “Mariuccia”, è invece opera di una scrittrice esordiente proveniente dal Sud Italia, Gabriella Emmanuele, ex insegnante e attualmente Cancelliere al Tribunale di Nola.
L’opera è già stata presentata ufficialmente alla proloco di Nola con la casa editrice Graus.

Analisi delle opere.
Tiziana Cecchinelli, già affermata pedagogista e autrice di diversi racconti e testi teatrali e ideatrice della compagnia TeatraLIS, ha esordito nel 2006 vincendo il concorso letterario “Storie di Quartiere” con una novella di primo – Novecento. Tiziana è una scrittrice originale e fertilissima. Il suo stile e il suo messaggio è rivolto principalmente ai giovani.
“Io giornalista sfigata detesto il foglio bianco e il frigo vuoto. Vuoto libera tutti!” è un libro che, attraverso il viaggio della protagonista, aiuta il lettore a contattarsi con le proprie emozioni.
Paola Saba rispecchia ognuno di noi, il nostro vuoto, i nostri vuoti, in questo gioco di riempire la narrazione con i pieni di altre persone e di altre storie. E noi potremmo perderci con lei in questo infinito di specchi, e di panico per le cose che non sai fare ma farai lo stesso, la tangenziale come l’articolo di cucina...
Respiro a perdifiato, bagliore elettrico è il ritmo di questa storia. Il vuoto che scorre quasi sincopato, testimone impalpabile o palpabilissimo in molte circostanze, della protagonista della storia. La narrazione procede a ritmo frenetico, ora con recessi inconsueti verso una sintassi più complessa e letteraria nei momenti di flashback della vita della protagonista, per poi cedere a una sintassi più frammentata nella descrizione dell’oggi.
Il romanzo si fa leggere, si presta a insolite traiettorie dello spirito, indulgenze verso l’analisi interiore, apparenti svolte verso la ricerca senza fine della protagonista, giovane, bella e tormentata, specchio di un’epoca.
“Tutte le volte che ti chiedono se sai fare un lavoro, rispondi “Certo che sì”. Poi datti da fare e trova un modo per farlo”. (Theodore Roosvelt)
“Spazio vuoto è uno spazio non sprecato. Spazio sprecato è ogni spazio che contiene dell’arte”. (Andy Warhol)

La seconda storia “Mariuccia” è una storia apparentemente seppellita nei meandri della nostra memoria, c’è una ricerca stilistica profonda, e si ispira a un processo di elaborazione di una mentalità che ancora ha riflessi profondi nella memoria del sud, negli ultimi 20, 30 anni infatti c’è stato un mutamento profondo della Weltanschauung, cioè della visione del mondo, anche se permangono molti punti in comune e atavici, con i nostri tempi attuali, come la considerazione della donna, del lavoro, del tema del femminile. In realtà nella nostra vita attuale, c’è stato come un resettare, e, sotto le ceneri di questa nuova epoca fermentano idee passate, violenze subite, tabù violati, dolori mai espressi. C’è un’umanità che rimaneggia e si attarda a restare abbarbicata al passato, ma testimone di un’epoca in cui a “migrare” eravamo noi, o siamo ancora noi italiani. I personaggi della storia hanno quasi una dimensione atemporale
L’autrice ripropone una storia di vita familiare nell’arco di tre generazioni.

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