L’autore e attore Roberto Mercadini è tornato alla Spezia, dopo l’Orlando Furioso portato in scena a marzo, si è esibito in Fuoco Nero su Fuoco Bianco, uno spettacolo incentrato sulla Bibbia ebraica. Mercadini conta 178mila iscritti al suo canale YouTube dove affronta tematiche di attualità, religiosità, storia e porta alla sua community riflessioni su temi divisivi affrontandoli da punti di vista ispirati anche da altre culture.
Dopo l’esibizione Roberto Mercadini si è fermato a chiacchierare con i fan e a firmare le copie di libri, ha ringraziato il pubblico spezzino per la calorosa accoglienza ed è stato così gentile da farsi intervistare.
Mercadini porta sul palco testi antichi, raccontandoli con simpatia e con una certa comicità, senza mai lasciare da parte l’attenzione alle parole e al loro significato. In particolare in questa esibizione ha raccontato il libro di Giona e ha sottolineato gli aspetti più curiosi ed interessanti delle figure portanti della religione: Abramo, Mosè, Saul e Davide.
Riprendere i testi antichi in età contemporanea significa immergersi in un mondo lontano, ma nel quale molto spesso capita di trovare spunti di riflessione attuali.
Cosa significa rileggere i testi antichi e quali emozioni possono suscitare, in particolare la Bibbia ebraica quali pensieri e riflessioni origina in un lettore contemporaneo?
La Bibbia ebraica è un libro spiazzante, in cui ci sono invettive contro la religione e grida di dolore e rabbia che sono sostanzialmente atee, al suo interno troviamo un poema erotico il Cantico dei Cantici che è molto carnale e molto poco spirituale, la Bibbia sembra scritta per sorprenderci e spiazzarci e radere al suolo i luoghi comuni che abbiamo su questo testo, per me è una lettura sorprendente che piomba addosso come qualcosa di nuovo e colpisce.
Oggi riprendere in mano testi classici o “grandi libri” significa correre il rischio di essere accusati di revisionismo oppure si è additati per le tematiche toccate, specialmente quando nei libri si affrontano temi delicati o si parla di contesti in maniera diversa rispetto a come si farebbe oggi. Come affrontare questa questione nella bibbia ebraica?
Nella tradizione ebraica non esiste un’autorità ed è normale dibattere ed avere opinioni diverse senza che ve ne sia una che prevalga, tanto che nel Talmud, il grande testo di commento alla Bibbia composto da decine di volumi, sono riportati i pareri diversi sulle diverse questioni. Sulla stessa questione un maestro dice che si fa in un modo un altro ne sostiene un altro, quando c’è una divergenza non viene nascosta ma sottolineata, il fatto che una questione sia controversa viene sottolineato. Questo è il contrario del radicalismo che impedisce un’interpretazione diversa e bolla come eretico chi ha un’idea differente da quella “ufficiale” perché una forma “ufficiale” non c’è nell’ebraismo. Credo sia una sorta di forma orientale di laicismo, razionalismo e spirito critico.
Proprio l'interpretazione, la cura nella traduzione (che Mercadini fa personalmente) e la chiarezza delle spiegazioni rendono questo spettacolo attuale e di ispirazione, spesso si è portati a pensare che alcuni testi debbano rimanere nella loro epoca, quasi intoccabili, come se oggi potessero solo valere come dogmi irremovibili. Tuttavia lo spettacolo di Mercadini ci insegna che per un lettore attento anche un testo antico può portare riflessioni e spunti del tutto attuali, specialmente se ci si libera dal pregiudizio.
