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Linda Secoli svela il volto del levante spezzino prima degli insediamenti militari e della cantieristica In evidenza

Il 4 aprile presenta il suo volume sulla storia di "San Bartolomeo delle Cento Chiavi".

Prosegue, dopo il felice esordio della prima giornata che ha visto una notevole partecipazione di pubblico, la rassegna "La Spezia e i suoi palazzi" con il secondo incontro che si terrà giovedì 4 aprile alle 17,30 con Linda Secoli, ricercatrice e guida turistica del territorio e autrice del volume sulla storia di "San Bartolomeo delle Cento Chiavi" (Edizioni Giacché).

Le conferenze si tengono grazie alla collaborazione con Suntimes, presso la sala multimediale di Sunspace in via Sapri 68 (ex Cinema Diana), che fu sede del seicentesco oratorio dedicato a San Carlo Borromeo e che a fine Settecento ospitò il primo teatro spezzino.

La presentazione del 4 aprile ripercorre la storia dell’insediamento e della chiesa medievale di Centum Claves, che sorgeva «sullo scoglio alla Marina», lungo la costa orientale del golfo, e che diede il nome al Viale San Bartolomeo.
La Chiesa era il fulcro di una nutrita comunità rurale che contava anche un Ospitale e uno scalo marittimo oltre a «li bagni di Pitelli», fonti termali sulfuree censite in più di una mappa storica.
L'antico insediamento costiero fu gradualmente abbandonato a partire dal Cinquecento perché «non sicuro dai corsari» e due secoli dopo risultava avere ancora la Chiesa «circondata da muraglie antiche formate con calcina e pozzolana di larghezza palmi 4 circa». «In una muraglia vecchia verso il Monte di detta Chiesa vi erano immagini antiche dipinte e vi era una muraglia antica più grossa assai delle sopradette, e vi trovarono delle ossa sotto la terra di detta piazza».

L'autrice del volume e relatrice della conferenza, Linda Secoli, appassionata ricercatrice di storia locale, è guida turistica, ambientale ed escursionistica abilitata nonché laureata in Conservazione dei Beni Culturali con indirizzo archeologico. Con questo studio ci restituisce anche il volto del levante spezzino prima degli insediamenti militari e della cantieristica, da San Cipriano al Muggiano, con la linea di costa originaria pubblicando una panoramica di ciò che offriva il territorio, dai mulini, agli insediamenti, alle coltivazioni.

Le conferenze, organizzate dalle Edizioni Giacché, iniziate il 28 marzo con Diego Savani, storico dell'arte e guida turistica, nonché autore di due volumi sui palazzi spezzini tra fine Otto e primi Novecento, che esaminano gli edifici in stile Belle Époque, Liberty ed Eclettico, dal titolo "Dentro i palazzi spezzini" (vol 1 e 2), proseguiranno, sempre alle 17,30, l'11 aprile con Annalisa Coviello e Diego Savani sulla "Storia del quartiere umbertino dalle case operaie ai palazzi Liberty" e il 18 aprile con Roberto Venturini "Dalle antiche mulattiere alle scalinate storiche: un patrimonio unico".

L'ingresso è libero e non occorre prenotazione (info: 0187 23212).

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